MaM
Messaggio del 2 ottobre 2019:Cari figli, la volontà e l’amore del Padre Celeste fanno sì che io sia qui in mezzo a voi, per aiutare con materno amore la crescita della fede nel vostro cuore, in modo che possiate davvero capire lo scopo della vita terrena e la grandezza di quella celeste. Figli miei, la vita terrena è la via verso l’eternità, verso la verità e la vita: verso mio Figlio. Per quella via voglio condurvi. Voi, figli miei, voi che avete sempre sete di maggior amore, verità e fede, sappiate che solo una è la fonte da cui potete bere: la fiducia nel Padre Celeste, la fiducia nel suo amore. Abbandonatevi completamente alla sua volontà e non temete: tutto ciò che è il meglio per voi, tutto quello che vi porta alla vita eterna, vi sarà dato! Comprenderete che lo scopo della vita non è sempre volere e prendere, ma amare e dare; avrete la vera pace ed il vero amore, sarete apostoli dell’amore. Col vostro esempio, farete sì che quei miei figli che non conoscono mio Figlio ed il suo amore vogliano conoscerlo. Figli miei, apostoli del mio amore, adorate mio Figlio insieme a me, ed amatelo al di sopra di tutto. Cercate sempre di vivere nella sua verità. Vi ringrazio!

Maria Valtorta - 15 luglio 1953

 Mi rammarico che P. Migliorini († 10-7-53) sia morto senza veder pubblicata l'Opera per il cui trionfo aveva tanto lavorato e sofferto. Gesù mi dice:

   «È vero. Ha lavorato per essa, ma in modo non giusto, perché contrario ai miei ordini, ripetuti e chiarissimi. E così ha demeritato di vedere compito il suo disegno.

   In ogni uomo sono due personalità, o almeno in molti uomini. Costui era un complesso di bene per cui fu Sacerdote modello, ma, nel profondo, aveva un complesso suo proprio che lo portava ad essere ostinato e ribelle ai voleri e ordini divini. Come sacerdote era d'oro perfetto, come uomo aveva molta amalgama impura. Io l'ho saggiato e provato, come saggio e provo te. Ma da te, dopo lungo penoso, doloroso lavoro, uscirà il lavoro cesellato, perfetto. Da lui no, perché non si piegò al mio lavoro. Volle farsi da sé, sordo alla realtà che gli veniva dal suo fare, contrario al mio. Ed è finito, prima di vedere la cosa compiuta, proprio per questo.

   Io non sopporto orgoglio, ribellione, disubbidienza. Darò a lui il premio della sua vita di sacerdote, ma anche la pena per la sua ostinata volontà contraria alla mia. La maschera e il volto vero erano in lui. Ora la maschera è caduta, davanti a Me, nel giudizio particolare, e solo dopo l'espiazione per la sua ribellione verso Me e te, e per la sua non carità per te, per cui ti fece accusa e rimprovero per i miei, non tuoi, giusti rimproveri per il suo modo d'agire e tu sai quante volte ne parlai il suo volto si rimodellerà in grazia di vita beata.

   A te, che l'hai perdonato sempre, pur soffrendo tanto per le sue ingiuste parole e per le sue azioni in contrasto con i miei voleri, a te che per lui preghi e offri S. Comunioni in suffragio per la sua anima penante, onde si abbrevi la pena, Io dico: "A chi ama e perdona sia data la mia benedizione". E a lui pure sarà data pace, gioia, ma al giusto tempo, quando avrà espiato la sua colpa di novello Adamo, che non volle, come il primo Adamo, ubbidire al comando di Dio. Per la sua disubbidienza Adamo perse il Paradiso terrestre, per la sua costui perse la grazia di veder pubblicata l'opera. Le grazie bisogna sapersele meritare per averle. Quando ero in terra a chi le facevo? A chi credeva e ubbidiva alla mia Parola. In caso contrario, se sentivo ribellione, dubbio, non fede in quel cuore, passavo diritto senza ascoltare le suppliche né concedere grazie. Né era durezza di cuore, ma solo giustizia. Come per questo caso».
   

   "Desidero una grande armata di anime vittime che si uniscano al mio Apostolato nella mia Vita Eucaristica".
   Gesù Cristo a Suor Maria della Ss. Trinità. Monaca Clarissa.