MaM
Messaggio del 16 maggio 1985:Cari figli, vi invito ad una preghiera più attiva e all'ascolto della Messa. Desidero che ogni vostra Messa sia esperienza di Dio. Voglio dire in particolare ai giovani: 'siate aperti allo Spirito Santo, poiché Dio vi vuole attirare a sé in questi giorni in cu satana è all'opera'. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 35-10 Ottobre 3, 1937 Prodigi della Creazione. Dose di potenza e di santità che Dio metteva fuori per amore dell’uomo. Gli atti fatti nel Fiat saranno sempre nuovi, e uno più dell’altro, distinti e belli. Questi atti racchiuderanno tutto e formeranno i mari, le opere, i passi parlanti del loro Creat

(1) Stavo facendo il mio giro nella Creazione, per rintracciare tutti gli atti del Voler Divino per farli miei, abbracciarli, adorarli e mettervi il mio piccolo ti amo per riconoscenza di quanto mi ha amato e operato per me e per tutti, ed oh! quante sorprese, quante cose nuove si comprendono, quanti segreti divini contengono le cose create del loro Creatore. Ed il mio sempre amabile Gesù, visitando la piccola anima mia, vedendomi sorpresa mi ha detto:

(2) “Figlia mia, le nostre opere sono sempre nuove e armonizzano col loro Creatore, passa tale armonia tra loro e Noi, che sanno sempre dire cose nuove di Colui che le ha creato, molto più, che essendo inseparabili da Noi, ricevono il nuovo contatto del nostro Essere Divino, perciò tu nel seguire gli atti del mio Voler Divino, trovi sempre nuove sorprese e comprendi cose nuove che le nostre opere posseggono. Ora, tu devi sapere che quando uscimmo la Creazione da dentro il seno della nostra Divinità, perché “ab eterno” già stava dentro di Noi, onde nell’uscirla fuori nel nostro Fiat, dentro d’un mare d’amore mettevamo fuori tutto ciò che doveva fare la creatura, sicché tutto uscì da Noi, ci facevamo porgitori di tutto ciò che essa doveva fare, perciò tutta la Creazione è zeppa di tutte le opere che si devono fare, fino all’ultimo degli uomini, e sebbene invisibile agli occhi umani, ma visibile e palpitante per Noi nella nostra Volontà, che forma una creazione più bella della stessa Creazione, per cui è tanto il nostro amore, che mentre occupa tutta l’atmosfera, la portiamo nel nostro Grembo Divino, e come le creature le uscimmo alla luce del giorno, così incominciamo a porgerle con le nostre mani creatrici quello che deve fare, a principio d’ogni atto che deve fare mettiamo per fondamento la vita del nostro Fiat e per alimento dell’atto il nostro amore, perché Noi non facciamo nulla, né diamo nulla, se non tiene per principio il nostro Volere e per alimento e corredo il nostro amore; non sarebbero opere degne della nostra Altezza Suprema, porgere opere che non danno di vita nostra e che non posseggono il nostro alimento, qual è l’amore. Era un parto la Creazione tutta, con tutti gli atti che dovevano fare le umane generazioni, che “ab eterno” tenevamo nel nostro Seno Divino, che non potendo più contenerlo, perché il nostro amore sentiva il bisogno di metterlo fuori, voleva sfogarsi, e siccome quando facciamo un atto facciamo atto completo, quindi uscendo la Creazione uscivamo insieme tutto ciò che doveva fare la creatura. Il nostro Fiat Divino, racchiudendo tutto in Sé, Creazione e atti umani, si metteva sull’aspettativa di uscire la creatura alla luce del giorno per somministrargli gli atti che a lei appartenevano. Non è questo un amore esuberante che solo un Dio poteva avere: Ordinare, formare gli atti e poi uscire alla luce colei cui dovevano servire questi atti come formazione di santità, d’amore, di gloria, per sé e di Colui che l’aveva creato? ” Ma ciò non è tutto, il nostro amore non si arresta mai, come uscì questo parto nostro, mettevamo fuori di Noi una dose di nostra potenza per sostenere essa e gli atti suoi, armandoli e corredandoli di potenza divina, sicché tiene la nostra potenza che la sostiene; mettevamo fuori la dose della nostra sapienza, di cui doveva essere animata la sua intelligenza e tutti i suoi atti; quindi, se nella creatura si vedono nuove scienze, nuove invenzioni, scoperte che danno dell’incredibile, è la nostra sapienza che l’investe. Come pure mettevamo fuori una dose d’amore, di santità, di bontà e di tutti i nostri attributi, per somministrarli l’amore, la santità, la bontà e così di seguito. La creatura non esisteva ancora, e Noi eravamo occupati di lei, vagheggiavamo in lei la nostra potenza, sapienza, amore, santità e bontà nostra, ci mettevamo a sua disposizione per farla quanto più bella potevamo e dirle: “Ci somigli in tutto, più bella non ti potevamo fare”. Questo nostro mettere fuori le nostre qualità divine e tutti i suoi atti che doveva fare, prima che l’uomo venisse alla luce del tempo, fu per Noi un amore tanto intenso che dà dell’incredibile, andavamo dicendo nel nostro delirio d’amore: “Oh! uomo, quanto ti amo, ti amo nella mia potenza, ti amo nella mia sapienza, nel mio amore, nella mia santità, ti amo nella mia bontà, negli stessi tuoi atti che farai, ti amo tanto che li metto tutti in aspettativa per te; il mio Voler Divino a cui tutto affidammo, le nostre doti divine ed i tuoi stessi atti che saranno già tuoi, sta in atto di porgerli come sfogo del suo amore per te.

(3) Ora, tu devi sapere che il nostro Ente Supremo possiede come in natura sua un atto sempre nuovo, perciò questi atti stabiliti per ciascuna creatura saranno distinti e nuovi l’uno dall’altro, distinti nella santità, sempre nuovi nella bellezza, uno più bello dell’altro, nuovi nell’amore, nella potenza, nuovi nella bontà, sono atti formati e alimentati di Noi, quindi posseggono tutte le nostre caratteristiche, tutti belli, variati nella santità, nell’amore, nella bellezza, ma l’uno non come l’altro, saranno essi l’ordine nostro, il tipo delle svariate nostre bellezze, la fecondità del nostro amore, l’armonia della nostra sapienza, come si vede nella Creazione, che tutte le opere nostre, tutte, sono belle, ma il cielo non è sole, il vento non è mare, i fiori non sono frutti, ma però, per quanto sono distinti tra loro, ma sono tutti belli, anzi formano l’armonia delle svariate bellezze, vera immagine degli atti e delle stesse creature. Tu devi sapere che questi atti nella mia Volontà Divina formano un esercito di nuove bellezze, di nuovo amore e santità, che Noi a solo guardarli ci sentiamo rapiti, ed aspettiamo con ansia che vengano le creature, che possedendo il nostro Volere saranno corredate e posseditrici. Vedi come è certo che deve venire il suo regno sulla terra, ché già ci sono gli atti, e allora si sprigioneranno da dentro di Esso, come nobile esercito che si faranno possedere dalle creature. Figlia mia, da dentro il mio Fiat uscì la Creazione, e tutti e tutto nel mio Volere mi deve ritornare come opera degna della nostra potenza, allora resteremo pienamente glorificati, quando riconosceremo Noi stessi nella creatura e negli atti suoi; tutto possiamo dare ed essa tutto può ricevere, purché regni il nostro Voler Divino, invece se Esso non regna, forma un abisso di distanza tra essa e Noi, e nulla possiamo darle. Ma non è tutto ancora figlia mia, e siccome è decisione ferma di dare il regno del nostro Volere alle creature, vogliamo che conosca i beni che ci sono in Esso e dove possono giungere gli atti loro fatti nel nostro Voler Divino, perché se non conoscono i suoi beni avremo tanti figli ciechi, sordi, muti, che non sanno parlare del loro Creatore e non conoscendoli, neppure ameranno e apprezzeranno gli stessi beni che posseggono. Nel nostro Volere hanno tutti vista chiara, fino udito e parola animata dalla forza creatrice, quindi terranno una parlantina, che terranno sempre da dire, che tutti resteranno stupiti, e gli stessi Cieli, per compiacimento, si abbasseranno ad ascoltarli. I figli della mia Volontà saranno la gioia di tutti ed i veri narratori del loro Creatore, allora solo troveremo chi sa parlare di Noi, perché non loro parleranno, ma la nostra stessa Volontà che parlerà in loro, la quale è l’unica e sola che può e sa parlare del nostro Ente Supremo. Perciò continua ad ascoltarmi. Come la creatura possederà il nostro Volere, tutti i suoi atti, piccoli e grandi, umani e spirituali, saranno animati dalla mia Volontà, i quali, animati da Essa, si eleveranno tra il Cielo e la terra, investiranno ed intrecceranno insieme il cielo, il sole, le stelle, la Creazione tutta; si eleveranno più su ed investiranno tutti gli atti della Regina del Cielo, immedesimandosi con essi, avranno la potenza d’investire gli atti della nostra Divinità, le nostre gioie e beatitudini, quelli di tutti i santi; quando tutto avranno chiuso nei loro atti, senza rimanere nulla fuori di essi, come vittoriosi si presenteranno innanzi alla nostra Maestà Divina e ci li offriranno come atti completi che nulla manca, ed oh! quale sarà la nostra gioia, la nostra gloria, nel trovare in questi atti il cielo, il sole, tutti gli atti della Regina del Cielo, l’amore con cui ci amò, gli atti nostri, le nostre gioie, il nostro amore che mai cessa. . . Questi atti fatti nel nostro Voler Divino ci duplicano la gloria della Creazione, duplicano la gloria, l’amore che ci diede la Sovrana Regina, duplicano la nostra gloria e quella di tutti i santi. Basta dire che è entrata la nostra Volontà in mezzo, per dire tutto e che racchiude tutto. Essa, dove entra sa fare furore d’amore, di gloria e di accentramento di tutto, del resto tutto è suo, perciò tiene diritto su tutto. Ora, le maraviglie che formano nell’anima questi atti fatti nel nostro Volere sono indicibili, il nostro Fiat Divino se ne serve di formare per mezzo di essi, mari d’amore, ma non mari che mormorano, ma mari che parlano e parlano con tale eloquenza del nostro amore, che ci piace tanto che vogliamo stare sempre ad ascoltarli, le sue voci sono ferite che ci manda, le sue parole sono dardi, tiene sempre da dire sulla storia del nostro amore, e siccome ci piace tanto, stiamo sempre sull’attenti ad ascoltarla, perché nulla vogliamo perdere di ciò che riguarda il nostro amore. Come è bello sentire che la creatura tiene il nostro mare d’amore parlante, che parla sempre del nostro amore. Sicché la mia Volontà, essendo posseditrice di chi vive nella mia Volontà, ne fa di tutti i colori, forma le opere che parlano delle nostre opere, i passi che parlano delle nostre vie, insomma, siccome la nostra Volontà è parola, dove Essa regna dà la parola a tutto ciò che fa la creatura e ne forma un prodigio divino. Perciò non vi è cosa più grande, più santa, più bella e che più ci glorifica che il vivere nella nostra Volontà, né vi è bene maggiore di questo che possiamo dare alla creatura. Quindi sii attenta e seguitemi se non vuoi arrestare il mio dire”.