MaM
Messaggio del 18 marzo 2014:Cari figli! Come madre desidero esservi d’aiuto. Con il mio amore materno desidero aiutarvi ad aprire il vostro cuore perché in esso mettiate il mio Figlio al primo posto. Desidero che, attraverso il vostro amore per mio Figlio ed attraverso la vostra preghiera, vi illumini la luce di Dio e vi riempia la misericordia di Dio. Desidero che in questo modo si allontani la tenebra e l’ombra di morte che vuole circondarvi e sedurvi. Desidero che sentiate la gioia della benedizione della promessa di Dio. Voi, figli dell’uomo, voi siete i figli di Dio, voi siete i miei figli. Perciò, figli miei, camminate per le vie sulle quali vi guida il mio amore, vi insegna l’umiltà, la sapienza e trova la via verso il Padre Celeste. Pregate con me per coloro che non mi accettano e non mi seguono, per coloro che, a causa della durezza del loro cuore, non possono sentire la gioia dell’umiltà, della devozione, della pace e dell’amore – la gioia del mio Figlio. Pregate perché i vostri pastori con le loro mani benedette vi diano sempre la gioia della benedizione di Dio. Vi ringrazio.

Beata Anna Katharina Emmerick - Ricompensa e punizioni nell'altra vita

Nelle Visioni che seguono Anna Katharina Emmerich fu guidata dal beato Nicola di Flùe . Nell’anno 1819, nella notte precedente la 9 domenica, dopo Pentecoste, ricorrendo la narrazione del Vangelo relativa al banchetto nuziale. Vidi il beato Claus, uomo grande e vecchio, con i capelli come l’argento cinti da una bassa corona lucente costellata di pietre preziose. Aveva in mano una corona di pietre preziose, indossava una camicia color neve fino alla caviglia. Gli domandai perché invece delle erbe avesse nelle mani solo una corona luccicante. Egli allora prese a parlare, conciso e serio, sulla mia morte e sul mio destino. Inoltre mi disse che voleva guidarmi ad una grande festa nuziale. Mi mise la corona in testa ed io mi librai in alto con lui. Entrammo in un palazzo sospeso nell’aria. Qui avrei dovuto essere una sposa ma mi vergognavo ed ero spaventata. Non riuscivo a rendermi conto della situazione, mi sentivo in un forte imbarazzo. Nel palazzo c’era una festa nuziale insolita e meravigliosa. Sembrava come se io dovessi prendere atto e vedere nei partecipanti i rappresentanti di tutte le condizioni e livelli sociali del mondo, e cosa facessero di bene e di male. Per esempio il Papa avrebbe rappresentato tutti i Papi della storia, i vescovi ivi presenti, tutti i vescovi della storia, ecc. Dapprima era stata apparecchiata una tavola per i religiosi, che partecipavano al banchetto nuziale. Vidi il Papa e i vescovi sedere con i loro pastorali e cinti con i loro paramenti. Con loro molti altri religiosi di rango alto e basso, Circondati da un coro di Beati e di Santi della loro stirpe, i loro progenitori e patroni, che agivano su di loro, giudicavano, influenzavano e decidevano. A questo tavolo c’erano anche sposi religiosi del rango più nobile e io fui invitata a sedermi tra questi, come una loro pari, con la mia corona. Lo feci nonostante mi vergognassi molto. Costoro non erano veri viventi e non avevano corone. Siccome io mi trovavo nell’imbarazzo, chi mi aveva invitata agì al mio posto. Le vivande sulla tavola erano figure simboliche, non pietanze alimentari terrene. Compresi a chi appartenevano tutte le cose e lessi in tutti i cuori. Dietro la sala da pranzo c’erano molte altre stanze e sale di ogni genere nelle quali entrava e si fermava altra gente. Molti tra i religiosi vennero espulsi dalla tavola nuziale. Erano immeritevoli di restare perché si erano mischiati con i laici e li avevano serviti più della Chiesa stessa. Vennero prima puniti poi allontanati dalla tavola e riuniti in altre stanze vicine o lontane. Il numero dei giusti rimase molto piccolo. Questa era la prima tavola e la prima ora, I religiosi andarono via. Venne preparata poi un’altra tavola alla quale io non mi sedetti ma restai tra gli spettatori. Il beato Claus restò sempre sospeso sopra di me per darmi assistenza. Giunsero una gran quantità. di imperatori, re e uomini di governo. Si sedettero a questa seconda tavola, alla quale servivano altri grandi signori. Su questa tavola apparivano i Santi, con i loro progenitori. Alcuni reggenti prendevano informazioni da me. Io ero stupita e Claus rispondeva sempre per me. Non stettero seduti per molto. La massima parte dei convitati apparteneva allo stesso genere ed il loro agire era non buono, ma debole e confuso. Molti non sedettero nemmeno a tavola e furono condotti subito fuori. Mi ricordo, particolarmente di aver visto la famiglia Croysche, che tra i suoi progenitori aveva una santa stigmatizzata.

Quindi apparve la tavola di un nobile distinto, e vidi tra gli altri la pia donna della famiglia menzionata. Poi apparì la tavola dei ricchi borghesi. Non posso dire quanto la medesima fosse disgustosa. La maggior parte ne furono scacciati e con i nobili loro pari furono relegati in un buco pieno di sterchi, come in una cloaca. Apparve un’altra tavola in buone condizioni, dove sedevano vecchi, sinceri borghesi e contadini. C’era tanta brava gente, anche i miei parenti e conoscenti. Riconobbi tra questi anche mio padre e mia madre. Allora apparvero anche i discendenti di fratello Claus, gente veramente brava e forte appartenente alla schietta borghesia. Giunsero i poveri e gli storpi, tra i quali c’erano molti devoti, ma anche dei cattivi che furono rimandati indietro. Ebbi molto da fare con loro. Quando i banchetti delle sei tavole ebbero termine il Santo mi portò via. Mi condusse fin nel mio letto dal quale mi aveva presa. Ero molto stremata e senza coscienza, non mi potevo muovere e neppure svegliarmi, non davo nessun segno, mi sentivo come se fossi paralizzata. Il beato Claus mi apparve soltanto una volta, ma la sua visita ebbe nella mia vita un grande significato, anche se non riesco a comprenderlo e non ne conosco il motivo preciso.