MaM
Messaggio del 25 agosto 1996:Cari figli! Ascoltate, perché desidero parlarvi e invitarvi ad avere più fede e fiducia in Dio che vi ama senza misura. Figlioli, voi non sapete vivere nella grazia di Dio, perciò vi chiamo tutti di nuovo a portare la parola di Dio nel vostro cuore e nei pensieri. Figlioli, mettete la Sacra Scrittura in un posto visibile nelle vostre famiglie, leggete e vivetela. Insegnate i vostri figli purché se voi non siete un esempio per loro, i figli si allontanano nell'assenza di Dio. Riflettete e pregate e così Dio nascerà nel vostro cuore e il vostro cuore sarà gioioso. Grazie per avere risposto alla mia chiamata!

Maria Valtorta - 23 maggio 1944

 Dice Gesù:
   «Dio, che è buono, mette alla prova. Ma non impone mai un sacrificio superiore alle regole della giustizia. Porta quasi alle porte del sacrificio e poi sovviene e si accontenta della buona volontà di obbedienza del suo servo fedele.

   Del resto, la “buona volontà di obbedienza” è sovente più penosa del sacrificio in se stesso. Perché questo, quando è sollecito, porta alla pace con sollecitudine, comunicando un’ebbrezza che è la spiegazione di tutti i sacrifici, anche per fatti umani. Mentre il sapere di dover compiere un sacrificio, saperlo molto avanti, è tortura molto più penosa e priva di tutte quelle forze di impulso che esilarano lo spirito di un eroe.

   È per questo che la bontà del Signore vi nasconde il futuro e vi dice: “Non cercate mai di sollevarne i veli”. A pochi, vittime scelte dall’Amore che li trova degni di tale elezione, a pochi viene reso noto avanti il volere sacrificatore di Dio.

   Io, anche come Uomo, l’ho sempre saputo. Con la veste di carne non ho ottuso la mia mente divina e mai, neppure per un attimo, mi fu ignoto, da quando fui Gesù, ciò che mi era serbato. Ma Io ero la “Grande Vittima” e ciò spiega tutto.

   Alle altre – vittime, ma come care a Dio! – viene illuminato il sacrificio quando è già imminente e quando già l’Amore li ha fortificati al martirio. Ad altri, non vittime, ma degni di esserlo, viene prospettata la necessità del sacrificio, viene già iniziato lo stesso, e poi basta.

   Dio premia la buona volontà di obbedienza, la quale è già sacrificio. Sacrificio del cuore e della mente, prova di fedeltà a Dio. E Dio dice al suo fedele le parole316 che fecero beato Abramo: “… Ho conosciuto che temi il Signore Iddio tuo e che per Me non risparmi le cose più care. Perciò ti dico che come tu per Me hai fatto questo Io ti benedirò, e poiché hai obbedito alla mia voce udirai la stessa dirti: ‘Regna, o mio benedetto, nel Regno che ti ho preparato, e il tuo nome sia scritto nel Libro della Vita e ne esultino i Cieli, perché là è gran festa per ogni nuovo beato che entra nella gloria e che riposa nella inesprimibile gioia di contemplare e possedere Dio’”.
   Sta’ in pace. Io sono con te.»

[316] parole, che sono in Genesi 22, 12.16-18.