MaM
Messaggio del 25 febbraio 1989:Cari figli, oggi vi invito alla preghiera del cuore. Durante questo tempo di grazia, desidero che ognuno di voi si unisca a Gesù. Senza la preghiera incessante non potete sentire la bellezza e la grandezza che Dio vi offre. Perciò, figlioli, tutto il tempo riempite il vostro cuore anche con le più piccole preghiere. Io sono con voi e veglio incessantemente su ogni cuore che si dona a me. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 35-16 Novembre 12, 1937 Un atto fatto nella Divina Volontà ama Dio per ciascuno, e le dà ciò che la creatura è obbligata verso Dio. Chi vive nel Fiat Divino dà l’occasione a Dio di ripetere le sue opere in atto. Iddio vuole operare a tu per tu con la creatura. Il ti amo, gioiello divino.

(1) Il Voler Divino continua ad inondarmi con la sua luce, la quale sprigiona tale potenza, da formare tali prodigi negli atti della creatura, che si resta come rapita, si vede la potenza creatrice che racchiude tutto e fa tutto nel piccolo atto umano. Oh! potenza e amore della Divina Volontà, come sei insuperabile, la tua potenza vince tutto, il tuo amore dà dell’incredibile. Ed il mio amabile Gesù, che vuol far comprendere i prodigi inauditi che può fare il suo Fiat Divino nella creatura, visitando la piccola anima mia mi ha detto:

(2) “Figlia del mio Volere, le fiamme del mio amore sono tante, che mi sento soffocare, e per dare un po’ di sfogo al mio amore che mi brucia, mi dà le smanie, ritorno a dire ciò che può fare la mia Volontà nella creatura. Per regnare deve conoscersi chi sia, dove giunge il suo amore, qual’è la sua potenza e che cosa può fare. Ora ascoltami, come la creatura le dà la libertà di farla operare, Essa chiama la sua immensità e potenza, racchiude tutto e tutti in quell’atto, e la nostra Divinità Santissima riceve in quell’atto l’amore di ciascuna creatura, sentiamo in quell’atto le voci, i palpiti di tutti i cuori che ci dicono: “Vi amiamo, vi amiamo”. Ci dà l’adorazione di ciascuno e ciò che sono obbligati verso il loro Creatore, Essa anima tutto, e sentiamo in quell’atto che anche il sole, il cielo, le stelle e tutta la Creazione ci dicono: “Vi amiamo, vi adoriamo, vi glorifichiamo”. Sicché da parte della nostra Volontà operante nella creatura riceviamo tutto, e per ciascuna, il nostro amore resta contraccambiato, la nostra gloria completata. Essa tutto può darci, sebbene se ne serve dell’atto della creatura, e presa d’amore verso chi l’ha fatto operare nel suo atto, dice: “Tutto a te cedo figlia mia; innanzi alla nostra Maestà Suprema ti faccio trovare che tu hai amato per tutti, e per ciascuno ci hai dato la gloria, l’adorazione di tutti, che ci hai fatto amare anche dal sole, dal cielo, tutta la Creazione armonizzava e dicevano tra loro: “amore, amore al nostro Creatore”. Perciò cedo a te il merito di tutto, tutto è tuo”. La mia Volontà non sa né vuole operare se non racchiude tutto e non fa tutto”.

(3) Onde io sono rimasta sorpresa e dicevo tra me: “Possibile, possibile tutto ciò? ” Ed il mio caro Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, non ti meravigliare, un atto solo della mia Volontà è più grande del cielo e della terra, la sua immensità non ha confini, la sua potenza non limiti, tiene nel suo proprio pugno tutto e tutti, quindi, nel suo operare ha un atto d’amore infinito, che può dire per tutti, amore, e dopo che ha amato per tutti, oh! quanto ne avanza, e poi, il nostro amore è perfetto, prima amiamo Noi stessi, mettiamo al sicuro i nostri interessi, la nostra gloria, il nostro amore, e poi scendiamo nelle creature e amiamo in loro col nostro stesso amore, ci glorifichiamo con le nostre opere. Chi è che non pensa prima a sé stesso? Quindi la nostra Volontà, tanto se opera in Noi quanto nelle creature, prima, di diritto, deve darci ciò che a Noi spetta e conviene, per tutti e per ciascuno, e poi le creature avranno a seconda le loro disposizioni”.

(5) Dopo, continuavo ad essere inondata dalle onde del Voler Divino, ma onde di luce, zeppe di verità, d’amore, che vogliono far conoscere i suoi prodigi, la sua potenza, e che cosa vuol dare alla creatura. Ond’io seguivo gli atti suoi che fece nella Creazione per farli miei, per poter dire: “Ciò ch’è di Gesù è mio”. Ed il mio sempre amabile Gesù, ritornando, ha ripreso il suo dire e mi ha detto:

(6) “Figlia della mia Volontà, come la creatura ritorna nelle nostre opere per vagheggiarle, amarle e farle sue, così il nostro amore ci fa correre per andarle incontro, per ammetterla insieme con Noi e rinnovare per essa sola, come se in atto ripetessimo le nostre opere solo per lei. Quindi, accentriamo tutto il nostro amore in essa, la nostra potenza, le nostre gioie, gli stratagemmi, le follie d’amore che avemmo nel creare e mettere fuori tutta la Creazione. E nella nostra enfasi d’amore la guardiamo e la troviamo cielo e l’amore che avemmo nel distendere la sua volta azzurra; ritorniamo a guardarla e troviamo la molteplicità delle stelle, che a ciascuna dà la sua voce per farci dire: “Ti amo, ti amo, ti amo”. Queste voci di ti amo formano la più bella delle musiche celesti, ed è tanta la loro armonia, il dolce suono che ci forma, da sentirci inebriare, e nella nostra ebbrezza le diciamo: “Figlia, quanto sei bella, ci sei portatrice di gioie infinite, neppure quando il tutto fu creato ricevemmo queste musiche e gioie, perché mancava una creatura unita alla nostra Volontà che ci faceva dire dalle opere nostre: “Ti amo, ti amo, ti amo”. A tale spettacolo d’amore rinnoviamo la creazione del sole, del vento, del mare, dell’aria, e accentriamo in essa tutto l’amore, la nostra armonia divina che avemmo nel creare tutti questi elementi, ed oh! la nostra gioia, il ricambio d’amore che ci dà nel guardarla e trovarla sole che brucia per Noi d’amore, vento che ci soffia e geme d’amore, che formando arcane voci d’amore ci vorrebbe accerchiare col suo amore per dirci: “Mi hai amato e ti amo, amore mi hai dato, amore vi do”. E col suo amore ci forma le onde impetuose, fino a giungere a darci aria d’amore per ogni respiro di creatura, ci sentiamo ferire continuamente e venir meno dal suo amore. Un’anima che vive nella nostra Volontà è tutta per Noi, ci tiene sempre occupati, ci ama sempre, ma col nostro amore, e ogniqualvolta fa i suoi atti nel nostro Fiat, Noi rinnoviamo le opere della Creazione, e per divertirci, amarla e farci amare in ogni atto che fa, ce ne serviamo come materia per rinnovare le nostre diverse opere create, anzi il nostro amore non si contenta, vuole aggiungere di più, e crea nuovi prodigi di grazia, fino a creare la nostra stessa vita nell’amata creatura. A Noi ci piace molto l’operare a tu per tu, come se per lei sola facessimo tutto, questo fa sorgere più amore verso di Noi, più stima, più apprezzamento verso di Noi che tanto l’amiamo. Onde, a seconda che si unisce, se si unisce nelle opere della Creazione, rinnoviamo le nostre opere della Creazione, se si unisce alle nostre opere della Redenzione, rinnoviamo e ripeto la mia nascita in atto, e guardandola trovo in essa la mia nascita, l’amore per cui nacqui, e mi ama con quello stesso amore con cui nacqui sulla terra. E ti pare poco che Io trovi il mio amore che mi fece nascere, piangere, patire, camminare, operare? Ed insieme con essa, a tu per tu, ripeto la mia vita quaggiù, ed il mio Voler Divino mi fa amare da essa con quello stesso amore come Io amai quando stando sulla terra svolgevo la mia Vita Redentrice, perciò il vivere nel mio Voler Divino è tutto per la creatura e tutto per Noi”.

(7) Onde, seguivo gli atti della Divina Volontà nelle opere sue, e pensavo tra me: “Qual sarà più gloria di Dio, seguire gli atti della Creazione o della Redenzione? ” E Gesù, ritornando ha soggiunto:

(8) “Figlia mia, l’una e l’altra mi è sommamente gradita, però con questa differenza: Nelle opere della Creazione la creatura trova la nostra Maestà in festa, che se crea tante opere, il nostro scopo primario era che tutto doveva servire alla nostra Volontà regnante in essa, e tutte le cose create dovevano servire come deposito del suo ricambio d’amore, d’adorazione, di gloria verso di Noi. Tutte le cose create dicono l’amore nostro verso le creature, ed essa, per mezzo di esse, doveva amare il suo Creatore. Tu devi sapere che ogni tuo ti amo che nascondi nel sole, nel cielo e nelle altre cose create, sono i nostri gioielli, e Noi li amiamo, li baciamo, li abbracciamo e ci felicitiamo con essi, ci sentiamo glorificati e contraccambiati per tutto ciò che abbiamo fatto. Credi tu che ai tanti tuoi ti amo, con cui hai investito la Creazione, Noi siamo indifferenti? Affatto li guardiamo uno per uno, e come nostri gioielli ci danno la gioia che avemmo nella Creazione; perciò fai continuare la nostra festa, e se questi ti amo non si veggono se non che da Noi soli, è perché la nostra Volontà, essendo immensa, anche nella Creazione la sua luce eclissa i tuoi ti amo, e gelosa se li tiene nascosti nel suo seno. Succede come al sole, che essendo più grande la sua luce e più intenso il suo calore, tutte le preziosità degli effetti che contiene non si veggono, ma è certo che li possiede, tanto vero, che se la sua luce tocca il fiore, dà il colore e dipinge, come se fosse pittore, la varietà delle bellezze dei colori, da formare il più dolce incanto alle umane generazioni; se tocca piante e frutti, dà la molteplicità delle svariate dolcezze e sapori, questo dice che non è solo luce e calore, ma altri beni nasconde nel suo seno di luce. Tale è la creatura che vive nella nostra Volontà, come ama, adora, così Essa forma la bellezza dell’iride dell’amore di essa nelle sue opere, la varietà delle gioie e dolcezze dei suoi atti buoni, che gelosa nasconde nel suo seno. La mia Volontà è il nascondiglio dell’amore e tutto ciò che la creatura fa in Essa forma il più bell’ornamento alle nostre opere divine ed il dolce incanto alle nostre pupille, ed è tanto il nostro compiacimento, che li mostriamo a tutta la corte celeste per farli beare insieme con Noi. Quindi è la gloria più grande che ci può dare, seguendo i nostri atti della Creazione, perché si unisce al nostro stesso scopo, s’intreccia col nostro amore, sentiamo che bacia il nostro amore, e Noi baciamo il suo e ne facciamo uno solo. Che gioia, che felicità, avere la creatura insieme con Noi ad amarci e fare ciò che vogliamo fare Noi.

(9) Ora, nella Redenzione cambia lo scopo, è l’uomo colpevole di cui andiamo in cerca, nella Creazione tutto era festa, le nostre opere ci sorridevano di gioia, d’amore, di gloria, invece nella Redenzione, pene, amarezze, lacrime, rimedi, medicine per risanare l’uomo. E la creatura, entrando nel nostro Volere, può investire coi suoi teneri e compassionevoli ti amo le mie pene, amarezze e lacrime, e nasconde i suoi gioielli del ti amo in esse; ed Io, baciando questi gioielli, non mi sentirò solo, ma confortato, sostenuto, accompagnato da chi vive nel mio Volere, nei gioielli dei suoi ti amo troverò chi mi asciuga le lacrime, chi divide con Me le mie pene, chi mi difende. Perciò sempre nella mia Volontà ti voglio, così, o in festa o in pena ti terrò sempre con Me”.