«Mi trovavo in un ambiente rotondo,
grande e luminoso, il quale ai miei occhi, tanto più mi
appariva rotondo quanto più mi sembrava grande. In tale
ambiente mi venne mostrato come venivano valutate e presentate le
nostre preghiere a Dio: erano riportate su una specie di lavagna
bianca e suddivise in quattro classi. Alcune preghiere erano
riportate in lettere dorate meravigliose, altre col colore
argento-vivo, altre ancora con quello scuro, e infine le ultime con
il colore scuro attraversate da una linea. Vidi tale distinzione con
gioia, e osai appena domandare alla mia guida cosa significasse tutto
questo’. Essa mi diede la risposta: «Quella che vedi
riportata con le lettere dorate è la preghiera di coloro che
hanno collegato il merito delle loro buone opere a quello di Gesù
Cristo, e questa unione viene spesso rinnovata; costoro sono molto
legati ai comandi del Salvatore e ne imitano l’esempio. Con
l’argento vivo è riportata la preghiera di coloro che
non pensano ad unificarsi al merito di “Gesù Cristo”,
sebbene siano devoti e preghino profondamente fin nell’intimo
del cuore. Quella che è riportata con il colore nero è
la preghiera di coloro che non sono tranquilli, che non si confessano
spesso, e quotidianamente non recitano certe preghiere; questi sono i
tiepidi che operano il bene solo per abitudine. Ciò che è
scritto con il colore nero sbarrato da una linea è la
preghiera di quelle persone che ripongono tutta la loro fiducia nelle
orazioni vocali che dovrebbero, secondo il loro parere, avere un
merito, ma costoro non osservano i Comandamenti di Dio, anche se le
loro cattive brame non causano violenza. Questa preghiera non ha
nessun merito di fronte a Dio, perciò viene di nuovo
cancellata. Così vengono cancellate anche le buone opere di
coloro che le compiono ma che hanno come fine soltanto i vantaggi
temporali.
Una forza particolare, invece, la riveste la preghiera
rivolta a Dio con le braccia protese. ‘Questa preghiera non
resiste a Dio, — si curò di dire Anna Katharina
Emmerich, — proseguendo, anche il suo proprio Figlio ha pregato
fino alla morte in questo atteggiamento. Io sono certa che una forte
fiducia nella semplicità rende tutto più concreto e
sostanzioso. Queste due espressioni mi danno un grande schiarimento
sui miracoli e sull’esaudimento della preghiera. Sulla
preghiera che viene recitata innanzi alla croce della Misericordia di
Gesù Cristo, così si pronunciò: «Spesso
sono stata istruita presso la croce di Coesfeld, che Dio sarebbe
collegato con questo luogo e in questo posto ci sarebbe una
resistenza contro il maligno, come in tutti i luoghi santi di
venerazione. L’effetto del miracolo sarebbe collegato alla
forza della fiducia e alla devozione nella preghiera. Spesso vedo la
Croce glorificata nelle processioni spirituali, e vedo con tale
glorificazione coloro che vengono esauditi e liberati dal male, essi
ricevono le grazie con fiducia e devozione dalle preghiere. Ma vedo
pure altri avvolti nelle tenebre della notte’. Il santo Vangelo
insegna, a noi cristiani, il dovere di pregare per il nostro
prossimo. Anna Katharina Emmerich chiarisce come sia importante e
allo stesso modo efficace pregare per gli altri: «Fin dalla mia
infanzia ho sempre avuto l’abitudine delle preghiere notturne,
affinché tutte le disgrazie venissero evitate o mitigate:
cadute, annegamenti, incendi, ecc. In conseguenza di queste preghiere
ho visto sempre più chiaramente che le visioni di tali
sciagure terminano a buon fine. Quando invece tralascio tali
preghiere sento o vedo sempre succedere qualche grande sciagura.
Sento, allora, oltre alla necessità della mia preghiera
speciale, anche il bisogno di sollecitare gli altri, e lo faccio con
la massima esortazione interiore, affinché anche essi possano
adoperarsi nel servizio del prossimo con la preghiera».