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Messaggio del 30 dicembre 1981:In risposta a diverse richieste di guarigione di malati, la Vergine prega il Padre Nostro; poi intona il canto Regina del santo rosario e scompare.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 35-21 Dicembre 14, 1937 Come la natura tiene il suo giorno, così la Divina Volontà forma il suo giorno nel fondo dell’anima di chi vive in Essa.

(1) Mi sentivo come immersa nel Voler Divino; anzi, mi pareva che le sue onde di luce, come io andavo facendo i miei atti nel Fiat, la sua luce si allargava e si accentrava più in me, e cresceva il bisogno d’amarlo, di respirarlo più che vita mia, sicché senza di Esso io mi sentivo senza respiro, senza calore, senza palpito, e come ritornavo a fare i miei atti nel Voler Divino, così mi sentivo ritornare il respiro, il calore, il palpito divino, ad allietare la povera mia esistenza. Quindi per me è un bisogno, e bisogno di vita il vivere nel Voler Divino. Ed il mio dolce Gesù, ritornando a visitare la piccola anima mia, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, come la natura tiene il suo giorno per la vita umana, in cui vengono svolte tutte le azioni della vita, così la mia Divina Volontà forma il suo giorno nel fondo della creatura che vive nella mia Volontà. Come dà principio a formare i suoi atti in Essa, chiamandola come vita sua, così dà principio al suo giorno, formando un’aurora splendidissima nel fondo dell’anima; questa aurora riunisce le sue potenze e rinnova in essa la potenza del Padre, la sapienza del Figlio, la virtù e amore dello Spirito Santo, sicché il suo giorno lo incomincia insieme con la Santissima Trinità Sacrosanta, la quale scende nei più piccoli atti e nascondigli della creatura per fare vita insieme con essa e fare ciò che essa fa. Questa aurora mette in fuga tutte le tenebre dell’anima, in modo che tutto è luce per essa, e si mette sull’attenta come vigile sentinella, che tutti gli atti suoi possano ricevere la luce della Divina Volontà. Questa aurora è il primo riposo di Dio nella stanza dell’anima; è il principio del giorno eterno, in cui incomincia la Vita dell’Ente Supremo insieme con la creatura. La mia Volontà non si muove, né può, né sa fare senza della Trinità adorabile, al più va avanti, fa d’attrice, ma la trascina appresso con modo irresistibile e vi forma il gabinetto divino dove godersi la loro creatura tanto amata da loro. La mia Volontà tiene potere dove Essa regna di accentrare tutto, anche la nostra Vita divina. Come è bello il principio del giorno di chi vive nel nostro Fiat, è l’incanto di tutto il Cielo, e se tutta la corte celeste fosse soggetta ad invidia, invidierebbe colei che è la tanto fortunata di possedere nell’anima sua, mentre vive ancora nel tempo, il principio del giorno eterno, giorno prezioso in cui Iddio dà principio a svolgere la sua Vita insieme con la creatura.

(3) Ora, come passa a fare i secondi atti nel Voler Divino, così sorge il Sole dell’Eterno mio Volere. E’ tanta la sua pienezza di luce, che investe tutta la terra, visita tutti i cuori, e porta il buongiorno di luce, di nuove gioie a tutta la corte celeste. Questa luce è zeppa d’amore, d’adorazioni, di ringraziamenti, di riconoscenza, di gloria, di benedizione, ma di chi sono? Della creatura che col suo atto nel mio Volere ha fatto sorgere il Sole che splende su tutti, in modo che tutti trovano chi ha amato Dio per loro, chi lo ha adorato, ringraziato, benedetto, glorificato; ognuno trova che cosa erano obbligati di fare verso Dio, tutti sono suppliti. Un atto nella mia Volontà deve racchiudere tutto, tiene potenza e capacità di supplire per tutti e di far bene a tutti, altrimenti non si potrebbe chiamare atto fatto nella mia Volontà. Questi atti sono zeppi di prodigi inauditi, degni della nostra opera creatrice.

(4) Ora, come ritorna al suo terzo atto nel nostro Volere, si forma il pieno meriggio del nostro sole eterno nella creatura; e sai tu che cosa ci dà essa in questo pieno meriggio? Ci prepara la mensa; e sai che cosa ci dà per cibo? L’amore che Noi le abbiamo dato, le nostre qualità divine, tutto ha l’impronta della nostra bellezza, dei nostri casti e puri profumi; ci piacciono tanto, che ne prendiamo a sazietà, molto più, che se manca qualche cosa alla nostra decenza, essa stando nella nostra Volontà è padrona di tutti i nostri beni, perciò prende ciò che ci vuole dai nostri tesori, e ci prepara la più bella mensa, degna della nostra Maestà Suprema, e Noi invitiamo tutti gli angioli e santi a sedersi a questa mensa celeste, affinché percepiscano, si cibino con Noi di quell’amore che ci ha dato la creatura che vive nel nostro Volere.

(5) Ora, dopo che abbiamo banchettato insieme, gli altri atti che fa nel nostro Volere servono, chi a formarci le musiche celesti, chi i canti amorosi, chi le scene più belle, chi a ripetere le nostre opere che stanno sempre in atto, insomma ci tiene sempre occupati, e quando ha dato il corso a tutte le sue azioni nel nostro Volere, le diamo il riposo e ci riposiamo insieme, e dopo il riposo diamo campo al lavoro di dar principio all’altro giorno, e così di seguito. E molte volte questa nostra figlia fedele, perché la vera fedeltà sta nel vivere nella Divina Volontà, se vede che i suoi fratelli e figli nostri, per loro colpe stanno per essere colpiti dai meritati flagelli, essa non chiude la sua giornata, ma prega e soffre per impetrare rescritti di grazie, tanto per le anime quanto per i corpi. Perciò la vita di chi vive nel mio Voler Divino è la nuova gioia e gloria del Cielo, l’aiuto e grazie della terra”.