MaM
Messaggio del 17 agosto 2007:Cari figli, anche oggi vi invito in modo speciale a pregare in questo tempo per tutti i miei figli che si sono allontanati da mio Figlio. Cari figli, pregate che ritornino e che trovino in Lui la pace, la gioia e l´amore. La Madre prega con voi !

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 35-31 Gennaio 30, 1938 Chi vive nel Voler Divino, tutto ciò che fa acquista la natura Divina. Il vero ricambio di tutta la Creazione.

(1) La mia povera mente nuota nel mare del Voler Divino, il suo mormorio è continuo, ma che cosa mormora? amore, anime, luce che vorrebbe investire, che vorrebbe regnare in ciascuno dei figli suoi; ed oh! quali stratagemmi d’amore usa per farli rientrare nel seno della sua luce, da dove uscirono. E nel suo dolore dice: “Figli miei, figli miei, fatemi regnare, ed Io vi darò tanta grazia, da riconoscervi che siete i figli del vostro Padre Celeste”. Ma mentre la mia mente si perdeva in questo mare divino, il mio caro Gesù, la dolce mia vita, ha rinnovato la sua breve visitina, e tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia piccola del mio Voler Divino, sono tante le ansie, i sospiri, ché la mia Volontà vuole operare nell’atto della creatura, che si mette a spiare per vedere se l’anima la chiama come atto primo degli atti suoi, e chiamata si mette in festa, corre, e soffiando vi imprime la sua forza creatrice, e converte in natura divina l’atto della creatura. Sicché sente la natura dell’Amor divino che la investe, la circonda, scorre come sangue nelle sue vene, fin nelle midolla delle sue ossa, nel palpito del suo cuore. Quindi tutto l’essere suo non dice altro che amore. Convertire in natura divina gli atti umani, sono i prodigi più grandi che può fare la mia Divina Volontà; Essa non sa dare se non ciò che tiene, amore possiede, amore dà: ed oh! come si sente felice che non vede, non sente che amore, né può fare a meno d’amare. Col dare la mia Volontà l’amore in natura alla creatura, l’ha messa nell’ordine Divino, tutto è armonia tra Dio e lei; si può dire che l’ha gettato nel nostro stesso labirinto d’amore, sicché se adora, ringrazia, benedice, la sua forza creatrice corre per cambiare in natura divina l’adorazione, i ringraziamenti, le benedizioni, quindi, la creatura tiene in suo potere, come in natura sua, di sempre adorare la Maestà Suprema, ringraziarla e benedirla, perché ciò che Essa comunica in natura tiene l’atto continuato che mai cessa. Perciò la teniamo a nostra disposizione; il nostro amore trova chi lo ama col suo amore, e se sente il bisogno di sfogarsi, tiene con chi fare i suoi sfoghi. La nostra Maestà trova le sue eterne adorazioni nella creatura, e che veramente può dirle un grazie, un ti benedico divino, insomma, troviamo chi ci può dare del nostro, ed oh! come l’amiamo a questa più che celeste creatura; ci tiene sempre in attività, ché possiamo darle ciò che vogliamo; ed il dare per Noi è beatificarci e felicitarci di più. Mentre chi non vive nel nostro Volere ci tiene come nell’ozio, senza attività; e se diamo qualche cosa, tutto è misura, perché non abbiamo dove metterla, e temiamo che quel poco che diamo ne farà sciupio e non saprà apprezzarlo”.

(3) Onde dopo, con un’ansia ancor più forte, ha soggiunto:

(4) “Figlia mia buona, i prodigi che il mio Fiat opera nell’atto della creatura che vive in Esso sono inauditi. Come vede che sta per farlo, corre, prende l’atto nelle sue mani, lo purifica, lo plasma, lo investe di luce; poi lo guarda per vedere se quell’atto può ricevere la sua santità, la sua bellezza, può chiuderlo nella sua Immensità, può far correre dentro la sua potenza, il suo amore; quando tutto ha fatto, perché nulla deve mancare come atto suo, se lo bacia, se lo abbraccia, e riversandosi tutto sopra di esso, con una solennità e amore indescrivibile vi pronuncia il suo Fiat onnipotente, e vi crea Sé stesso in quell’atto. I cieli si mettono sull’attenti quando il mio Volere sta per operare nell’atto della creatura, si commuovono, ne restano stupiti e rapiti, ed esclamano: “Possibile che un Dio, il suo Volere tre volte Santo giunga a tanto amore, fino a creare Sé stesso nell’atto della creatura? ” Lo stesso mio Fiat ritorna a guardare ciò che ha fatto nell’atto umano, si sente rapire, si felicita nel vedere la sua novella Vita, e preso da gioia indescrivibile, fa festa a tutto il Cielo e largheggia nel versare grazie a tutta la terra. Questi atti li chiamo Vita mia, atto mio, eco della mia potenza, prodigi del mio amore. Figlia mia, rendimi contento, sono queste le gioie della mia Creazione, le feste della mia virtù creatrice, poter formare tante mie Vite per quanti atti fa la creatura. Perciò chiamami sempre negli atti tuoi, non mi mettere mai da parte, ed Io farò sempre cose nuove in te, da far stupire tutte le genti. E allora avrò il contraccambio, la gloria di tutta la Creazione, quando avrò riempito Cieli e terra di tante mie Vite novelle”.