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Messaggio del 21 febbraio 1983:Voi non siete veri cristiani se non rispettate i vostri fratelli che appartengono alla altre religioni.

Maria Valtorta - 30 agosto 1943

Dice Gesù:
   «La tua risposta, sia al prossimo che si stupisce e ti fa osservare l’apparente abbandono di Dio verso di te, sia al tentatore che vuole persuadere che tutto il tuo sacrificio non ti ottiene sollievo da Dio, sia la stessa del vecchio Tobia. Anche a te stessa devi dire:[302] “Noi siam figli di santi, e aspettiamo quella vita che Dio darà a coloro che non perdono mai la loro fede in Lui”.

   Figli di santi e chiamati alla stessa santità.

   Non sei tu figlia di Dio, Maria? E chi più santo del Padre tuo? Se Egli, che è il Santo dei santi, vuole per te tanto dolore, è segno che questo dolore ha per fine una gioia proporzionata al dolore: ossia tanta, smisurata gioia, e gioia senza fine.

   L’anima che arriva a credere fermamente che tutto quanto le accade ha origine da un amore e produce una gioia eterna, è sicura come dentro ad una fortezza. Non può perire. Soffre, ma il suo dolore è soprannaturale e dà frutti soprannaturali di vita.
   Ancora un poco e poi verrà la gioia. Ancora un poco e poi verrò Io. Verrò non nei limiti che devo imporre ora all’incontro per adattarlo alla tua umanità. Ma verrò da Dio ad anima: ossia liberamente, completamente. Non temere. Vedrai allora come la mia dimora sia infinitamente più bella di come l’hai vista nei sogni e immaginata col pensiero. Vedrai allora come sarà privo di pena l’unirsi con Me lasciando un corpo che è laccio all’anima e pericolo continuo.

   Non perdere mai la fede nel tuo Gesù. Io ti sono vicino e lo senti. Ma non ricusare nessuno degli aiuti che ho messo a vostra disposizione. La via soprannaturale nella quale cammini non ti esime dal percorrere la via comune a tutte le creature viventi nella Chiesa.

   Un olio ti ha liberata e da schiava del Nemico ti ha fatta figlia di Dio. Un olio ti ha fatta milite di Cristo. Un olio ti faccia compartecipe del Regno. L’anima che entra nella gloria diviene regina. E per i re, lo hai letto, era necessaria l’unzione.

   Voglio che anche le appannature dei passati peccati siano cancellate da te. Quando sarà l’ora devi venire incontro, vergine saggia e previdente,[303] con tutti gli ornamenti atti alle nozze.

   Il dolore è una grande assoluzione quando è sofferto con santità. Ma, lo ripeto, neppure la mia carezza ti deve far pensare che sei esente dai doveri di tutti. La perla nascosta, che solo Gesù conosce, deve, agli occhi del mondo, non differire per nulla dalle anime sorelle che sono meno trasformate di te in gemma per volere del tuo Signore.»

[302] devi dire, come in Tobia 2, 18 secondo la volgata, i cui versetti 12-18 (del capitolo 2) sono stati espunti nella neo-volgata.
[303] vergine saggia e previdente, come nella parabola proposta in Matteo 25, 1-13; perla nascosta, come nelle similitudini di Matteo 13, 44-46.