MaM
Messaggio del 25 ottobre 1993: Cari figli, in questi anni vi ho invitato a pregare e a vivere quello che vi dico, ma voi vivete poco i miei messaggi. Voi parlate ma non vivete: è per quello, figliuoli, che questa guerra dura così a lungo. Vi invito ad aprirvi a Dio e a vivere con Dio nel vostro cuore, praticando il bene e testimoniando i miei messaggi. Io vi amo e desidero proteggervi da ogni male, ma voi non volete! Cari figli, non posso aiutarvi se non vivete i comandamenti di Dio, se non vivete la messa, se non rigettate il peccato. Vi invito a diventare apostoli dell'amore e della bontà. In questo mondo senza pace, testimoniate Dio e il suo amore; e Dio vi benedirà e vi darà quello che gli chiedete. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Maria Valtorta - 17 maggio 1947

   La divina chiamata mi trae dal sonno per questa breve lezione dello Spirito Santo:
   «Tanto più un'anima è figlia di Dio, secondo il concetto teologico di S. Paolo apostolo (ai Romani c. 8 v. 14), e tanto più è sollecita a seguire i consigli dello Spirito Santo, il quale non suscita mai nei figli di Dio desideri irrealizzabili (ai Galati c. 5 v. 17) e prega in voi gridando: "Padre", sapendo che il Padre conosce ciò che vuole l'Amore intercedendo in nome dei santi, ossia secondo i suoi desideri d'amore, perché l'amore incendi la Terra (Romani 8 v. 26-27 e Galati cap. 4, v. 6).
   L'anima figlia di Dio prende dal Padre suo questa caratteristica divina: la sollecitudine pronta e ilare nel fare ciò che è Bene. La misura della figliolanza raggiunta è data dalla prontezza con la quale l'anima eseguisce le divine ispirazioni, senza fermarsi a considerare ciò che queste possono esigere di sforzo dalla creatura umana ed avere in sé di pericoloso per l'individuo carnale.
   In vero l'anima che è figlia di Dio è già come un astro lanciato nella immensa vastità degli spazi celesti per raggiungere il suo posto e fissarsi in esso: Dio, e nulla ne può arrestare la corsa d'amore.
   La mia gioia sia in te.»