Natività di M. V. Ss.
«A tutti coloro, te compresa, che non sapete capire il perché il profumo che viene a voi, con Me o con mio Figlio, sia così mutevole, complesso, difficile ad attribuire a questo o quel fiore o essenza, io dico:
Ricordate che io, di cui oggi cade il dì natalizio, nacqui in Galilea, ma venivo dalla stirpe di Davide, della Giudea, e che durante la mia vita stetti, oltre che nel mio orto di Nazaret, al Tempio, e poi, fatta donna, sposa, madre, peregrinai per tutta la Palestina.
Mi hanno chiamata "Vaso adorabile". Ma sono anche "Vaso di tutti i profumi celesti e terreni, spirituali e naturali".
In Me sono i profumi dei roseti, dei gigli delle convalli, delle dature, dei terebinti della valle ove Davide, da cui vengo, abbatté il gigante Golia, e quelli dei boschi dell'Hermon, e le resine preziose, che danno l'incenso, il benzoino, l'olibano, di altri boschi palestinesi, e vi è il profumo dell'incenso che veniva arso nel Tempio, al sacrificio del mattino e della sera, e l'effluvio dei balsami che anime buone versarono sul mio Gesù, e quello, penoso, dei balsami sparsi sul mio Figlio morto.
Tutto è in Me, e tutto è in Gesù. Siamo due vasi colmi di profumi eletti e santificatori. E, quando vogliamo, lasciamo sfuggire, direi traboccare presso i nostri diletti, ciò che ci colma, e ne esce un complesso di aromi, definibili, in cui talora predomina questo o quell'odore. Tanti odori, ma tutti ugualmente santi, eletti, santificatori. Tutti testimonianza di ciò che può Dio, che posso Io, per i miei prediletti.
Come nel Tempio si purificava dal Sommo Sacerdote il Propiziatorio nel Santo dei Santi per renderlo atto al Sacrificio santo dell'antica religione ebraica, così ora, con l'onda misteriosa, venuta da un turibolo paradisiaco, si purifica l'ambiente dei nostri eletti per renderli sempre più nostri servi».