MaM
Messaggio del 17 gennaio 1985:Cari figli, in questi giorni satana si accanisce perfidamente contro questa parrocchia, mentre voi, cari figli, vi siete impigriti nella preghiera e non partecipate numerosi alla Messa. Siate forti nei giorni della prova! Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Maria Valtorta - 18 dicembre 1943 Quarto mistero glorioso.

Dice Maria:
   «Un’altra perla per i miei prediletti. Veramente volevo parlarne a giorni, ma mi piego ad un desiderio perché sono la Mamma. Per Natale avrete anche questa mia parola.

   Come mi fu estasi la nascita del Figlio, e dal rapimento in Dio tornai presente alla Terra col mio Bambino fra le braccia, così la mia morte[720] fu un rapimento in Dio.

   Fidando nella promessa avuta fra lo splendore divino del mattino di Pentecoste, io mi pensavo che l’avvicinarsi del momento del ritorno ultimo dell’Amore per rapirmi a Sé dovesse segnalarsi con un aumento di fuoco. Né feci errore.

   Io, per mio conto, più la vita passava più aumentavo il desiderio di fondermi all’eterna Carità. Mi vi spronava il desiderio del Figlio mio e la persuasione che mai tanto avrei fatto per gli uomini come quando fossi stata orante per essi sui gradini del trono di Dio. E con moto sempre più acceso ed accelerato, con tutte le forze dell’anima gridavo: “Vieni, Signore, Gesù, vieni, vieni eterno Amore!”.

   L’Eucarestia, che era per me come rugiada data ad un fiore assetato - era vita - ora non era più sufficiente all’incontenibile ansia del cuore. Non mi bastava più ricevere in me la mia divina Creatura e portarla nelle sacre Specie come l’avevo portata nella carne verginale. Tutta me stessa voleva il Dio Uno e Trino, e non sotto i veli dal mio Gesù scelti a nascondere l’ineffabile mistero ma quale era ed è e sarà nel centro del Cielo.

   Lo stesso mio Figlio nei suoi trasporti eucaristici mi ardeva con baci di desiderio infinito, e ogni volta che a me veniva con la potenza del suo amore quasi svelleva l’anima mia nel primo impeto, e poi rimaneva con tenerezza infinita a chiamarmi: “Mamma!”, ed io lo sentivo ansioso di avermi con Sé.

   Non desideravo più altro. Neppure il desiderio di tutelare la Chiesa nascente era in me. Tutto annullato nel desiderio di possedere Dio per la persuasione di tutto potere quando si possiede Dio.

   Maria, giungi a questo totale amore. Tutto perda valore e ansia ai tuoi occhi. Mira solo a Dio. Quando sarai ricca di questa povertà di desiderio, che è immisurabile ricchezza, Dio si chinerà sul tuo spirito a baciarlo e tu ascenderai col tuo spirito al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, per conoscerli ed amarli per la beata eternità e per possedere le loro ricchezze di grazie, di cui disporre per gli scopi e gli esseri che sono nel tuo pensiero. Non si è mai tanto attivi per i fratelli come quando non si è più tra i fratelli ma siamo luci ricongiunte alla Luce.

   L’avvicinarsi dell’Amore eterno ebbe il segno che pensavo. Tutto perse luce e colore, voce e presenza, sotto al Fulgore e alla Voce che dai Cieli aperti si abbassava su me per cogliere l’anima mia.

   Si dice: “Maria avrebbe giubilato d’essere assistita dal Figlio suo”. Ma il mio dolce Gesù era ben presente col Padre quando l’Amore mi dette il terzo bacio della vita, quel bacio così talmente divino che in esso l’anima spirò, raccolta come goccia di rugiada bevuta dal sole dal centro di un giglio, ed io ascesi con il mio spirito osannante in mezzo ai miei Tre, che adoravo e adoro, come perla in un castone di fuoco, seguita dalla teoria degli spiriti angelici venuti al mio eterno natale e attesa sulle soglie dei Cieli dallo Sposo terreno, dai Re e dai Patriarchi della mia stirpe, dai primi santi e dai primi martiri, e il Cielo si chiuse sulla gioia di avere la sua Regina la cui carne, unica fra tutte le carni mortali, conosceva la beatitudine della glorificazione.»