Di nuovo vidi la Chiesa di san Pietro con la sua alta cupola, Michele stava lì sopra luccicante, nella sua veste rosso-sangue, con una grande bandiera di guerra nella mano. Frattanto nel mondo si svolgeva un grande conflitto. Verdi e blu lottavano contro i bianchi sui quali pendeva una spada e sembravano interamente soccombere; ma nessuno conosceva il motivo per cui lottava. La Chiesa aveva pure assunto interamente il colore rosso-fuoco come quello dell’Angelo, e mi fu detto:
“Essa sarà lavata nel sangue”. Quanto più durava la battaglia tanto più il colore della Chiesa diveniva acceso. L’Angelo allora scese dalla cupola sulla terra ed entrò nel folto della mischia poi si addentrò tra le schiere dei bianchi. Lo vidi quindi in molteplici azioni attivo tra le fazioni in lotta. A quella presenza i bianchi presero un coraggio meraviglioso, ma non ne conoscevano la causa, poiché l’Angelo agiva mantenendosi invisibile. I nemici dei bianchi, dietro l’influsso di quella forza invisibile, furono colti dalla paura e presero a fuggire da tutte le parti.
Sui bianchi vincenti era scomparsa la minaccia della spada di fuoco, e in cielo, proprio sul campo di battaglia, erano apparse teorie di Santi, i quali segnavano con le mani dei simboli nell’aria. Essi erano, seppur nella diversità, raccolti in un’unico corpo spirituale. Quando l’Angelo scese dalla cupola della Chiesa vidi, su di esso, apparire in cielo una Croce grande e scintillante sulla quale era appeso il Salvatore. Dalle sue piaghe splendenti si irradiavano su tutto il mondo fasci luminosi. Le piaghe erano rosse come chiazze luccicanti. Egli non aveva la corona di spine ma da tutte le piaghe della testa si sprigionavano raggi orizzontali sul mondo. Lo splendore delle mani, dei fianchi e dei piedi emetteva i colori dell’arcobaleno che si irradiavano intensamente verso il mondo, sui villaggi, città, case, ecc. lo vidi dappertutto, lontano e vicino, diversi tipi di casi mortali e le anime erano assorbite in uno di questi raggi colorati e salivano nelle dimensioni celesti, dalle piaghe del Signore. L’energia emanata dalle piaghe del costato del Signore fluiva ampiamente verso la Chiesa terrena, la quale ne veniva interamente illuminata. Vidi le anime salire dal Signore assorbite da questa luce. Mi apparve anche un Cuore che lievitava nel cielo, era rosso e illuminato e dirigeva sulle piaghe un fascio di raggi bianchi. Poi dal medesimo si diffondeva, a sua volta, un altro raggio di luce sulla Chiesa e in molte regioni del mondo. Questo elevarsi e alternarsi di energie assorbiva e salvava molte anime, le quali, attraverso il Cuore e il fascio di luce, potevano affiancarsi a Gesù. Mi venne detto che MARIA sarebbe stata questo Cuore. Quando la battaglia sulla terra ebbe termine gli Angeli e la Chiesa, che erano prima scomparsi, divennero visibilmente luminosi e bianchi. Anche la Croce era scomparsa e al suo posto, sulla Chiesa, comparve una figura femminile, alta e piena di splendore che spiegava il suo mantello dai raggi dorati. Sotto la Chiesa apparivano reciprocamente mortificazione e conciliazione. Vidi vescovi e pastori avvicinarsi e scambiarsi i loro libri. Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi e dalle luci della Rivelazione che avevano visto scendere su di loro. Queste luci avevano la loro origine nella foce del fiume, nel luogo dove Giovanni aveva eseguito la sua missione. Quando io vidi tutto ciò ebbi la profonda sensazione che il Regno di Dio fosse vicino. La natura si rinvigoriva, tutto sembrava elevarsi ad una vita superiore e splendente, conseguentemente in tutti gli uomini cresceva un’attività interiore sacra, come al tempo della nascita di Cristo. Sentii tutto questo tanto vicino che esultai . Dall’arrivo di Maria, e già dai suoi primi antenati, avevo avuto la sensazione che soltanto la sua esistenza sarebbe fiorita. Vidi che questi miei sentimenti erano condivisi da tanti umili, fedeli cristiani. Vidi molti agnelli sulla terra, raggruppati in piccoli branchi luminosi e portati al pascolo dai pastori; vidi pure colui che come un agnello diede il sangue per noi, dispensando agli uomini un infinito amore e la forza di Dio. Io vidi pure i “pastori”, che conobbi e mi erano vicini, ma non comprendevano bene il tutto; mi augurai intensamente di svegliarli dal sonno.
Prendendo come spunto un ricordo di scuola mi collegai al pensiero ingenuo della Chiesa come Madre. Il nostro maestro diceva spesso: “Chi non prende la Chiesa per sua madre, non considera Dio suo padre!” Adesso ritornavo a pensare, come a quei tempi: “Se la Chiesa è fatta di pietra, come può essere mia madre?” A questo punto la Chiesa comparve innanzi ai miei occhi come una donna bella e stupenda e le rinfacciai di essere così trascurata, e continuasse a farsi maltrattare in questo modo dai suoi servitori. Essa mi diede nelle braccia un bel Bambino e mi disse che era suo figlio, ricevetti ora la certezza interiore che quella figura era Maria, allora pregai anche per suo Figlio, il Bambino Gesù, con il quale poi ebbi un lungo colloquio. Maria sarebbe la Chiesa stessa, e la Chiesa nostra madre, e Dio nostro padre, e Gesù nostro fratello.
Al pensiero che da bambina andavo dalla madre di pietra, la nostra madre Chiesa, mi sentii davvero felice. ‘Così vado e mi immedesimo nella santa Madre», per grazia di Dio. Sempre presa dal presentimento dell’avvicinarsi del Regno del Signore, mi comparve una grande ,celebrazione nella Chiesa che, dopo il superamento della battaglia, splendeva come un sole. I nemici si erano sparpagliati e non furono perseguitati. Numerose processioni si snodavano innanzi e dentro la Chiesa che adesso era presieduta dal nuovo e severissimo Papa. Prima dell’inizio della celebrazione egli, come già vidi, aveva scacciato via molti vescovi e pastori ihdegni. Questa festa nella Chiesa fu particolarmente celebrata dagli Apostoli.
Mi apparvero giardini celesti e splendenti calare dal cielo e porsi nei luoghi luminosi della terra e immergersi nella luce delle origini. Anna Katharina Emmerich ricevette ancora altre visioni sulla Gerusalemme celeste:
«Vidi nelle strade splendenti della città di Dio palazzi pieni di luce e giardini, nei quali innumerevoli gruppi di Santi lodavano Dio e si muovevano influendo sulla Chiesa. Nella Gerusalemme non c’è nessuna Chiesa, Cristo stesso è la Chiesa. Maria troneggia sulla città di Dio e su di Lei Cristo e la Santissima Trinità. Da questa cade come rugiada la luce su Maria, e da essa si diffonde su tutta la città santa. Sotto la città di Dio vidi la Chiesa di Pietro e un giubilio. Sentii che nonostante tutte le sue negligenze l’uomo avrebbe potuto sempre ricevere da questa la vera luce in sé. Vidi le vie che Portano alla Gerusalemme celeste, e i santi pastori che guidano in quel luogo le anime perfette del loro gregge. Queste vie non erano ancora molto affollate e riconobbi anche la mia strada verso la città di Dio. A mezza strada riconobbi un gruppo di persone che, in un modo o nell’altro, avevo aiutato. Mi ricordai così, e potetti pure vederli, di tutti i bambini e i poveri per i quali avevo confezionato abiti. Mi meravigliai, rallegrandomi particolarmente per i vari modelli che ero riuscita a confezionare. Mi comparvero allora le immagini relative al mio servizio per gli altri. Durante la mia vita avevo servito alcune persone con consigli, esempi, sostegno, preghiera, e sofferenza. Immaginai il vantaggio che queste persone ne avevano saputo trarre, chi più e chi meno, altri niente affatto. Vidi questo sotto il simbolo della coltivazione di un giardino: costoro lo avevano custodito, continuato ad accudirlo oppure lasciato rovinare, nel modo con cui avevano curato queste mie opere.