Alla
festa del Corpus Domini del 1819, tra le perduranti condizioni di
sofferenze, Anna Katharina ebbe molte visioni di come ebbe inizio la
festività del Santissimo Sacramento e di tutta la storia della
sua adorazione fino al tempo attuale. Ma ella a causa della
spossatezza comunicò solo quanto segue. Vidi un’immagine
che spiegava l’introduzione della festività del
Santissimo Sacramento. Il Signore Gesù Cristo sedeva al
centro, parte laterale del tavolo, alla sua sinistra sedeva Pietro e
alla sua destra un Apostolo esile e slanciato che rassomigliava molto
a Giovanni 6 Prima vidi il Signore seduto che impartiva insegnamenti
spirituali, poi si alzò come gli altri. In quel momento tutti
restarono in silenzio presi dal desiderio di vedere cosa avrebbe
fatto: Egli sollevò il pane, e volgendo gli occhi in alto, lo
spezzò, poi lo benedisse. Nel far questo emanò una luce
viva che infuse sul pane. Egli stesso apparve assorbito da quella
luce che si diffuse su tutti i presenti. Tutti divennero silenziosi,
illuminati, e pieni di devozione, solo Giuda si allontanò da
questa luce, portandosi nell’ombra. Gesù sollevò
gli occhi al cielo e contemporaneamente anche il calice, poi lo
benedì. Io non posso trovare le parole adatte per descrivere
adeguatamente quello che vidi. Percepii la transustanziazione e Lui
che si trasformava, il pane e il calice erano colmi di splendore e
vidi che egli aveva posato i pezzetti di pane sopra un piatto piano,
che doveva essere una patena primitiva, e li porgeva, con la sua mano
destra, direttamente ai singoli nella bocca. La prima a riceverlo fu
la Madre di Dio la quale, frattanto, si era avvicinata al tavolo
degli Apostoli. Vidi con il pane anche la luce entrare nella bocca
della Madre di Dio; poi, come la forma di un Corpo, nella bocca degli
Apostoli. Tutti furono attraversati dalla luce, solo Giuda rimaneva
sinistro nell’oscurità, Il Signore prese il calice nella
mano per il gambo e lasciò bere gli Apostoli. Ancora una volta
vidi gli Apostoli ricolmi di splendore luminoso; poi tutta l’immagine
svanì».
Dopodiché Anna Katharina Emmerich ebbe una lunga serie di
immagini mutevoli, dalle diverse figure, all’offerta e alla
devozione del Sacramento. Purtroppo era sfinita per la stanchezza e i
dolori della notte, ma nonostante ciò riuscì a
raccontare qualcosa, anche se in modo non chiaro: 4o vidi come con il
passare degli anni, nel corso della storia, che il pane eucaristico
assumeva un aspetto sempre più bianco e fine. Già con
gli Apostoli in Gerusalemme aveva una forma più piccola, come
piccoli bocconi, che Pietro distribuiva; poi lo vidi in forma
quadrata e alla fine divenire rotondo. Vidi che gli Apostoli avevano
già diffuso l’ostia nei luoghi lontani e i cristiani si
riunivano in sale o case, perché non avevano ancora le chiese.
Gli Apostoli portavano dalle proprie abitazioni l’ostia nel
luogo di riunione, per esporla al culto dell’adorazione
pubblica. La gente la contemplava reverentemente. Durante l’epoca
del cristianesimo primitivo vidi le chiese come semplicissimi luoghi
di raduno, in locali o case, più tardi i cristiani
ricevettero, anche dai pagani, grandi templi che venivano consacrati,
da allora il Sacramento rimase fisso nel luogo di devozione. Vidi
anche che i cristiani ricevevano nelle mani e poi mangiavano il pane
eucaristico e le donne che dovevano prenderlo con un fazzolettino, e
che i cristiani in un certo tempo avevano il permesso di portare il
Sacramento a casa in un vasetto o una scatoletta chiusa, appesa al
collo. Quando quest’usanza fu abolita, venne permessa
eccezionalmente a singoli fedeli. Ebbi, l’uno dopo l’altra,
moltissime visioni sul santo Sacramento, come venne accolto e la sua
devozione. Vidi al principio del cristianesimo, e in alcune epoche
della storia, i cristiani nella più grande fede, innocenza e
illuminazione, e in altri tempi, in condizioni umilianti di
confusione e persecuzione. Vidi la Chiesa effettuare, nel fervore
dello Spirito Santo, alcuni cambiamenti sul modo di esprimere la
devozione al Santissimo Sacramento. Nei periodi di decadenza della
Chiesa vidi l’interruzione della celebrazione del Sacramento,
ed ebbi pure una Visione sull’origine dell’istituzione
della festa del Corpus Domini e la pubblica devozione, al tempo della
grande decadenza, per ottenere grazie sia per le comunità
singole che per tutta la Chiesa. Vidi una solenne celebrazione in una
città a me conosciuta, credo Liegi, poi vidi un paese caldo e
lontano, dove crescevano frutta e datteri, e qualcosa accadere in una
città. I cristiani si radunavano nella Chiesa e il prete era
sull’altare, davanti alla chiesa c’era un trambusto. Un
uomo, un tiranno crudele, montava un cavallo bianco inselvaggito e
lanciato a gran Carriera. Molta gente si tirava di qua e di là
preso dalla più indicibile paura. Era come se il tiranno
volesse spingere la bestia nella Chiesa per dileggio. Credo che egli
dicesse che ora i cristiani dovevano rendersi conto se il loro Dio di
pane fosse veramente Dio. La gente nella Chiesa era
terrorizzata.
Appena il tiranno entrò a cavallo nella
chiesa e si avvicinò all’altare vidi il prete dargli la
benedizione con il Sacramento. Nello stesso momento la bestia furente
si fermò e il prete, facendosi incontro al cavallo, si
avvicinò alle porte con il Sacramento. A questa vista la
bestia si avvicinò umilmente e cadde sulle ginocchia. Il
barbaro tiranno e tutto il suo seguito, di fronte all’avvenimento,
apparivano trasformati: si inginocchiarono, entrarono nella chiesa e
si convertirono.
Anche questa notte fui presa da indescrivibili
pene interiori. Queste pene erano forti e lancinanti e tutte le
membra ne erano investite, più volte ebbi la tentazione di
gridare.
Suor Emmerich non poteva più voltarsi e non sapeva
più delle visioni della notte e quanto tempo era rimasta nelle
pene, con trafitture di dolori che giungevano fino alle punte dei
piedi. Tali dolori avevano un significato particolare ed erano in
rapporto ai peccati, o deviazioni, di qualcuno. Essa conosceva il
motivo delle sue sofferenze. All’inizio della notte di nuovo
ebbe la visione del giardino di santa Chiara da Montefalco. Costei le
mostrò il significato degli otto campi del giardino: questi
simbolizzavano gli otto giorni della celebrazione del Santissimo
Sacramento, ed Anna Katharina, donando le sue sofferenze, ne avrebbe
già coltivati tre. La pia suora ricevé nuovamente
spiegazioni mistiche sul significato delle piante in rapporto al
dolore.