MaM
Messaggio del 25 agosto 1997: Cari figli, Dio mi concede questo tempo quale dono per voi, affinché possa istruirvi e condurvi sulla strada della salvezza. Ora, cari figli, non comprendete questa grazia, ma presto verrà il momento in cui rimpiangerete tali messaggi. Per questo, figlioli, vivete tutte le parole che vi ho donato in questo periodo di grazia e rinnovate la preghiera, fino a quando questa non diventerà gioia per voi. Invito in modo particolare quanti si sono consacrati al mio cuore Immacolato ad essere di esempio per gli altri. Invito tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Figlioli, il Rosario mi è particolarmente caro. Per mezzo del rosario apritemi il vostro cuore ed io posso aiutarvi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Maria Valtorta - 26 ottobre 1943

Dice Gesù:
   «Una delle cose che dovrebbero esser prese in esame da coloro che giudicano il tuo caso con troppo poca fede e con troppa umanità, che il razionalismo rende ostile e incredula per le libere e mirabili opere di Dio, è il tono diverso delle mie comunicazioni.
   Dovrebbe essere cosa probatoria. Ma, dato che nulla è più accecante della incredulità, nulla è più alterante della realtà divina dello spirito di mondo, sarà questo uno scoglio su cui si arresteranno coloro che non sanno aprire le vele nell’aperto mare della Fede in Dio e preferiscono rimanere presso alla terra, nelle secche della loro scienza razionale e della loro aridità spirituale. Diranno che, mentre uno dei toni è solenne e ieratico, intinto d’antico, l’altro è più dimesso e più umano e più moderno. Quello che a loro pare un anti-alibi in tuo favore, è invece la prova innegabile della sincerità tua.
   Parlo a tutti da Re e Maestro, ma a te, piccola amata e piccola discepola, parlo prima da Sposo e Fratello che da Re e Maestro. Anzi la regalità con te scompare perché non parlo per te dall’alto d’un trono, ma scendo a prenderti fra le braccia e ad insegnarti, poiché Maestro sono, parlandoti d’amore.
   Non sono due le persone che parlano e non sei, soprattutto, tu a fare le due voci. Uno è Colui che parla: Io sono Quello. Io Dio, Re e Maestro degli uomini, Io che t’ho scelta per il mio amore, Io, lo Sposo tuo.»