Sera
Sono così accasciata di tanta guerra e così stanca e sfinita per dover sempre lottare contro i nemici dell'opera — sfinita anche fisicamente — che mi pare di non esser più buona di pregare, più generosa, più niente di buono. E lo dico a Gesù.
Egli mi risponde: "Sei forse uscita dalla via di immolazione che hai preso da tanti lustri? Sei forse pentita di aver chiesto la croce, il sacrificio, il dolore, per amor di Dio e del prossimo? Ti ripugna forse la tua condizione di inferma sempre più inferma perché lo volesti? Non credi più alla potenza del dolore per amore, forse? Non vuoi più offrire forse il quotidiano tuo olocausto? Si è forse raffreddato, per sfiducia in Me, il tuo amore in Me? Vorresti forse mutare la tua sorte, guarire, godere, vivere come vivono il 98% delle creature umane? Non te la senti forse più di riparare continuamente, col tuo continuo amore fedele a Me e alla mia Chiesa, a tutte le colpe che le anime, e specie quelle sacerdotali e consacrate, compiono? Lo sconforto della constatazione della marea crescente di colpe contro il voto, il sacerdozio, la religione, ti suggerisce forse che è inutile ogni cosa ed è meglio non soffrire più? Rispondi!".
"No, Signore. Nulla di questo. Voglio soffrire, ora che la sofferenza è totale e totalmente conosciuta, come quando ti chiesi di accettarmi ostia non sapendo a che punto possa salire il dolore. Voglio amarti e soffrire per darti anime e farti contento".
"E allora? Credi che siano le preghiere meccaniche, come suono di strumento caricato, quelle che hanno valore per Me? Lascia perdere le cose che sono orpello e non oro, le folene [1] che non sono fiamma, gli incendi di paglia: cenere che il vento sperde. E vivi nel tuo rogo che ti arde e che arde davanti al mio trono e mi copre, col suo fiammeggiare armonioso, le brutture e le bestemmie. Che cerca di coprirlo. Perché Io sono Dio e vedo… Ma se vedendo ho dolore, il tuo amore mi consola. Sta' in pace, in pace. È l'amore quello che conta. E tu hai l'amore per Me, per Noi del Cielo. Ami con tutta te stessa, con tutte le tue forze e volontà. Quindi ami in misura perfetta e ci fai felici. Val più il tuo dire: 'Ti offro le mie sofferenze di oggi per le intenzioni a Te più care' che mille preghiere fatte con le labbra avendo nel cuore l'egoismo".
1 le folene sono i bioccoletti di cenere volanti nell'aria, secondo la definizione ripresa da un vocabolario antico. Oggi sono dette fanfaluche.