(1) Sono sempre tra le braccia del Voler Divino, e mentre scrivevo sentivo il peso del grande sacrificio di scrivere, e l’offrivo al mio caro Gesú per ottenere che la Divina Volontà sia conosciuta, voluta e amata da tutti. Oh! come vorrei mettere la mia vita per poterla fare conoscere da tutti. E siccome mi sentivo sofferente, con stento continuavo a scrivere, ed il mio dolce Gesú, per fortificarmi mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, coraggio, sono Io con te, ed è tanto il mio compiacimento mentre scrivi, che in ogni parola che scrivi ti do un bacio, un abbraccio, una mia Vita Divina per dono. E sai perché? Vedo copiata in questi scritti la nostra Vita d’Eterno Amore, la copia della nostra Divina Volontà operante, e poi, il nostro Amore represso per ben seimila anni che si sfoga, che ha i suoi refrigeri alle nostre fiamme, che fa conoscere quanto ama la creatura, e l’ama tanto che vuol darle la sua Volontà come vita; e questo perché possiamo dire d’ambi le parti: “Ciò che è mio è tuo”. Il vero Amore allora è contento quando può dire: “Ci amiamo di eguale amore, ciò che voglio Io, vuole essa”. Se ci fosse disparità d’amore renderebbe infelice l’amore dell’Uno e dell’altra, e se l’Uno volesse una cosa, e l’altro un’altra, l’unione, l’amore cesserebbe. E siccome il mio Amore è vero Amore, e sapendo che la creatura possiede amore e volontà finita, le do il mio Amore e Volontà infinita, così possiamo dire: “Ci amiamo d’un solo Amore, teniamo una sola Volontà”. Se l’uno non diventa volontà dell’altro, il vero amore non esiste né possiede sorgente. Quindi dovresti essere contenta del sacrificio che fai di scrivere, sapendo che serve allo sfogo del mio Amore per tanti secoli represso, e al refrigerio delle mie fiamme, che sono tante, che mi fanno dare in delirio. Perciò, amiamoci d’un solo Amore e diciamo insieme: “Ciò che vuoi tu, voglio io”. Dì: “Gesú, la mia volontà sperdila nella tua, e dammi la tua per vivere”.
(3) Onde dopo che ci siamo protestati d’ambi le parti di vivere d’un solo Volere, il mio amato Gesú ha soggiunto con più tenerezza:
(4) “Mia buona figlia, tu devi sapere che ogni atto fatto nel mio Volere, è tanta la sua potenza, che apre una via per il Cielo, per sé e per gli altri che vengono appresso, sicché ogni atto è una via che mena al Cielo. Queste vie scendono dal Cielo, intrecciano la terra, si diffondono ovunque, e per chiunque vuole entrare si fanno vie sicure e condottiere sicure che lo guidano fin nel seno del suo Creatore. Vedi dunque che cosa è un atto nella mia Volontà: E’ una via di più che si apre tra il Cielo e la terra. Come è bello il vivere nel mio Volere, non solo è una via, ma come l’anima sta per fare il suo atto, il fiato divino scende nel suo atto, e fiatandole, riempie tutto il creato col suo alito onnipotente, e tutti sentono il refrigerio, l’amore, la potenza del fiato creante, che tiene potere di racchiudere tutti e tutto, imbalsamandoli con la sua aria divina e celeste.
(5) La mia Volontà, operante tanto in Noi stessi quanto nella creatura, deve operare prodigi, ma tanto, che deve poter dire: “Sono un’atto divino, posso far tutto”. Sicché non vi è onore più grande che possiamo darle, né Noi ricevere gloria che più ci glorifica, ci felicita e ci rende gloriosi e trionfatori da parte delle creature, che fare operare la nostra Volontà nell’atto loro. Ci sentiamo chiusi nell’atto di esse mentre lasciamo liberi, e operare nel cerchio umano come sappiamo operare da Dio. Fare ciò è per Noi un amore esuberante, amiamo l’atto nostro in cui vediamo svolgere la nostra Potenza e Bellezza inarrivabile, la nostra Santità, Amore e Bontà, che coprono tutto, baciano e si abbracciano con tutti ché vorrebbero trasmutare tutti e tutto nelle nostri doti divine. Come non amare un atto sì grande? Amiamo colei che ci ha chiamato e ci ha prestato l’atto suo per farci fare atto sì grande; e come non amarla ché ci ha servito da portatrice per operare tante nostre meraviglie? Che cosa non daremmo a costei, e chi potrebbe negarle nulla? Basta dirti che chi vive nel nostro Volere lascia dietro tutti, è la prima nella santità, nella bellezza, nell’amore; sentiamo l’eco nostro, il fiato nostro nel suo; essa non prega, ma prende ciò che vuole dai nostri tesori divini. Quindi, ti stia a cuore vivere nel nostro Voler Divino”.
(6) Dopo ciò ha soggiunto: “Figlia mia, la nostra Volontà circola in tutte le cose create come sangue nelle vene. L’atto primario, il moto, il calore, è sempre suo, però, se trova una creatura che la riconosce e vive in Essa, mentre continua a circolare in tutto, in questa si ferma e forma il suo poggio per operare le sue meraviglie, e mentre con la sua Potenza ed Immensità non lascia nessuno, con questa apre le sue comunicazioni, perché terrà orecchie per ascoltarla, intelligenza per comprenderla, cuore per riceverla e amarla, in questa farà il deposito delle sue grazie, delle sue finezze d’amore. La volontà umana che viva nella sua, le servirà come spazio dove continuare il suo atto operante, formerà il suo centro, la sua stanza divina ed il suo sfogo d’amore continuo, e come farà i suoi atti nel mio Volere, così rinasce in Dio e Dio in essa, e queste rinascite fanno risorgere nuovi orizzonti, cieli più belli, soli più fulgidi, nuove conoscenze divine. Ogni atto in più che fa nel mio Volere, ci sentiamo più trasportati a farci conoscere, sentiamo più fiducia di affidarci a lei, perché stando la nostra Volontà in essa, saprà custodire con gelosia ciò che le diciamo e diamo, e perciò, in ogni rinascita rinascerà a nuovo amore, a nuova santità, a nuova bellezza. Quindi, guardandola, nel delirio del nostro Amore le diciamo: “Il nostro Volere ti fa sempre più bella, più santa, e quanto più stai in Essa tanto più cresci e rinasci nel nostro Essere Divino. Ogni atto in più che fai, la nostra Volontà si impone a fare darti del nostro, a dirti nuovi segreti, a farti nuove scoperte del nostro Amore. Se non dessimo sempre a questa creatura, ci sentiremmo mancare il moto alla nostra Vita Divina, ciò che non può essere; ed essa neppure può stare se non riceve, si sentirebbe mancare l’alimento dell’amore, le tenerezze del suo Padre Celeste. Perciò sii attenta, e riconosci che sei portata dalle braccia della nostra Paternità Divina”.