MaM
Messaggio del 2 agosto 2006:Cari figli, in questi tempi inquieti, Io vengo a voi per mostrarvi la via verso la pace. Vi amo con amore immenso e desidero che anche voi vi amiate gli uni gli altri e che in tutti vediate il mio Figlio, l' Amore immenso. La via verso la Pace passa solo, solo tramite l'amore. Date la mano a me, alla vostra Madre e permettetemi di guidarvi. Io sono la Regina della Pace. Vi ringrazio.

Maria Valtorta - 28 settembre 1944

Dice Gesù:
   «Scrivi questo solo. Vi è una persona tanto a Me e a te cara che vive presso a te, che deve dare, a te, non a Me che so senza bisogno di misurare nulla, la misura della risonanza negli spiriti delle mie parole e opere di misericordia di cui tu sei il mezzo di divulgazione. Tu vedi come questa creatura si alzi giorno per giorno verso la luce, come terra che emerga da un fondo di mare e piano si elevi verso il sole divenendo monte luminoso e fiorito. Oh! quanto le abbiamo dato a questa a noi cara! Che tesoro per la sua vita! che amicizia! che conforto! Ebbene, tu vedi che le pagine del Vangelo, divenute vive per la visione, sono quelle che più la scuotono.
   Così è di molti. Sii perciò ben felice di vedere e instancabile nel descrivere. Mi fai amare e porti al desiderio di Me, Maestro e Luce. I dotti, i meno, vogliono le più alte cose. I curiosi, dalle intenzioni impure, desiderano spiegazioni di misteri futuri e di tempi futuri. Non ho per essi nessuna pietà. E per i primi ne ho molta meno di quanta ne ho per i “piccoli” del mio gregge. Per loro sono sempre Colui che dice [620]: “Ho pietà di queste turbe” e do loro il pane della mia Parola e Vita.
   A Paola e a te la mia benedizione.»
   Ero occupata in un mestiere ben poco mistico: preparavo delle verdure per il pasto, ero senza carta, Gesù mi ha ordinato: “Scrivi”. Ho lasciato subito in asso le verdure e ho preso il pezzetto di carta [621] che avevo: unico e solo.
   Le parole di Gesù dànno gioia al mio cuore di parente e di strumento di Gesù. E dànno forza al mio povero essere che fisicamente non ne può più e soffre così tanto a scrivere che… pensa di non poter più continuare.
   Ma se c’è da fare a molti ciò che la mia fatica di descrivere fa a Paola, ben vengano, a centinaia magari, le visioni, ed io mi consumi, anche prima dell’ora presumibile, per la gran fatica. Muoia magari con la penna fra le dita. Un buon soldato muore in battaglia e un martire nell’arena. Io, che voglio esser della milizia di Cristo e martire del suo amore, voglio morire nella mia battaglia e nella mia arena: per amore e per fatica. E a Dio vada lode e alle anime grazia. Per me, misericordia.

   [Segue, in data 29 settembre, il capitolo 420 dell’opera L’EVANGELO]

[620] dice, come in Matteo 15, 32; Marco 8, 2.
[621] il pezzetto di carta, di cm. 10 x 15, sul quale ha scritto, nelle due facciate, il breve “dettato” che precede, è stato poi attaccato all’interno del quaderno (formato 19 x 24 circa) che termina con la presente annotazione, scritta sulla pagina interna della copertina.