(1) Mi sento investita dal Fiat, mi sembra che mi chiama in tutte le cose create per darmi il suo Amore, e così poterlo amare di più, ma pensavo tra me: “Quale differenza passa tra l’Amore e la Divina Volontà? ” Ed il mio adorabile Gesú, ripetendomi la sua breve visitina, tutto bontà mi ha detto:
(2) “Figlia della mia Volontà, la mia Volontà è Vita, il mio Amore è alimento. Non può stare la vita senza alimento; e se esistesse l’alimento senza la vita che lo prende, si renderebbe inutile, e Dio cose inutili non ne sa fare; la vita fa sorgere l’alimento, sicché l’una e l’altro si rendono necessari. La vita non può formarsi, né crescere, né sviluppare le sue opere grandi senza alimentarsi; l’alimento resterebbe senza opere, senza dare di sé in cose meravigliose, se non avesse una vita che lo riceve. Oltre di ciò, la mia Volontà è luce, l’Amore è calore; inseparabili tra loro, non può stare la luce senza il calore, né il calore senza la luce; pare che siano gemelli, nati ad un parto, ma però la prima a nascere è la luce, e poi sorge il calore, sicché il calore è figlio della luce; così la mia Volontà tiene il suo atto primo, l’Amore è il suo figlio prediletto, il suo primogenito inseparabile. Se la mia Volontà non vuole, non si muove, non vuole operare, l’Amore se ne sta nascosto dentro della sua mamma, senza far nulla; invece, se la mia Volontà vuole operare, corre, vola, è tutt’occhio, moto, opere e passi, senza mai stancarsi. Così anche nella creatura, se si fa muovere dalla mia Volontà, terrà vero amore, sarà ferma, costante ed irremovibile nel bene; se poi non sarà animata da Essa, il suo amore sarà un amor dipinto, senza vita, incostante; povero amore, dove non c’è la Vita della mia Volontà, il bene, le opere che farà saranno esposte al gelo, alle brine notturne, al sole cocente, che tengono virtù di bruciare e di far seccare le opere più belle. Vedi dunque figlia la differenza tra la mia Volontà e l’Amore, non può nascere la figlia senza della madre, perciò ti stia a cuore possedere la sua Vita, se non vuoi essere sterile nel bene, senza generazione, da poter popolare Cielo e terra”.
(3) Dopo ciò ha soggiunto: “Figlia mia benedetta, il vivere nella mia Volontà Divina mette ordine a tutto, e fa conoscere il bene che tutte le cose create posseggono, l’amore di cui sono investite, e si riversano sopra della creatura per farla amare di ciascun amore distinto che ciascuna cosa creata possiede. Sicché troviamo in chi vive nel nostro Fiat Divino, l’amore con cui creammo e distendemmo il cielo, e la molteplicità del nostro amore distinto con cui lo punteggiavamo di stelle; ogni stella è un amore distinto, e lo vediamo suggellato nella creatura, la quale, amandoci con tanta diversità d’amore per quante stelle ci sono, sentiamo coronare il nostro Amore immenso ed infinito dalla corona dell’amore della creatura. Oh! come restiamo contenti nel trovare in essa l’amore suo che corona il nostro, e per contraccambiarla raddoppiamo il nostro Amore in essa, per farci amare di più, affinché superi il cielo con tutte le sue stelle nell’amarci. Troviamo in essa l’amore con cui creammo il sole; il sole è uno, ma la molteplicità degli effetti e beni che produce è innumerevole; ogni effetto è un amore distinto, può essere un bacio, una carezza di luce che dà il Creatore alla sua creatura, un abbraccio d’amore, tanti atti di vita che facciamo sorgere da dentro quegli effetti, che si possono chiamare alimenti con cui vivono le creature. E Noi troviamo in chi vive nel nostro Volere l’amore e molteplicità degli effetti con cui creammo il sole, ed oh! come ci sentiamo restituire l’amore, i baci, gli abbracci, la molteplicità degli effetti d’amore che possiede la luce, e ci sentiamo coronare la nostra Luce inaccessibile dalla corona di luce d’amore di essa. Che cosa non ci fa trovare la nostra Volontà in chi vive in Essa? Ci fa trovare l’amore con cui creammo il vento, l’aria, il mare, il fiorellino del campo, tutti e tutto, ed essa ci ridona questo amore, anzi ce lo raddoppia, e Noi raddoppiamo l’amore con cui creammo tutte le cose create. Il nostro Amore fa festa, si sente riamato, contraccambiato e prepara nuove sorprese d’amore, e forma la creazione operante nella creatura. Questo Amore vincola tutto, Cielo e terra, scorre ovunque, e si forma come cemento, per riunire l’inseparabilità che ha prodotto la mancanza d’amore tra Dio e le creature.
(4) Ora, è tanto il mio amore per chi vive nel mio Voler Divino, che ciò che faccio Io, fo fare ad essa, le do il diritto sugli atti miei come se fossero suoi, e sto con ansia aspettando che prenda i passi miei per farla camminare, le mie mani per farla operare, la mia voce per farla parlare, tanto che, se qualche volta omette di servirsi di Me, il mio Amore è tanto, che la rimprovero dolcemente e con tenerezza indicibile le dico: “Oggi non mi hai fatto camminare, i miei passi stavano ad aspettarti per camminare in te, e tu me li hai resi fermi; le mie opere oggi sono sospese, perché tu non mi hai dato lo spazio d’operare nelle tue mani; sono stato sempre in silenzio perché non mi hai fatto parlare nella tua voce; vedi, anche le mie lacrime le tengo sul mio volto, perché tu non me le hai tolte, per servirtene per te per lavarti, per rinfrescarti nel mio Amore e per farne un bagno per chi mi offende, ed Io mi sento ancora il volto bagnato di pianto; le mie pene oggi sono senza i baci, i raddolcimenti di chi mi ama, e me le sento più inasprite. Perciò prendimi tutto, non mi lasciare nulla, fammi poggiare l’Essere mio, con tutti gli atti miei su di te, e su tutti gli atti tuoi, e così ti chiamerò il mio poggio, il mio rifugio. Metterò in te, nel banco della mia Volontà che regna in te, tutto ciò che feci e soffrii stando in terra, lo moltiplicherò, lo centuplicherò, lo farò risorgere continuamente a novella vita, affinché prenda per te quello che vuoi, e mi darai a tutti, perché tutti mi conoscano e mi amino. Anzi, tu devi sapere che come la creatura entra nella mia Volontà per fare i suoi atti, chiama e fa l’appello a tutte le cose create, ai santi e angioli, affinché tutti vengano racchiusi in quell’atto; ed oh! come è bello sentire in quell’atto che tutti mi amano, tutti mi riconoscono e adorano, tutti fanno la stessa cosa. La mia Volontà chiama tutti, s’impone su tutti, e tutti restano felicitati, onorati d’essere racchiusi in quell’atto fatto nel Volere Divino, per amare con nuovo amore e con l’amore di tutti, Colui che tanto li ama”.