MaM
Messaggio del 25 dicembre 2018:Cari figli, in questo giorno di grazia vi invito all'amore. Figlioli, Dio vi ama immensamente e perciò figlioli, pieni di fiducia, senza guardare indietro e senza timore abbandonategli completamente i vostri cuori affinché Dio li riempia con il Suo amore. Non abbiate paura a credere al Suo amore ed alla Sua misericordia perché il Suo amore è più forte di ogni vostra debolezza e paura. Perciò, figli miei, pieni di amore nei vostri cuori confidate in Gesù e pronunciategli il vostro Sì perché Lui è l'unica via che vi conduce al Padre Eterno.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 36-31 Settembre 27, 1938 Il mare, simbolo della Divina Volontà. Come vicino alle pene di Gesú scorrevano mari di gioie. Potenza delle pene innocenti. Le verità manifestate sono nuova Creazione.

(1) Sono sempre nel mare del Voler Divino, e le mie pene e amarezze indicibili le faccio scorrere in Esso, affinché restino investite dalla sua Forza Divina, e si cambino in luce per me e per tutti. Ed il mio dolce Gesú, visitando la piccola anima mia, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, come il mare dà il posto a tutte le cose che vi si immergono dentro, tanto che dà il posto ai pesci e li tiene inabissati nelle sue acque, dando loro tutto ciò che ci vuole per tenerli in vita. I pesci sono i più fortunati, i più ricchi, che nulla li manca perché vivono sempre nel mare; oh! se i pesci uscissero dal mare, finirebbe la loro vita. Il mare riceve tutto, si presta a tutti, bagna tutto e tutti e nasconde tutti nelle sue acque. Se il navigante vuole valicare il mare, e andare in diverse regioni, l’acqua del mare riceve la nave, si fa via, l’accompagna, non lo lascia mai, finché giunge a destinazione; tutti possono trovare posto nel mare. Tale è la mia Volontà; tutti possono trovare il loro posto, e con amore indicibile si fa vita di ciascuno, via per condurli, luce per fugare le tenebre della vita, forza per sostenerli, non li lascia mai soli, ciò che fanno essi, vuol fare Essa insieme. Oh! come si addolora quando vede le creature fuori del suo mare, perché le vede brutte, sporche, tanto dissimili che le fanno schifo. Quindi, i più fortunati sono quelli che vivono nel mio Volere, sono portati nel grembo delle sue onde, e purché vivano in Esso, ci penserà a tutto ciò che ci vuole per loro bene”.

(3) Dopo ciò seguivo il mio dolce Gesú nelle sue pene, e univo le mie alle sue per ricevere la forza dalle sue pene, per sostenere le mie, ché mi sentivo come schiacciata; ed il mio caro Gesú ha soggiunto con tenerezza indicibile:

(4) “Figlia mia benedetta, Io soffrii pene inaudite, ma vicino a queste mie pene scorrevano mari di gioie, di felicità senza fine; vedevo il bene che dovevano produrre, vedevo rinchiuse in esse le anime che dovevano salvarsi, e le mie pene, siccome erano pregne d’amore, col calore maturavano le santità più belle, le conversioni più difficili, le grazie più sorprendenti. Ed Io sentivo nelle mie pene dolori acerbissimi, che mi davano la morte più spietata e crudele, e mari di gioie che mi sostenevano e mi davano la vita. Se non fossi stato sostenuto dalle gioie che le mie pene contenevano, Io sarei morto alla prima pena che soffrii; tanto era lo strazio che soffrii, né avrei potuto prolungare la vita. Ora, le tue pene non solo sono simili alle mie, ma posso dire che sono mie le tue pene, e se tu sapessi quanto ne soffro, sento la crudezza, lo strazio che mi amareggia fin nel fondo del cuore; ma anche in queste pene veggo scorrere i mari di gioia, che faranno risorgere la mia Volontà bella e maestosa in mezzo alle creature. Tu non sai che cosa è una pena innocente sofferta per causa mia, è tale la sua potenza, che i Cieli ne restano attoniti e tutti vogliono la soddisfazione, il bene d’una pena innocente sofferta; essa può formare con la sua potenza mari di grazie, di luce, d’amore a bene di tutti, se non fosse per queste pene innocenti che sostengono la mia Giustizia, lo manderei in rovina tutto il mondo intero. Perciò coraggio, non ti abbattere figlia mia, fidati di Me, ed Io ci penserò a tutto, e a difendere i diritti della mia Volontà per farla regnare.

(5) Tutto ciò che ho detto sulla mia Volontà, posso dire che è una nuova Creazione, più bella, più molteplice, più maestosa della stessa Creazione che vedono tutti, anzi, oh! come le resta dietro; e come è impossibile all’uomo distruggerla, soffocare la luce del sole, impedire l’impetuosità del vento, l’aria che tutti respirano, e di tutte le cose farne un mucchio, così non possono soffocare, molto meno distruggere niente di ciò che ho detto sulla mia Divina Volontà con tanto amore, perché ciò che ho detto è una nuova Creazione parlante, e ogni verità porta l’impronta, il suggello della nostra Vita Divina. Quindi, nelle verità che ti ho manifestato ci sono i soli parlanti, i venti che parlano e travolgono nel mio Volere, fino a poter assediare la creatura con l’impero della sua potenza; ci sono in queste verità le svariate mie bellezze che rapiranno le creature, i mari d’amore di cui saranno continuamente inondate, che col loro dolce mormorio vinceranno i cuori ad amarmi. In queste verità ho messo tutti i beni possibili ed immaginabili; amore che vince, che rapisce, che raddolcisce, che scuote, non manca nulla per dominare la creatura, e per far scendere la mia Volontà con decoro e maestà, insieme con l’esercito delle mie verità, a regnare in mezzo a loro. E toccare questa mia nuova Creazione, alla creatura non le sarà dato; saprò Io ben guardarla e difenderla, e poi figlia mia, questa nuova Creazione mi costa il lavoro, non di sei giorni, ma per ben cinquant’anni e più; come mai potrò permettere che sia repressa, che non abbia la sua vita e non esca alla luce? Ciò sarebbe non aver potenza bastante, ciò non può essere; me la saprò guardare, né potranno toccare e distruggere una sola mia parola; mi costa troppo, e quando le cose costano assai, si usano tutti i mezzi, tutte le arti, e s’impegna anche la propria vita per ottenere l’intento. Perciò fammi compiere il lavoro di questa nuova Creazione, né ti dar pensiero di quello che dicono e fanno, sono le solite volubilità umane, che ad un soffio di vento veggono nero, e ad un altro soffio si tolgono la benda e vedono bianco. Quindi saprò Io travolgere tutti e fare uscire le mie verità, come esercito agguerrito, a dominare le creature. Pazienza ci vuole, da parte mia e da parte tua, e senza spostarci andiamo avanti”.