MaM
Messaggio del 25 dicembre 1996:Cari figli! Oggi sono con voi in modo speciale tenendo Gesù Bambino in braccio, e vi invito, figlioli, ad aprirvi al Suo invito. Lui vi invita alla gioia. Figlioli, vivete gioiosamente i messaggi del vangelo, che ripeto dal tempo in cui sono con voi. Figlioli, io sono vostra madre e desidero svelarvi il Dio dell'amore e il Dio della pace. Non desidero che la vostra vita sia nella tristezza ma che sia realizzata nella gioia secondo il vangelo per l'eternità. Solo così la vostra vita avrà senso. Grazie per avere risposto alla mia chiamata!

Santa Gemma Galgani - Lunedì, 6 agosto - L'angelo custode si trattiene con lei tutta la notte e la esorta a offrire ogni patimento al Signore per le anime del purgatorio.

Eccomi giunta al 6 agosto. I giorni passano, e io eccomi sempre nell'abisso del mondo.

Stasera, l'angelo custode, mentre facevo le preghiere della sera, mi si è avvicinato, e battendomi sopra una spalla mi ha detto: « Gemma, come mai tanta svogliatezza per la preghiera? A Gesù gli dispiace». «No», ho risposto, «non è svogliatezza: sono due giorni che non mi sento bene».

Ha soggiunto: « Fai il tuo dovere con applicazione, e vedrai che Gesù ti amerà ancora di più ». È stato un momento zitto, poi mi ha dimandato: « E confratel Gabriele? ». « E non lo so ». « Quanto tempo è che non l'hai veduto? ». « È tanto tanto tanto ». « Ma stanotte Gesù te lo manda ». « Come? Stanotte no, disubbidirei: di notte non vuole il confessore».

O con quanto desiderio l'avrei voluto! Ma volevo obbedire. Lo pregai che me lo mandasse di giorno e presto, affinché potessi scrivere quella lettera a P.G. [Padre Germano]. Mi raccomandai all'angelo custode che andasse da Gesù a dirgli se gli permetteva di passare la notte insieme con me. Sparì subito.

Avevo terminato le preghiere: andai a letto. Quando ebbe avuto da Gesù il permesso di venire, ritornò; mi dimandò: «Quanto tempo è che non hai pregato per l'anime del purgatorio? O figlia mia, ci pensi così poco! Madre Maria Teresa soffre sempre, sai?».

Era dalla mattina che non avevo pregato per loro. Mi disse che avrebbe piacere che ogni cosetta piccola che soffro la regalassi alle anime del purgatorio. « Ogní piccola pena, loro le solleva; anche ieri e oggi, se tu avevi offerto per loro quel poco ».

Ma risposi un po' meravigliata: «Mi sentiva il corpo; e che i dolori di corpo sollevano le anime del purgatorio? ». « Sì », mi disse; « sì, figlia: ogni più piccolo patimento le solleva». Gli promisi allora che da quel momento ogni cosa avrei offerto per esse.

Soggiungeva: «Quanto soffrono quelle anime! Vuoi fare qualche cosa stanotte per esse? Vuoi soffrire?». «E che cosa? », gli dissi; « è lo stesso soffrire di Gesù nel giorno di venerdì? ». « No », rispose. « Di Gesù non sono; saranno dolori corporali». Io dissi di no, perché fuori di giovedì e di venerdì Gesù non vuole; le altre notti vuole che dorma. Ma siccome le anime del purgatorio, e in particolare madre Maria Teresa, mi sta molto a cuore, gli dissi che un'ora volentieri avrei patito.

Gli bastarono queste parole, ma vedeva bene che facendo questo avrei disobbedito; mi ha lasciata dormire. Stamattina, quando mi sono svegliata, era sempre presso di me; mi ha benedetto ed è andato via.