« ... Lunedì, all'inizio della santa Messa, scomparve dalla mia anima quella notte senza luce che mi causava soltanto la morte: scomparvero i dubbi. Poco prima della Comunione sentii una forza che non potei dominare: mi inginocchiai e in quella posizione ricevetti Gesù. Rimasi per molto tempo rapita, tanto unita a Gesù che sentivo di trovarmi in un'altra regione. Avevo forti ansie dolorose di amare Gesù ed Egli mi disse i suoi desideri (ciò avvenne il 2 settembre): - Sulla terra è quasi scomparso dai cuori l'amore. - Ecco il motivo del dolore di Gesù: non vi è amore che ripari ai peccati dell'umanità; si dilacera il suo divin Cuore. - O Gesù, che posso fare per questo?... Accetto tutto, ma non voglio vederti soffrire... Scriverò a Salazar. Lui più che tutti i sacerdoti può porre un termine a tanti peccati... Ne parlerò al mio padre e farò quanto mi consentirà di fare... Vuoi che scriva anche al tuo caro cardinale patriarca [Emanuele Cerejeira]? I due uniti saranno lo strumento per salvare il Portogallo e far sì che il tuo Cuore santissimo non sia più offeso? Lo farò, o Gesù; ma vorrei che nessuno sapesse questo, eccetto loro e le persone che il mio padre crederà opportuno informare - ... » (lettera a p. Pinho, 4-9-1940).
« ... Mi pare di morire al pensiero del venerdì e delle sofferenze che mi attendono. Se Gesù non prende questo povero corpo per soffrire in esso e sostenerlo, non resisto e morirò. Sento nel mio cuore continue martellate. Una moltitudine mondiale l'assalta e lo ferisce. Vengono verso di me tutte queste sofferenze, io ne sono depositaria, ma sono dirette a Gesù: l'attaccato e ferito è il Cuore di Gesù. Mi pare di sentire Gesù che a braccia aperte mi chiede di avere compassione e di soffrire con Lui... Mi annienta il fatto che Gesù si rivolga ad una creatura umana e si abbassi fino a chiederle di soffrire con Lui: Egli che è la forza, la vita, tutto, avere bisogno dell'aiuto di questa poveretta che non è nulla... Unisco a questa mia lettera quelle per il cardinale e per il signor Salazar. Abbia la bontà di correggerle e, se crede che qualcosa non va bene, mi avvisi... Ho scritto come mi ha detto Gesù... » (lettera a p. Pinho, 5-9-1940).