MaM
Messaggio del 19 settembre 2012:Cari figli, anche oggi in maniera particolare vi voglio invitare di pregare per tutti i governanti, che con il potere che Dio gli ha dato, promuovano la pace, che lavorino per il bene dell’uomo. Desidero cari figli, che anche loro siano strumenti nelle mie mani. Cari figli, pregate particolarmente per la vita. Grazie cari figli, perchè anche oggi avete risposto alla mia chiamata.

Don Stefano Gobbi - Czestochowa (Polonia), 28 luglio 1978. Un segno per tutti.

«Ti ho portato in questa nazione che è stata più volte consacrata al mio Cuore Immacolato e di cui sono proclamata ufficialmente Regina. Da questo mio Santuario veglio su di essa; la proteggo, la consolo, la fortifico e la difendo. È diventata mia proprietà, perché mi è stata affidata con la consacrazione di ciascuno al mio Cuore Immacolato. I suoi figli ne sono consapevoli, perché la rinnovano spesso e la Vivono.Guarda come la Chiesa qui è viva e fiorente, sebbene da tanti anni e in tanti modi venga perseguitata! I seminari non hanno posti sufficienti per accogliere i giovani che desiderano diventare sacerdoti; le chiese sono gremite di fedeli; i Sacerdoti vestono l'abito ecclesiastico. Il centro di tutta la preghiera è Gesù nell'Eucaristia che è venerato, amato ed esposto alla pubblica adorazione. Quanto avviene in questa nazione è un segno per tutta la Chiesa. Se fosse stato accolto l'invito che ho rivolto a Fatima di consacrarsi tutti al mio Cuore Immacolato, come qui sarebbe anche ogni altra parte del mondo. Io avrei ottenuto al mondo la pace e alla Chiesa la sua più grande santificazione. Invece il mondo è immerso nel deserto dell'odio e della violenza e la Chiesa vive un periodo di grande desolazione. Ma, figli miei prediletti, questa è la mia ora. Attraverso voi, miei Sacerdoti, ora chiamo tutti a consacrarsi al mio Cuore Immacolato. In questo modo date alla vostra Mamma Celeste la possibilità di intervenire per condurre la Chiesa al suo più grande splendore e preparare il mondo all'avvento del Regno di mio Figlio Gesù».