MaM
Messaggio del 2 novembre 2006:Cari figli, la mia venuta a voi, figlioli miei, è l'amore di Dio. Dio mi manda ad avvertirvi e a farvi vedere la vera strada. Non chiudete gli occhi davanti alla verità, figlioli miei. Il vostro tempo è breve. Non permettete agli inganni di regnare in voi. La via sulla quale vi voglio portare è la via della pace e dell'amore. Questa è la via che vi porta al mio Figlio, vostro Dio. Datemi i vostri cuori, così che in essi io metta mio Figlio e faccia di voi i miei apostoli. Apostoli di pace e di amore. Vi ringrazio.Al termine la Madonna ha aggiunto: Non dimenticatevi nelle vostre preghiere dei vostri pastori. La Madonna era seria, di umore nè felice, nè triste.

Maria Valtorta - 30 maggio 1947

   Dice Gesù, mentre io leggo la frase [1] dell'Ecclesiastico cap. 31 v. 35:

   «Tutte le cose create da Dio sono buone e le ha create per sollievo dell'uomo. Tutte. Ma ciò che le fa divenire non buone è sempre il disordine con cui l'uomo le usa. Dio vi voleva e vi vuole in gioia. Ma la disubbidienza all'ordine, ossia le concupiscenze, sostituiscono alla gioia la noia, il dolore, le risse, la miseria, la disunione dei cuori e delle famiglie. Per questo, dopo che il disordine si era instaurato sulla Terra e cresceva col tempo, il Signore dette la Legge. Ma è forse giovata? No. Dette Me. Ma è forse giovato? No. Io detto la Parola evangelica. Ma è forse giovata? No.

   È detto ancor nell'Ecclesiastico: "Il sapiente non odia la Legge e non darà negli scogli come nave in tempesta. L'uomo di senno è fedele alla Legge di Dio, e la Legge è fedele a lui".

   Ecco la ragione di ogni male: che troppo pochi sono i sapienti, e perciò, nonostante la ragione data da Dio all'uomo sia come nave atta a portare l'uomo dalla riva terrena a quella celeste sull'oceano dei suoi giorni terreni, la maggioranza dà di cozzo sugli scogli e naufraga miseramente.
   Prega, ora. Ho bisogno di una tua preghiera per lo spirito che Io so. La pace a te.»
       
   1 frase, che è in Siracide 31, 27. La citazione successiva è da Siracide 33, 2-3.