MaM
Messaggio del 12 luglio 1984:Dovete riflettere ancora di più. Dovete pensare come entrare il meno possibile in contatto col peccato. Dovete pensare sempre a me e a mio figlio ed osservare se state peccando. Al mattino, quando vi alzate, avvicinatevi a me, leggete la Sacra Scrittura, state attenti a non peccare.

Beata Anna Katharina Emmerick - Espiazioni per il Santissimo Sacramento

Il 3 giugno il “Pellegrino” così scrisse: La trovai indescrivibilmente martirizzata. Stanotte ella ha sofferto indescrivibili miserie, perché ha visto anche molti bisogni individuali di persone le quali si raccomandano alla sua preghiera. Nelle condizioni in cui si trova può parlare solo poco e mi prega di rivolgere le orazioni a due casi urgenti di grande bisogno: il primo riguarda una famiglia in campagna per la quale ha preoccupazioni e paura a causa di una disgrazia incombente. L’altra riguarderebbe l’indigenza e le preoccupazioni incombenti su una famiglia in città a causa dei peccati. Queste cose le sarebbero state raccomandate in modo particolare”. La domenica dell’ottava di Pentecoste, il “Pellegrino” la trovò, come la sera della vigilia della festa, in uno stato di spossatezza ancora più grande a causa dei singoli peccatori e per le mancanze ed i bisogni della Chiesa. Disse: “Trascorro le notti in indescrivibili pene, poiché prendo sempre più coscienza dei mali e delle sofferenze dell’umanità. I miei dolori si interrompono solo quando posso avere contatto con le immagini dei singoli sofferenti e indigenti; essi si raccomandano alle mie preghiere e vogliono mostrarmi il loro bisogno avvicinandosi, con visite quotidiane, al mio 1etto. Appariva molto affaticata da queste pene, e più tardi così raccontò:
‘Mi trovai in una grande chiesa, vidi il banco della comunione che era indescrivibilmente grande; fuori c’erano molte case e palazzi; preti e laici uscivano dalle case chiamando la gente a raccolta per la distribuzione del Sacramento; dappertutto vidi scene di vita mondana: in una casa dei giovani scherzavano e amoreggiavano; altre persone discorrevano molto e animosamente, senza enso, ecc. Poi vidi servi uscire nella strada per invitare tutti gli storpi, poveri, paralitici e ciechi a rientrare. Molti di tali storpi entrarono nelle case, i ciechi venivano guidati ed i paralitici portati da quelli che pregavano per loro. Riconobbi alcuni miei conoscenti tra questi storpi e ciechi, ma li conosco, nelle condizioni di veglia, in buona salute. Infatti domandai ad un cieco che conoscevo come gli era accaduta quella disgrazia, poiché lo sapevo sano. Ma egli non volle credere alla sua cecità. Incontrai anche una donna, che avevo conosciuto quand’era giovane e da allora non l’avevo più vista, adesso la vedevo storpia e le domandai se avesse ricevuto quell’infermità negli ultimi tempi, ma anch’essa era convinta di stare bene.

Nel pomeriggio la suora Emmerich esortò, con un ammonimento interiore, un cittadino ad usare dolcezza nei confronti di sua moglie che aveva maltrattato. Egli pianse molto pentito e vicino a lui c’era la moglie e anche i bambini che mantenendosi attaccati alla gonna della madre, la ringraziarono. Poi la veggente cadde di nuovo nei suoi dolori spirituali e tutto il corpo fu investito da un forte tremore. Il suo dito medio si curvò di nuovo e le sue piaghe si arrossirono, mentre il suo viso era rimasto ancora chiaro e amichevole, pieno di gioia di soffrire con Gesù. Si notava però che il suo dolore era veramente forte e crescente. Nel profondo dell’estasi disse che il momento era molto difficile e sarebbe andata verso oriente, nel giardino di prima, e all’albero dei fichi avrebbe goduto il sapore di uno di questi. Poi aggiunse che essa aveva ancora quattro aiole da coltivare (quattro giorni dell’ottava), prima di finire il suo lavoro, notò bene che presso la fontana del giardino si sarebbe trovato anche un rosaio pieno di grosse spine. Chiara da Montefalco, che aveva sofferto come lei, le sarebbe stata inviata dal suo Ordine per aiutarla a preparare il giardino in modo da terminare il suo lavoro. La veggente non possedeva le reliquie di questa Santa. Mentre la sofferenza cresceva il “Pellegrino” le sussurrò: I quattro giorni sono passati.
Queste sofferenze continuarono senza pausa fino alla sera del 7 giugno. Le medesime non consistevano in dolori localizzati bensì di un martirio che passava per tutte le ossa e i nervi. Le conseguenti e profonde essudorazioni provocavano raffreddandosi, abbondanti emottisi. La lingua si era da lungo tempo incurvata e contratta, ritirandosi nella faringe. Chiara da Montefalco accompagnò la mistica suora costantemente durante il lavoro nel giardino spirituale.

All’alba la pia suora richiamava alla mente con nostalgia le esperienze interiori trascorse nella notte, nonostante le pene che come fulmini, grandine, tempeste di neve e incendi fossero precipitate e precipitassero sul suo corpo e le sue ossa. Questi dolori ponevano la sua pazienza alla più dura prova. Il 5 luglio ebbe una visione di san Bonifacio: Ero in una chiesa in adorazione davanti al Santissimo Sacramento, al centro si trovavano scalini, sul più alto c’era il santo vescovo Bonifacio mentre gli altri erano occupati da persone di ogni età e sesso. Tutti erano vestiti con indumenti antichi e pelli. Ascoltavano il vescovo innocentemente e con la più grande attenzione; in quel momento vidi scendere la luce dello Spirito Santo su Bonifacio, e piovere sulla gente raggi di differenti dimensioni.
Bonifacio era un uomo forte e ripieno del più grande entusiasmo.
Egli spiegò come il Signore, nei primi tempi, scelse i suoi e profuse in loro la sua grazia e lo Spirito Santo; così, animati e irradiati, avrebbero dovuto rendere partecipi gli altri uomini ad accogliere le grazie cristiane, in quanto queste sarebbero date ad ognuno affinché si trasformassero in uno strumento della comunità di Dio. Ad ognuno di questi membri viene data la forza e la capacità di agire non solo per sé ma per tutto il Corpo mistico della Chiesa. Il Signore dà a tutti i figli la sua grazia e chi non contribuisce a farla fruttificare, sia nei propri confronti che negli altri, cadrà in perdizione e sarà considerato ladro della comunità. Perciò il compito di ogni cristiano dovrebbe essere quello di vedere in ognuno l’amore, o di stimolare in ognuno questa ricerca, e sentirsi membro di un Corpo solo, uno strumento dello Spirito Santo scelto dal Signore. I genitori dovrebbero particolarmente contemplare e favorire questa ricerca nei bambini ed osservare in quale direzione siano stati destinati dal Signore per il suo Corpo e per la Chiesa, quali oggetti di Dio. Questa contemplazione che dovrebbero fare i genitori serve per lo sviluppo del mondo; il contrario è solo un danno e una rapina alla comunità.

Ricevetti ancora la consapevolezza che, nonostante la cattiveria degli uomini e il decadimento della religione, in nessun tempo la Chiesa sia venuta meno del fervore di membri attivi che hanno pregato lo Spirito Santo per le mancanze di tutta la comunità, e abbiano saputo soffrire per l’amore. In alcuni tempi tali membri operarono in segreto ed anche oggi ne sarebbe il caso. Vidi in molte direzioni singole figure di devoti, mistici, oranti, studiosi e sofferenti, i quali lavoravano per la Chiesa in silenzio e in segreto. Queste immagini mi davano gioia e mi incoraggiavano a sopportare meglio i miei dolori. Vidi anche in una grande città sul mare, verso meridione, un monaca ammalata nella casa di un’attiva vedova religiosa. Questa mi venne mostrata come una persona scelta da Dio per soffrire per la Chiesa e tutte le necessità della medesima, vidi che aveva le stimmate e nessuno lo sapeva. Aveva un aspetto sfinito e dimagrito ed era giunta presso la vedova da un altro luogo. La vedova divideva tutto con lei e altri preti. Il modo in cui la gente comune della città praticava la devozione non mi piaceva; le persone praticavano molte devozioni esteriori e dietro celavano tutte le dissolutezze. Lontano da questo luogo, più verso occidente, in un convento antico vidi un debole frate laico che poteva solo muoversi un po nel salotto. Mi venne mostrato come un oggetto espiarono, per mezzo della preghiera e della sofferenza, per gli altri e la Chiesa. Vidi tanta gente, sopratutto malati e poveri, trovare in costui sollievo e aiuto. Mi venne detto che tali oggetti della Chiesa di Dio, non mancano e non sono mai mancati alla medesima, e che questi sarebbero posti dalla divina Provvidenza sempre accanto alla corruzione, per una legge di equilibrio’.