Nella seconda metà del mese di agosto del 1820, Anna
Katharina ebbe visioni sui misteri del sacrificio della santa Messa.
In queste, ella ricevé immagini dei tempi antichi e sul
significato delle reliquie sull’altare, ma anche sulla
tiepidezza e l’indifferenza con la quale viene trattato spesso
il santissimo Sacramento dai preti e dai laici.
«Io vedo
disse dappertutto sacerdoti cingersi delle grazie della Chiesa e dei
tesori dei meriti di Gesù e dei Santi, ma praticare i
sacrifici e predicare in modo morto. Mi venne mostrato un pagano che
stava su una colonna, egli era intento a parlare in modo così
acceso del nuovo Dio di tutti gli dei e di un altro popolo che tutti
restavano rapiti dalle sue parole. Questa visione mi tempestò
giorno e notte. Mi venne mostrata l’attuale miseria e la
dissoluzione, sempre nel contesto di quei tempi, ed io avevo il
compito di pregare per tutto questo senza posa. La lettura sciatta
della Messa è una cosa mostruosa! Il modo di leggere è
molto importante! Ebbi un’immagine dei misteri della santa
Messa, e come tutto ciò che è santo si possa riferire a
questa fin dall’inizio del mondo. Vidi i diversi significati
delle forme e delle superfici; il significato della forma del circolo
e della figura rotonda della terra, degli astri, di tutti i fenomeni
ambientali e dell’Ostia. Vidi il profondo significato del
Mistero dell’incarnazione, della redenzione e del sacrificio
della santa Messa, e come Maria potesse giungere così lontano
con il suo infinito abbraccio. Ricevetti, innanzi all’anima
mia, alcune immagini dell’Antico Testamento, dove potei vedere
e comprendere il sacrificio dalla prima offerta e il meraviglioso
significato della sacra Spoglia e quello delle reliquie sotto
l’altare dove viene letta la Messa.
Mi apparvero le ossa di Adamo sotto la montagna del Calvario,
nell’angolo crollato di una caverna sotterranea, precisamente
un po’ più sopra del livello dell’acqua in linea
verticale al luogo della crocifissione di Gesù Cristo. Allo
scheletro di Adamo mancavano il braccio, il piede destro e la costola
destra; attraverso quest’ultima potei vedere l’interno
del torace, e nell’incavo destro vidi il cranio di Eva, a
destra nel posto della costola da dove Dio l’aveva tratta. Mi
fu detto che sarebbero sorte molte dispute e confronti su questo
fatto, ma in realtà il sepolcro di Adamo ed Eva con i loro
resti sarebbe stato sempre qui. Il sepolcro non fu violato dal
Diluvio universale, e vidi pure che Noè possedeva una parte di
questi resti mortali nell’arca; le reliquie furono poste già
con il primo sacrificio sull’altare e vi rimangono ancora. I
resti delle ossa, che Abramo mostrò, sarebbero stati infatti
quelli di Adamo, i quali gli sarebbero stati inviati da Sem. Così
il sacrificio della morte di Gesù sul Calvario, sopra i resti
di Adamo, ha preparato il sacrificio della santa Messa, e sotto la
pietra dell’altare si trovano le reliquie. Anche i sacrifici
dei Padri antichi furono la preparazione di quello della santa Messa.
Anche loro conservavano le sacre spoglie, attraverso le quali
adoravano Dio, poiché simboleggiavano la redenzione. Le
spoglie di Adamo rappresentano le cinque speranze in rapporto al
Salvatore e alla sua Chiesa. Vidi Noè offrire olocausti; il
suo altare era colorato di bianco e rosso con sopra deposte le sacre
reliquie. In questo modo egli pregava e offriva sacrifici. Le
reliquie giunsero più tardi ad Abramo, le vidi poi esposte
sull’altare di Melchisedech. La parte posteriore dell’altare
era rivolta verso settentrione. I Padri antichi ponevano sempre
l’altare in questo modo per fermare il maligno che giungeva da
quella parte. Vidi anche Mosè pregare innanzi ad un altare,
sul quale aveva esposto le reliquie che erano, di solito, custodite
in un vasetto. Versò qualcosa sull’altare e subito
divampò una fiamma sulla quale gettò dell’incenso
che sprigionò del fumo. Egli promise a Dio di adorare per
sempre queste reliquie, giurò così a lungo finché
cadde stremato ma già l’alba lo ritrovò rialzato
a rinnovare le preghiere. Mosè pregava anche con le braccia
protese, egli sapeva bene che a questa preghiera Dio non resiste
perché anche suo Figlio, quando si era fatto uomo, aveva
pregfto in questo modo, perseverantemente fedele. Come Mosè
vidi pregare anche Giosuè, quando il sole si arrestò al
suo comando ‘. Vidi anche il lago di Betsaida, e come i suoi
cinque accessi simbolizzino le cinque Piaghe di Nostro Signore. Mi si
presentarono anche diverse immagini provenienti dai tempi più
differenti. Vidi pure il primo Tempio, e su una collina, piuttosto
distaccata da questo, era stata scavata una fossa per sotterrare e
nascondere, nei tempi di pericolo incombente, le cose di valore:
sacre giare, candelieri e molti bracieri a due manici. Al centro
venne posta la sacra fiamma dell’altare. Sulla fossa poi furono
poste molte travi, il tutto venne ricoperto dalla terra in modo che
nulla potesse essere scorto. Vidi Neemia venire dalla prigionia e
disotterrare il fuoco sacro dal luogo dove era stato nascosto. Essi
trovarono, nell’estrarre i vasi, una nera poltiglia paludosa,
con la quale Neemia spalmò il legno del sacrificio che prese
fuoco.
Le visioni continuarono e mostrarono alla suora
Emmerich il tempo del primo cristianesimo, quando i rappresentanti
della massima organizzazione spirituale gareggiavano
appassionatamente con quelli della potenza secolare, per offrire al
santissimo Sacramento la dovuta adorazione e onore. Vidi il santo
papa Zefirino , che a causa del suo fervore per la dignità del
sacerdozio ebbe molto da patire da parte dei cristiani e degli
eretici. Lo vidi accogliere con severo rigore i novelli candidati
all’ordinazione sacerdotale; li esaminò attentamente e
molti vennero respinti. Di un piccolo gruppo che desiderava essere
ordinato ben cinque ne furono respinti. Lo vidi spesso anche in
disputa con degli eretici, i quali parlavano attaccandolo e perfino
strappando i suoi scritti. Egli richiedeva dai sacerdoti obbedienza,
inviandoli in missione in vari luoghi; ma quelli che non lo seguivano
perdevano l’incarico. Una volta inviò un uomo che non
era ancora prete in Africa dove, così mi sembrò di
vedere, divenne vescovo e un grande santo.
Costui era un amico di Zefirino ed è notissimo. Vidi come
Zefirino desiderava che i cristiani gli portassero dalle loro case
tutta l’argenteria per poter sostituire i calici di legno usati
nelle chiese con altri d’argento. Vidi anche che le ampolline
della Messa erano trasparenti. Egli lasciò adornare
parzialmente con l’argento tanti calici e, poiché molti
si arrabbiavano di questo fatto, donò tutto il restante ai
poveri. Vidi egli stesso fare debiti per aiutare un uomo povero che
non apparteneva alla sua famiglia. Una sua parente stretta gli mosse
rimproveri per questo fatto, era convinta che egli avrebbe potuto
fare i debiti al massimo per aiutare i suoi parenti poveri. A queste
accuse Zefirino le rispose che avrebbe fatto i debiti per ordine di
Gesù Cristo. Lei lo lasciò risentita. Papa Zefirino
aveva saputo da Dio che se avesse dato qualcosa a quella donna
avrebbe fatto molto male. Vidi come egli esaminava e ordinava i
preti, di fronte alla comunità, e istruiva i religiosi sul
comportamento da tenersi durante la santa Messa dei vescovi. Egli
stabilì, in modo più preciso, e diede normative per il
miglioramento e la chiarificazione dei rapporti reciproci; dispose
pure alcune norme nei confronti dei cristiani di una certa età
giovanile, per mantenere pura la sostanza e lo spirito della morale
religiosa della Chiesa, vietò l’uso di portare il santo
Sacramento al collo dentro una borsetta, in quanto si doveva
riceverlo soltanto in chiesa.
Papa Zefirino aveva una grande venerazione interiore per la Madre
di Dio. Egli ebbe alcune visioni sulla vita e la morte della santa
Vergine Maria. Per questo fatto aveva preparato il suo giaciglio per
la notte, celato dietro una tenda, ad imitazione di quello della
santa Madre, e prima di andare a riposare meditava sulla morte della
Vergine. Per onorare Maria, Zefirino usava indossare sotto i suoi
vestiti al par di Maria una veste celeste. Lo vidi accogliere dopo la
penitenza coloro che a causa di impurità e adulteri erano
stati scacciati dalla comunità. Si trova in disaccordo con un
sacerdote erudito (Tertulliano), che era troppo severo e che poi
divenne un eretico. Mi venne mostrato anche san Luigi di Francia,
come venne preparato, per mezzo dei digiuni più severi, alla
prima comunione. Sua madre, che era con lui nella chiesa, pregava Dio
affinché la illuminasse per sapere se il suo bambino fosse
maturo per ricevere il santo Sacramento. Io vidi che Maria le apparve
e le disse che Luigi avrebbe dovuto prepararsi prima per sette giorni
e poi ricevere la comunione e che avrebbe dovuto comunicarsi con lui
e insieme sacrificarsi. La Madonna poi sarebbe divenuta la sua
Patrona. Vidi questo accadere. Appresi così come viva era
intesa la religione in quei tempi. Luigi portava con sé il
santo Sacramento (l’Ostia consacrata), in tutte le sue
campagne, e dovunque si accampava faceva celebrare la santa Messa.
Vidi pure un avvenimento mistico di re Luigi durante le crociate. Una
volta le navi stavano affondando a causa di una tempesta del mare e
Luigi venne implorato di dare soccorso alla gente che vi si trovava
sopra. Egli supplicò allora Dio affinché le navi non
affondassero. Siccome mancava il Sacramento vidi il pio re prendere
un bambino neonato che era stato battezzato sulla nave e, implorando
Dio, lo elevò con le braccia tese verso la tempesta come se
avesse voluto proteggerlo. Appena ebbe compiuto questo gesto la
tempesta si placò miracolosamente. Dopo questa vicenda il re
Luigi esortò il suo popolo al culto devozionale del santo
Sacramento. Invitò il popolo conseguentemente a riflettere su
come Dio avesse protetto con il suo intervento miracoloso quel
fanciullo, battezzato e innocente e tramite questo avesse protetto
anche loro, come era già avvenuto per mezzo dell’intercessione
di suo Figlio quando si fece uomo per la nostra salvezza.