«La mia Divina Misericordia aveva dato l'Opera per misericordia d'infinite anime, perdute o sulla via di perdersi, laiche e anche consacrate, perché riavessero Salvezza eterna.
L'Opera era l'applicazione pratica delle opere di misericordia spirituali che Io ho insegnato: "Istruire gli ignoranti, convertire i peccatori...".
Chi l'ha bloccata da anni, senza giustizia e senza vero motivo, anzi solo per un riprovevole motivo, non ha capito il fine, lo scopo, la potenza del mio dono ed ha ferito profondamente il mio Cuore e si è reso responsabile della morte spirituale di tante creature e di una grande mancanza di carità e giustizia verso di te.
Io l'ho già detto, nel secondo anno di Vita Pubblica, nel primo volume: "Ogni anima che si travia o che viene traviata, ed è traviamento lo svisare a se stessi e ad altri la mia Parola e la mia opera ed impedirne la diffusione, nuoce a Dio nelle anime che si perdono. Ogni anima che si perde è una ferita fatta a Me: Dio e Salvatore".
E poiché da ormai cinque anni mi si ferisce senza sosta, con l'ingiusta azione verso l'Opera, ho chiuso il fiume della Divina Sapienza che volevo riversare in te, mia cisterna d'amore e di grazia per le anime, dandoti le spiegazioni dell'Apocalisse, delle altre Epistole Paoline e di quelle di Pietro, Giacomo e Giuda d'Alfeo. Tutte le lettere apostoliche».