MaM
Messaggio del 2 marzo 2010:Cari figli, in questo tempo particolare del vostro tentativo di essere più vicino possibile a mio Figlio, alla Sua sofferenza, ma anche all’amore con cui l’ha portata, desidero dirvi che sono con voi. Vi aiuterò a vincere gli abbagli e le prove con la mia grazia. Vi insegnerò l’amore, l’amore che cancella tutti i peccati e vi rende perfetti. L’amore che vi dà la pace di mio Figlio ora e per sempre. La pace sia con voi e in voi, perché io sono la Regina della Pace. Vi ringrazio.

Maria Valtorta - 28 giugno 1953 S. Pietro

«Parlo oggi, senza attendere domani, giorno di mia festa, perché altri oggi mi commemoreranno.    Parlo per dirti questo. Il mondo è sempre più corrotto, il comunismo cresce come gigantesco baobab e si estende come tenaci gramigne e come liane che uccidono le piante buone. Anche molta parte della Chiesa è decadente, avendo, se non dimenticato, trascurato ciò che il Divino Maestro e Fondatore della Chiesa, di cui Egli mi elesse suo primo Pontefice, aveva insegnato ai suoi successori: noi, apostoli, discepoli, Pontefici e Sacerdoti. Troppo colpevole è tutto, perché la reliquia delle reliquie, la seconda solo a quelle che sono di G. e M., la maggiore di quella di tutti i Santi, possa essere esposta, sì, alla venerazione dei veri cristiani, ma anche al pericolo, sempre più incombente, di profanazioni e dispersioni da parte degli anticristiani. Se il mondo non muterà, specie quella parte di mondo che è l'Italia, non sorgerà mai l'ora in cui i resti della "Pietra su cui Cristo edificò la sua Chiesa" verranno tratti, dalle tenebre ove sono, alla luce del culto, dalla trascuranza, perché io sono celato, all'adorazione dei fedeli.

   Gesù insegnò: "Date e vi sarà dato, e più darete più vi sarà dato, in maniera strabocchevole". Il ritrovamento del vero mio Corpo, la sua traslazione nella Basilica a me dedicata, vero cuore della Cristianità, per essere eretta sul luogo dove confessai eroicamente il mio fedele amore a Cristo, Chiesa Madre di tutte le Chiese cattoliche, sarebbe veramente dono di grazia strabocchevole. Ma per averlo occorre dare vero eroico amore a G., a M. Ss., alla Chiesa tutta. Rinascere per avere. Accendersi per avere. Ascendere per avere. Dio da a chi sa meritare il dono. A quelli soli. A questi, che neppure furono giusti per l'Opera, nulla va dato».

   Pietro, essendo, anzi apparendo come corpo glorificato, è molto più bello di quanto non fosse, ma anche molto più triste di quanto, da vivo, non fosse.