Nell’anno
1819 suor Emmerich raccontò la seguente visione: Io ho
chiamato Dio. Egli vuole vedere suo Figlio agire per i peccatori e
rinnovare il sacrificio d’amore per noi. Ebbi poi in questo
momento l’immagine del venerdì santo, il modo come il
Signore si immolò per noi sulla Croce, ed ho visto Maria e gli
Apostoli sotto la Croce sull’altare mentre il prete celebrava
la santa Messa. Quest’immagine mi appare giorno e notte e vedo
come l’intera comunità preghi male, ed il modo in cui il
prete adempie al suo ufficio. L’immagine della Chiesa
universale e di tutte le chiese e le comunità intorno, la vedo
raffigurata da vicino come un albero pieno di frutta, in un bosco,
illuminato dal sole e circondato da altri alberi. Mi appare
costantemente la celebrazione della Messa, di giorno e di notte, in
tutto il mondo, tra le comunità lontane, dove viene letta
interamente, come avveniva nel tempo degli Apostoli. Mi appare pure
un Ufficio divino celeste e gli Angeli che aggiungono tutto quello
che il prete trascura. Per mancanza di devozione della comunità
mi sacrifico e offro in suffragio il mio cuore supplicando il Signore
per la sua misericordia. Vedo molti preti adempiere il loro ufficio
in modo miserabile, preoccupandosi troppo di conservare una buona
esteriorità e trascurando così spesso le cose
interiori. Pensano più o meno in questo modo: “Come
vengo visto dal popolo?” preoccupandosi poco di come vengono
visti da Dio. Gli scrupolosi vogliono essere coscienti della loro
orazione. Io ho avuto questa sensibilità fin dalla più
tenera età. Spesso durante il giorno ero assorta in
contemplazione nella devozione della santa Messa e se qualcuno si
rivolgeva a me in quei momenti era come se durante il lavoro una
persona adulta venisse interrotta da un piccolo bambino. Gesù
ci ama attraverso la sua continua opera di redenzione con la Messa.
La Messa è la copertura della salvezza storica di tutti, per
mezzo del Sacramento. Io vidi tutto questo già nella
primissima gioventù, e credetti che anche tutti gli uomini
avessero visto così.
Sulla Messa sacrilega la Emmerich
ebbe visioni sul sacrificio di un bambino nel tempo antico e a questo
proposito così raccontò: «Quando vidi l’immagine
terribile del bambino sacrificato alla mia destra mi voltai ma lo
vidi egualmente a sinistra, e implorai il Signore di liberarmi
dall’orrore’. Allora sentii il mio Sposo celeste così
dirmi: “Vedi quanta rabbia, come essi quotidianamente si
comportano con me e agiscono in mio nome!”. Vidi poi alcuni
preti i quali, nonostante si trovassero in peccato mortale,
celebravano la santa Messa, e l’Ostia, che come un bambino
vivente era disteso sull’altare e veniva spezzato con la patena
e ferito in modo orrendo. Il sacrificio della santa Messa, per questo
genere di preti, non era altro che una forma di assassinio. Vidi
ancora, tanta gente infelice, e tanta buona gente in molti luoghi,
oppressa e perseguitata come se queste persecuzioni venissero fatte a
Gesù Cristo stesso. Un tempo terribile. Non c’è
nessuna scappatoia ma soltanto una grande nebbia di colpe che cala su
tutto il mondo. Anche a Roma vedo preti cattivi martirizzare Gesù
bambino nella Chiesa. Essi pretendono dal Papa qualcosa di molto
pericoloso; anche il Papa si accorse di ciò che io pure avevo
visto e, come un Angelo con la sua spada, li ricacciò via’.
Noi abbiamo notato fin qui, spesso, quali effetti avessero su Anna
Katharina Emmerich le benedizioni sacerdotali, specialmente durante
le malattie più difficili e le più violente tentazioni.
Nell’aprile del 1820 Anna Katharina Emmerich soffriva
acutamente ed accusava i dolori più violenti e lancinanti, a
tal punto che poteva appena parlare.