Nella comunione stamattina nessuna consolazione, ogni cosa con
freddezza. Sia fatta la santissima volontà del mio Dio. Oggi che
avverrà? Gesù non viene, e neppure me lo sento vicino. Vado per
riposarmi, mi vedo venir davanti l'angelo custode, che riconobbi per il
mio; ma fui presa da un po' di paura e da turbamento anche nell'interno.
Tante volte mi assale la paura, quando vedo comparire qualcuno; ma a
poco a poco mi passa e termina in consolazione. Ieri invece il
turbamento cresceva e perfino, se mi toccava, scuotevo: cosa che mai mi
accade, quando veramente è il mio caro angelo. Stavo insomma incerta su
questo, quando mi domandò: « Quando vai a confessarti? ». «Stasera»,
risposi. « E perché? Che ci vai a fare tanto spesso? Non sai che è un
imbroglione il tuo confessore? ». E mi rinvenni di che cosa si
trattava, e mi segnai più volte; allora colpi da farmi scuotere. Il mio
angelo non mi parla mai in simile guisa.
Durai per più tempo combattendo in quel modo, e promisi che a suo
dispetto sarei andata a confessarmi; e ci andai infatti. Chiamavo Gesù,
la mia Mamma, ma che! Nessuno. Dopo del tempo si fece vedere un po'
l'angelo custode vero, obbligandomi a confessarmi di ogni cosa, e mi
parlò di due cose da dirgli [al confessore].
Il turbamento e la paura del nemico presto sparì, e ritornai in calma,
fino che non fu il tempo di andare a confessarmi: non volevo andarci a
nessun patto. Con forza" vi andai, ma pochissimo potei parlare. Ma pure
ogni cosa voglio dire, scriverò'.
La mia carissima Mamma ieri sera non mancò, ma fu così breve la sua
visita; ma mi consolò tanto. La pregai più che potei per me, affinché
mi conducesse in paradiso; per altro ancora pregai caldamente. Come mi
sorrideva quando ripetutamente la chiamavo mamma! Si avvicinò, mi fece
una carezza e mi lasciò in compagnia dell'angelo custode, che si è
mantenuto affabile e allegro fino alla mattina.