«Sono la Madre della Divina Grazia e la Mediatrice di tutte le grazie e ti dico:
"Raccogli non solo i petali del giglio, che seccherai e conserverai come sempre, ma anche i pistilli che ricordano i chiodi, le spine, i martelli, la lancia usati nella Passione e Crocifissione del Figlio mio, mio Dio e vostro Redentore e Dio, e anche quello centrale, che ricorda la spugna imbevuta di fiele e aceto, data, per nuovo tormento, al Divino Suppliziato Morente, e con esso l'ovario: scrigno di purezze liliali future, come lo fu il mio seno, mentre il calice liliale è simbolo dell'eucaristico calice. Raccolti che tu li abbia, ponili nel fazzoletto di lino che ti dissi di preparare e premili in esso perché quel lino si imbeva del loro succo. Comunicheranno a quel lino potere di miracolo e di balsamo a tutti i dolori fisici e anche morali. E conserva poi tutto e ripeti, sinché vivrai tu e il giglio, ogni anno quest'operazione".
Ti dico anche che è volere del Figlio mio: Gesù Misericordioso, che tu vada a votare anche questa volta. Non temere. Porta teco il fazzoletto e quante più reliquie puoi, e nulla ti accadrà di male, mentre invece il tuo sacrificio porterà un gran bene alla tua Patria di cui Io sono Regina e Protettrice.
Il lino del fazzoletto potrà in futuro servire a te e ad altri, bisognosi di grazie fisiche, morali e spirituali. Sarà linimento ai dolori e fonte di grazie perché Io l'ho benedetto e segnato, e perché il giglio celeste, il cui profumo ricorda il balsamo che Maria di Magdala sparse in più volte sulla Persona del Verbo Incarnato, lo ha, del suo soprannaturale potere, infuso».