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Messaggio del 25 giugno 1999: Cari figli! Ringraziate mio Figlio per tutte le grazie che vi ha concesso. Pregate per la pace, pregate per la pace, pregate per la pace!

Santa Gemma Galgani - Venerdì, 20 luglio - Gesù le toglie la corona di spine e si trattiene amabilmente con lei, dicendole che l'ama tanto perché simile a lui. Con il tempo, le dice, l'avrebbe fatta santa.

Ieri, poi, alle quattro circa, mi venne un desiderio di unirmi un altro po' con Gesù; mi provai e mi unii subito con lui. Per dire il vero, sentivo tanta ripugnanza, perché mi sentivo stanca, e senza forza; mi trovai di nuovo davanti a Gesù. Si mise accanto a me, ma non era più triste come la notte, era più allegro; mi accarezzò un po', poi contento contento mi levò la corona dalla mia testa (un po' soffrii anche allora, ma meno) e se la ripose sul suo capo, e non sentii più nessun male; ritornai anzi subito in forze, e stavo meglio allora che avanti di soffrire.

Gesù poi mi domandò diverse cose; io pure gli dissi che non mi mandasse a confessare dal padre Vallini, ché non ci vado volentieri; Gesù allora si fece serio e un po' arrabbiato mi disse che, subito che ne avessi bisogno, ci andassi. Glielo promisi e ci vado volentieri.

Avevo sempre tante cose da dire a Gesù e lui sentivo che a poco per volta mi veniva a mancare; allora mi promise che più tardi, alle preghiere della sera, sarebbe tornato; ma allora era anche più contento: mi aprì il suo cuore, che vidi scritte due parole che non capivo. Glielo chiesi di saperle; mi rispose Gesù: « Io ti amo tanto, perché molto mi somigli ». « In che cosa, o Gesù », gli dissi, « ché mi vedo tanto dissimile a te? ». « Nell'essere umiliata », mi rispose.

Capii allora bene ogni cosa, mi tornò alla mente la mia vita passata. Un grosso difetto è stata sempre la mia passione, la superbia. Quando ero piccola, in ogni posto ove andavo, da tutti si sentiva dire che ero una gran superba. Ma Gesù, che mezzi ha usato per umiliarmi, specialmente in quest'anno! Infine ho capito chi sono veramente. Sia sempre ringraziato Gesù.

Mi aggiunse poi il mio Dio che col tempo egli mi avrebbe fatta santa (qui non dico nulla perché è impossibile che accada di me quel che disse lui).

Mi dette alcuni avvertimenti da dare al confessore e mi benedì. Capii, come sempre, che si allontanava per qualche giorno. Ma quanto è buono Gesù! Appena si parte lui, mi lascia l'angelo custode, che con la sua continua carità, vigilanza e pazienza mi assiste.

O Gesù, ti ho promesso che sempre obbedirò, e di nuovo lo affermo. Sia pure tutta la mia fantasia, sia pure lavoro del diavolo, in ogni modo voglio obbedire.