MaM
Messaggio del 2 ottobre 1991: Figli miei! Ora più che mai ho bisogno del vostro aiuto. Vorrei che preghiate per i vostri fratelli che non hanno ancora conosciuto l’amore di Dio. Pregate per loro! Pregate con tutto il cuore! Vorrei che essi possano riconoscere l’amore del Padre in tutto ciò che voi fate. Aiutateli ed aspettatevi che il Padre aiuti voi così come voi aiutate gli altri. Non siate insensibili al richiamo di questa mia preghiera. Aiutate vostra madre! Io vi ringrazio di cuore.

Beata Anna Katharina Emmerick - Il sacrificio della Messa

Nella seconda metà del mese di agosto del 1820, Anna Katharina ebbe visioni sui misteri del sacrificio della santa Messa. In queste, ella ricevé immagini dei tempi antichi e sul significato delle reliquie sull’altare, ma anche sulla tiepidezza e l’indifferenza con la quale viene trattato spesso il santissimo Sacramento dai preti e dai laici.
«Io vedo disse dappertutto sacerdoti cingersi delle grazie della Chiesa e dei tesori dei meriti di Gesù e dei Santi, ma praticare i sacrifici e predicare in modo morto. Mi venne mostrato un pagano che stava su una colonna, egli era intento a parlare in modo così acceso del nuovo Dio di tutti gli dei e di un altro popolo che tutti restavano rapiti dalle sue parole. Questa visione mi tempestò giorno e notte. Mi venne mostrata l’attuale miseria e la dissoluzione, sempre nel contesto di quei tempi, ed io avevo il compito di pregare per tutto questo senza posa. La lettura sciatta della Messa è una cosa mostruosa! Il modo di leggere è molto importante! Ebbi un’immagine dei misteri della santa Messa, e come tutto ciò che è santo si possa riferire a questa fin dall’inizio del mondo. Vidi i diversi significati delle forme e delle superfici; il significato della forma del circolo e della figura rotonda della terra, degli astri, di tutti i fenomeni ambientali e dell’Ostia. Vidi il profondo significato del Mistero dell’incarnazione, della redenzione e del sacrificio della santa Messa, e come Maria potesse giungere così lontano con il suo infinito abbraccio. Ricevetti, innanzi all’anima mia, alcune immagini dell’Antico Testamento, dove potei vedere e comprendere il sacrificio dalla prima offerta e il meraviglioso significato della sacra Spoglia e quello delle reliquie sotto l’altare dove viene letta la Messa.

Mi apparvero le ossa di Adamo sotto la montagna del Calvario, nell’angolo crollato di una caverna sotterranea, precisamente un po’ più sopra del livello dell’acqua in linea verticale al luogo della crocifissione di Gesù Cristo. Allo scheletro di Adamo mancavano il braccio, il piede destro e la costola destra; attraverso quest’ultima potei vedere l’interno del torace, e nell’incavo destro vidi il cranio di Eva, a destra nel posto della costola da dove Dio l’aveva tratta. Mi fu detto che sarebbero sorte molte dispute e confronti su questo fatto, ma in realtà il sepolcro di Adamo ed Eva con i loro resti sarebbe stato sempre qui. Il sepolcro non fu violato dal Diluvio universale, e vidi pure che Noè possedeva una parte di questi resti mortali nell’arca; le reliquie furono poste già con il primo sacrificio sull’altare e vi rimangono ancora. I resti delle ossa, che Abramo mostrò, sarebbero stati infatti quelli di Adamo, i quali gli sarebbero stati inviati da Sem. Così il sacrificio della morte di Gesù sul Calvario, sopra i resti di Adamo, ha preparato il sacrificio della santa Messa, e sotto la pietra dell’altare si trovano le reliquie. Anche i sacrifici dei Padri antichi furono la preparazione di quello della santa Messa. Anche loro conservavano le sacre spoglie, attraverso le quali adoravano Dio, poiché simboleggiavano la redenzione. Le spoglie di Adamo rappresentano le cinque speranze in rapporto al Salvatore e alla sua Chiesa. Vidi Noè offrire olocausti; il suo altare era colorato di bianco e rosso con sopra deposte le sacre reliquie. In questo modo egli pregava e offriva sacrifici. Le reliquie giunsero più tardi ad Abramo, le vidi poi esposte sull’altare di Melchisedech. La parte posteriore dell’altare era rivolta verso settentrione. I Padri antichi ponevano sempre l’altare in questo modo per fermare il maligno che giungeva da quella parte. Vidi anche Mosè pregare innanzi ad un altare, sul quale aveva esposto le reliquie che erano, di solito, custodite in un vasetto. Versò qualcosa sull’altare e subito divampò una fiamma sulla quale gettò dell’incenso che sprigionò del fumo. Egli promise a Dio di adorare per sempre queste reliquie, giurò così a lungo finché cadde stremato ma già l’alba lo ritrovò rialzato a rinnovare le preghiere. Mosè pregava anche con le braccia protese, egli sapeva bene che a questa preghiera Dio non resiste perché anche suo Figlio, quando si era fatto uomo, aveva pregfto in questo modo, perseverantemente fedele. Come Mosè vidi pregare anche Giosuè, quando il sole si arrestò al suo comando ‘. Vidi anche il lago di Betsaida, e come i suoi cinque accessi simbolizzino le cinque Piaghe di Nostro Signore. Mi si presentarono anche diverse immagini provenienti dai tempi più differenti. Vidi pure il primo Tempio, e su una collina, piuttosto distaccata da questo, era stata scavata una fossa per sotterrare e nascondere, nei tempi di pericolo incombente, le cose di valore: sacre giare, candelieri e molti bracieri a due manici. Al centro venne posta la sacra fiamma dell’altare. Sulla fossa poi furono poste molte travi, il tutto venne ricoperto dalla terra in modo che nulla potesse essere scorto. Vidi Neemia venire dalla prigionia e disotterrare il fuoco sacro dal luogo dove era stato nascosto. Essi trovarono, nell’estrarre i vasi, una nera poltiglia paludosa, con la quale Neemia spalmò il legno del sacrificio che prese fuoco.

Le visioni continuarono e mostrarono alla suora Emmerich il tempo del primo cristianesimo, quando i rappresentanti della massima organizzazione spirituale gareggiavano appassionatamente con quelli della potenza secolare, per offrire al santissimo Sacramento la dovuta adorazione e onore. Vidi il santo papa Zefirino , che a causa del suo fervore per la dignità del sacerdozio ebbe molto da patire da parte dei cristiani e degli eretici. Lo vidi accogliere con severo rigore i novelli candidati all’ordinazione sacerdotale; li esaminò attentamente e molti vennero respinti. Di un piccolo gruppo che desiderava essere ordinato ben cinque ne furono respinti. Lo vidi spesso anche in disputa con degli eretici, i quali parlavano attaccandolo e perfino strappando i suoi scritti. Egli richiedeva dai sacerdoti obbedienza, inviandoli in missione in vari luoghi; ma quelli che non lo seguivano perdevano l’incarico. Una volta inviò un uomo che non era ancora prete in Africa dove, così mi sembrò di vedere, divenne vescovo e un grande santo.

Costui era un amico di Zefirino ed è notissimo. Vidi come Zefirino desiderava che i cristiani gli portassero dalle loro case tutta l’argenteria per poter sostituire i calici di legno usati nelle chiese con altri d’argento. Vidi anche che le ampolline della Messa erano trasparenti. Egli lasciò adornare parzialmente con l’argento tanti calici e, poiché molti si arrabbiavano di questo fatto, donò tutto il restante ai poveri. Vidi egli stesso fare debiti per aiutare un uomo povero che non apparteneva alla sua famiglia. Una sua parente stretta gli mosse rimproveri per questo fatto, era convinta che egli avrebbe potuto fare i debiti al massimo per aiutare i suoi parenti poveri. A queste accuse Zefirino le rispose che avrebbe fatto i debiti per ordine di Gesù Cristo. Lei lo lasciò risentita. Papa Zefirino aveva saputo da Dio che se avesse dato qualcosa a quella donna avrebbe fatto molto male. Vidi come egli esaminava e ordinava i preti, di fronte alla comunità, e istruiva i religiosi sul comportamento da tenersi durante la santa Messa dei vescovi. Egli stabilì, in modo più preciso, e diede normative per il miglioramento e la chiarificazione dei rapporti reciproci; dispose pure alcune norme nei confronti dei cristiani di una certa età giovanile, per mantenere pura la sostanza e lo spirito della morale religiosa della Chiesa, vietò l’uso di portare il santo Sacramento al collo dentro una borsetta, in quanto si doveva riceverlo soltanto in chiesa.

Papa Zefirino aveva una grande venerazione interiore per la Madre di Dio. Egli ebbe alcune visioni sulla vita e la morte della santa Vergine Maria. Per questo fatto aveva preparato il suo giaciglio per la notte, celato dietro una tenda, ad imitazione di quello della santa Madre, e prima di andare a riposare meditava sulla morte della Vergine. Per onorare Maria, Zefirino usava indossare sotto i suoi vestiti al par di Maria una veste celeste. Lo vidi accogliere dopo la penitenza coloro che a causa di impurità e adulteri erano stati scacciati dalla comunità. Si trova in disaccordo con un sacerdote erudito (Tertulliano), che era troppo severo e che poi divenne un eretico. Mi venne mostrato anche san Luigi di Francia, come venne preparato, per mezzo dei digiuni più severi, alla prima comunione. Sua madre, che era con lui nella chiesa, pregava Dio affinché la illuminasse per sapere se il suo bambino fosse maturo per ricevere il santo Sacramento. Io vidi che Maria le apparve e le disse che Luigi avrebbe dovuto prepararsi prima per sette giorni e poi ricevere la comunione e che avrebbe dovuto comunicarsi con lui e insieme sacrificarsi. La Madonna poi sarebbe divenuta la sua Patrona. Vidi questo accadere. Appresi così come viva era intesa la religione in quei tempi. Luigi portava con sé il santo Sacramento (l’Ostia consacrata), in tutte le sue campagne, e dovunque si accampava faceva celebrare la santa Messa. Vidi pure un avvenimento mistico di re Luigi durante le crociate. Una volta le navi stavano affondando a causa di una tempesta del mare e Luigi venne implorato di dare soccorso alla gente che vi si trovava sopra. Egli supplicò allora Dio affinché le navi non affondassero. Siccome mancava il Sacramento vidi il pio re prendere un bambino neonato che era stato battezzato sulla nave e, implorando Dio, lo elevò con le braccia tese verso la tempesta come se avesse voluto proteggerlo. Appena ebbe compiuto questo gesto la tempesta si placò miracolosamente. Dopo questa vicenda il re Luigi esortò il suo popolo al culto devozionale del santo Sacramento. Invitò il popolo conseguentemente a riflettere su come Dio avesse protetto con il suo intervento miracoloso quel fanciullo, battezzato e innocente e tramite questo avesse protetto anche loro, come era già avvenuto per mezzo dell’intercessione di suo Figlio quando si fece uomo per la nostra salvezza.