Le parole dell'Amore sono sempre un invito all'Amore, sia che siano dolci e premianti, sia che siano severe. Perché l'Amore tende a congiungersi con i suoi creati e perciò sempre, anche quando rimprovera, invita ad avvicinarsi, per essere perdonati, o a fondersi, per essere beati.
Colui che dice che Dio è terribile non conosce Dio – e se così è, è ancor perdonabile – o mente conoscendolo, e allora è imperdonabile perché sacrilegamente leva a Dio il suo più divino serto: quello della Carità che comprende e perdona; è imperdonabile perché leva al suo prossimo la forza che lo salva: quella della fiducia nella misericordiosissima Carità.
Quando Io sento uno, sia pur sacerdote, che tuona su un'anima: "Dio non è contento di te. Dio ti condanna" e così via, riprovo il dolore di quando, in Palestina, ero denegato per ciò che ero dai miei nemici, e devo fare uno sforzo di misericordia per non condannare colui che condanna il suo prossimo e denega la mia infinita e paziente Misericordia.
Sta' in pace. Sono sempre il tuo Dio d'amore.»