Dice Maria:
«Un’altra perla per i miei
prediletti. Veramente volevo parlarne a giorni, ma mi piego ad un
desiderio perché sono la Mamma. Per Natale avrete anche questa mia
parola.
Come mi fu estasi la nascita del Figlio, e dal rapimento
in Dio tornai presente alla Terra col mio Bambino fra le braccia, così
la mia morte[720] fu un rapimento in Dio.
Fidando nella promessa
avuta fra lo splendore divino del mattino di Pentecoste, io mi pensavo
che l’avvicinarsi del momento del ritorno ultimo dell’Amore per rapirmi a
Sé dovesse segnalarsi con un aumento di fuoco. Né feci errore.
Io, per mio conto, più la vita passava più aumentavo il desiderio di
fondermi all’eterna Carità. Mi vi spronava il desiderio del Figlio mio e
la persuasione che mai tanto avrei fatto per gli uomini come quando
fossi stata orante per essi sui gradini del trono di Dio. E con moto
sempre più acceso ed accelerato, con tutte le forze dell’anima gridavo:
“Vieni, Signore, Gesù, vieni, vieni eterno Amore!”.
L’Eucarestia,
che era per me come rugiada data ad un fiore assetato - era vita - ora
non era più sufficiente all’incontenibile ansia del cuore. Non mi
bastava più ricevere in me la mia divina Creatura e portarla nelle sacre
Specie come l’avevo portata nella carne verginale. Tutta me stessa
voleva il Dio Uno e Trino, e non sotto i veli dal mio Gesù scelti a
nascondere l’ineffabile mistero ma quale era ed è e sarà nel centro del
Cielo.
Lo stesso mio Figlio nei suoi trasporti eucaristici mi
ardeva con baci di desiderio infinito, e ogni volta che a me veniva con
la potenza del suo amore quasi svelleva l’anima mia nel primo impeto, e
poi rimaneva con tenerezza infinita a chiamarmi: “Mamma!”, ed io lo
sentivo ansioso di avermi con Sé.
Non desideravo più altro.
Neppure il desiderio di tutelare la Chiesa nascente era in me. Tutto
annullato nel desiderio di possedere Dio per la persuasione di tutto
potere quando si possiede Dio.
Maria, giungi a questo totale
amore. Tutto perda valore e ansia ai tuoi occhi. Mira solo a Dio. Quando
sarai ricca di questa povertà di desiderio, che è immisurabile
ricchezza, Dio si chinerà sul tuo spirito a baciarlo e tu ascenderai col
tuo spirito al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, per conoscerli ed
amarli per la beata eternità e per possedere le loro ricchezze di
grazie, di cui disporre per gli scopi e gli esseri che sono nel tuo
pensiero. Non si è mai tanto attivi per i fratelli come quando non si è
più tra i fratelli ma siamo luci ricongiunte alla Luce.
L’avvicinarsi dell’Amore eterno ebbe il segno che pensavo. Tutto perse
luce e colore, voce e presenza, sotto al Fulgore e alla Voce che dai
Cieli aperti si abbassava su me per cogliere l’anima mia.
Si dice:
“Maria avrebbe giubilato d’essere assistita dal Figlio suo”. Ma il mio
dolce Gesù era ben presente col Padre quando l’Amore mi dette il terzo
bacio della vita, quel bacio così talmente divino che in esso l’anima
spirò, raccolta come goccia di rugiada bevuta dal sole dal centro di un
giglio, ed io ascesi con il mio spirito osannante in mezzo ai miei Tre,
che adoravo e adoro, come perla in un castone di fuoco, seguita dalla
teoria degli spiriti angelici venuti al mio eterno natale e attesa sulle
soglie dei Cieli dallo Sposo terreno, dai Re e dai Patriarchi della mia
stirpe, dai primi santi e dai primi martiri, e il Cielo si chiuse sulla
gioia di avere la sua Regina la cui carne, unica fra tutte le carni
mortali, conosceva la beatitudine della glorificazione.»