(1) Il mio volo continua nel Voler Divino, e Lui mi aspetta con tanto amore che mi prende fra le sue braccia di luce e mi dice:
(2) “Figlia mia, ti amo, ti amo, e tu dimmi che mi ami per poter poggiare il mio grande ti amo sul tuo piccolo ti amo, ed Io, slanciandolo nell’immensità del mio Fiat ti faccio amare da tutti e da tutto, e tu mi ami per tutti e per tutto. Sono l’Immensità e mi piace di 36[1] Questo libro è stato copiato direttamente dal originale manoscritto di Luisa Piccarreta dare e di ricevere dalle creature il mio amore immenso, ché do e ricevo le armonie, le molteplici note, le dolcezze, i suoni incantevoli e rapitrici che ci sono nel mio amore. Quando la mia Volontà ama, il cielo, il sole, la Creazione tutta, gli angioli, i santi, tutti amano insieme con Me, e si mettono sull’attenti ad aspettare il ti amo da chi è stato diretto il loro ti amo, e perciò sulle ali del mio Volere mando a tutti il tuo ti amo, come per pagarli che tutti ti hanno amato insieme con Me. Se si ama è perché si vuole essere amato, non essere ricambiato nell’amore è la pena più dura che fa dare in delirio, ed il chiodo più trafiggente, che solo può togliere la medicina, il balsamo dell’amore ricambiato”.
(3) Onde pensavo tra me: “Mio Dio, chi mai potrà contraccambiarti del tanto tuo amore, ah! forse la sola Regina del Cielo può darsi questo vanto d’aver contraccambiato il suo Creatore in amore, ed io? Ed io? ” E mi sentivo oppressa. Ed il mio sempre amabile Gesù, facendomi la sua breve visitina, tutto bontà mi ha detto:
(4) “Figlia della mia Volontà, non temere, chi vive in Essa c’è sommo accordo nell’amore; possedendo la sua Vita nella creatura, duplica il suo amore, quando vuole amare, ama in Sé stessa e ama dentro dell’anima, perché ne possiede la vita, nel mio Volere l’amore sta in sommo accordo, le gioie, le felicità del puro amore stanno in pieno vigore. La nostra paterna bontà è tanta per chi vive nel nostro Volere, che numeriamo i respiri, i palpiti, i pensieri, le parole, i movimenti, per contraccambiarli coi nostri e riempirli tutti d’amore, e nella nostra enfasi d’amore le diciamo: “Ci ama e la dobbiamo amare”. E mentre l’amiamo facciamo sfoggio di tali doni e grazie, da far stupire Cielo e terra. Ciò facemmo con la nostra Regina, sfoggiammo tanto; ma sai tu che significa questo nostro sfoggiare? Guardiamo Noi stessi, e vogliamo dare ciò che siamo e ciò che possediamo, la dissomiglianza ci metterebbe in pena, e la creatura vedendosi dissimile da Noi, non starebbe con Noi con quella fiducia di figlia e con quella padronanza di quando si posseggono gli stessi beni, gli stessi doni, questa disparità sarebbe un ostacolo di formare una sola vita e di amarci d’un solo amore, mentre il vivere nel nostro Voler Divino è proprio questo, una sola Volontà, un solo amore, beni comuni, e tutto ciò che potrebbe mancare alla creatura, diamo del nostro per supplirla in tutto e poter dire: “Ciò che vogliamo Noi vuole essa, il nostro amore ed il suo è uno solo, e come l’amiamo Noi, essa ci ama”.
(5) Figlia mia, ci mancherebbe la forza di non elevare la creatura al livello della nostra somiglianza, e a farla possedere i nostri beni per chi vive nella nostra Volontà, tanto vero, che la mia Madre Celeste, siccome viveva possedeva la Vita del mio Fiat Divino, ci amiamo d’un solo amore, amiamo le anime d’un amore gemello. Ed è tanto il nostro amore per Lei, che come Noi teniamo la gerarchia degli angioli nel Cielo, la diversità degli ordini dei santi, con l’essere la Celeste imperatrice l’ereditiera della grande eredità della nostra Volontà, quando questo regno si formerà sulla terra, la gran Signora chiamerà i suoi figli a possedere la sua eredità, e le daremo la grande gloria di farla formare la nuova gerarchia, simile ai nove cori degli angioli, sicché avrà il coro dei serafini, dei cherubini, e così di seguito, come pure formerà l’ordine dei santi vissuti nella sua eredità, e dopo che li ha formato in terra, li trasporterà nel Cielo, circondandosi della nuova gerarchia, rigenerati nel Fiat Divino, nel suo stesso amore, vissuto nella sua eredità. Questo sarà il compimento dell’opera della Creazione, il nostro consumatum resta, perché abbiamo avuto il regno del nostro Volere nelle creature in virtù della celeste ereditiera, cui voleva dar la vita per ciascuno per farlo regnare. Ed oh! come resteremo glorificati, felicitati, che la sovrana Signora tiene la sua gerarchia come la teniamo Noi, molto più che la nostra sarà sua, e la sua nostra, perché tutto ciò che si fa nel nostro Volere è inseparabile. Se tu sapessi quanto ama le anime questa Celeste Regina, Essa, copia fedele del suo Creatore, guarda in Sé stessa e trova i suoi mari d’amore, di grazia, di santità, di bellezza, di luce, guarda le creature e vuol dare tutta Sé stessa con tutti i suoi mari, affinché possedessero la Mamma con tutte le sue ricchezze. Vedere i figli poveri, mentre la Madre è così ricca, e solo perché non vivono nell’eredità della Madre, è un dolore, li vorrebbe vedere nei suoi mari d’amore, che amassero il loro Creatore come Lei lo ama, nascosti nella sua santità, abbelliti con la sua bellezza, pieni della sua grazia, e non vedendoli, se non fosse nello stato di gloria dove le pene non hanno luogo, per puro dolore sarebbe morta per ciascuna creatura che non vivesse nel Voler Divino. Perciò Lei prega incessantemente, mette in preghiera tutti i suoi mari, per impetrare che la Divina Volontà si faccia come in Cielo così in terra. E’ tanto il suo amore, che in virtù del nostro Volere si biloca in ciascuna creatura per preparare l’interno delle loro anime, se le affiata al suo cuore materno, se le stringe fra le sue braccia, per disporle a ricevere la vita del Fiat Supremo, ed oh! come prega in ciascun cuore alla nostra Maestà adorabile dicendoci:
(6) “Fate presto, il mio amore non può più contenersi, voglio vedere i figli miei vivere insieme con Me in quella stessa Volontà Divina che forma tutta la mia gloria, la mia ricchezza, la mia grande eredità, fidatevi di Me, ed Io saprò difendere tanto i figli quanto la stessa Volontà vostra che è pur mia”.
(7) L’amore di questa Celeste Regina e Madre è insuperabile, e solo in Cielo conosceranno quanto ama le creature, e che ha fatto per loro, ed il suo atto più esuberante, magnanimo e grande, è volere che possedessero il regno del mio Volere come lo possedeva Lei, ed oh! che farebbe questa Celeste Signora per ottenere l’intento. Anche tu, unisciti con Lei e prega per uno scopo sì santo”.