MaM
Messaggio del 17 settembre 2019:Cari figli, vi invito in modo particolare a pregare per le mie intenzioni, in modo che fermiate mediante le vostre preghiere il piano di satana sull’umanità che è ogni giorno più lontana da Dio invece di Dio mette al primo posto se stessa e distrugge tutto ciò che è bello e buono nelle anime di ciascuno di voi. Perciò, figlioli, pregate, digiunate e fate la volontà di Dio, in modo da essere coscienti di quanto Dio vi ama. Grazie per aver risposto alla mia chiamata

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 34-34 Maggio 6, 1937 Come Gesù non sa che farne di un’anima che non possiede la pace. Chi vive nel Voler Divino Dio le fa dono di tutte le opere sue, e anche della sua stessa Vita, per farle veder quanto e come vuol essere amato.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, la mia povera mente, oppressa per gli incidenti della vita, per me troppo dolorosi, cerca il mio rifugio nel centro del Fiat, nel quale mi sento rinascere a novella vita, ringiovanire, rifare dalle mie tappe dolorose, ma come mi scosto dal suo centro, le mie oppressioni risorgono, tanto da sentirmi i giusti rimproveri del mio caro Gesù, fino a dirmi: “Figlia mia, badaci, che Io non so che farne d’una anima che non è pacifica, è la pace il mio celeste soggiorno; il campanello che con suoni vibranti e dolci che chiama il mio Volere a regnare, è la pace”. La pace possiede voci sì potenti che chiama tutto il Cielo, lo mette in attenzione per farlo essere spettatore delle belle conquiste dell’operato del Voler Divino nella creatura. La pace mette in fuga le paurose tempeste e fa sorgere il celeste sorriso dei santi, l’incanto più bello d’una primavera che mai finisce, perciò non mi dare questo dolore di non vederti in pace”. Onde cercavo quanto più potevo di tuffarmi nel Voler Divino per non sentire più me stessa, seguendo i suoi atti, tanto della Creazione come quelli della Redenzione, ed il mio amato Gesù ha investito il mio intelletto e con la sua voce creatrice, tutto amore mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, lascia te stessa e vieni nella mia Volontà, sentiamo l’estremo bisogno di far conoscere dove giunge il nostro amore per chi vive in Essa; ed è tanto il nostro Amore, che con ansia aspettiamo che si unisca, si immedesimi alle nostre opere, per darle il diritto come se fossero sue. E siccome la nostra Forza Creatrice è sempre in atto, come si immedesima con Noi, come se rinnovassimo le nostre opere le facciamo dono e le diciamo: “Sono opere tue, fanne quello che vuoi; con le nostre opere in tuo potere puoi amarci quanto vuoi, puoi darci gloria in modo infinito, puoi fare bene a chi vuoi, tu prendi diritto non solo delle opere nostre, ma di Colui che il tutto ha creato, e Noi prendiamo diritto su di te che già sei nostra”. Come sono dolci questi diritti della piccolezza umana nel nostro Essere Divino, sono dolci e amorose catene, che ci fanno amare con amore più intenso e forte la nostra opera creatrice, e nella nostra enfasi d’amore andiamo ripetendo: “Com’è bella, è nostra, tutta nostra, e Noi siamo tutto di essa, non ci resta altro da fare che amarci, l’ameremo con amore eterno, ed essa ci amerà con eterno amore”.

(3) Io sono rimasta sorpresa, come se volesse mettere dubbio, e Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia, non ti meravigliare, è la pura verità che ti dice il tuo Gesù, che volendo essere amato vuol far conoscere dove può giungere la creatura e quanto l’ama, come se non fosse contento delle nostre gioie interminabili, vogliamo il contento che essa possieda ciò che possediamo, e ci ami come sappiamo Noi amare; vedi, per chi vive nel nostro Volere Divino è quasi connaturale, essa trova il nostro Fiat in atto di creare il cielo, il sole, essa si unisce a quell’atto per fare ciò che fa Esso, è tanta la nostra bontà, che coll’unione abbiamo formato il connubio insieme, e nel nostro Volere abbiamo formato l’atto deciso di dare il cielo, il sole, come dono alla creatura; con questo dono essa ci dà la gloria d’un cielo disteso, ci ama in ogni punto di esso, fa il bene alle creature di farle possedere e godere un cielo, e siccome tiene il sole in suo potere, ci dà la gloria che il globo terrestre possiede la luce, ogni uomo che resta investito dalla luce e calore del sole, è una gloria di più che ci dà, è una sonatina d’amore che ci fa, che rapisce il nostro Amore ad amare di più, ogni pianta, ogni frutto e fiore fecondato e riscaldato dal suo calore è un grido di più di gloria e amore che ci dà, l’uccellino che canta al sorgere del sole, l’agnellino che bela, sono tutti accenti di gloria e d’amore che ci manda, ed il merito di tanti beni che fa il sole alla terra, che sono incalcolabili, di chi sono? Di chi vive nel nostro Volere, in Esso ciò che è nostro è suo, e siccome Noi non abbiamo bisogno di meriti, avendone fatto dono, lasciamo a lei la parte meritoria, e per contraccambio vogliamo il suo grido d’amore sempre ed in ogni cosa, e così del bene che fanno tutte le cose create, il vento, l’aria, l’acqua e tutto”.

(5) Ond’io nel sentir ciò, non solo sono rimasta meravigliata, ma volevo fare molte difficoltà, e passando agli atti della Redenzione mi sono trovata immersa nelle sue pene, ed il mio sempre amabile Gesù, forse per convincermi si faceva vedere nel mio interno in atto di soffrire la dolorosa Crocifissione, io prendevo parte alle sue pene e morivo insieme con Lui, il suo sangue divino scorreva, le sue piaghe erano aperte. E Lui con un’accento tenero e commovente, da sentirmi spezzare il cuore mi ha detto:

(6) “Sto dentro di te, sono tuo, sono a tua disposizione, le mie piaghe, il mio sangue, tutte le mie pene sono tue, puoi fare di Me ciò che vuoi, anzi falla da magnanima, da prode, da amante, da vera mia imitatrice, prende il mio sangue per darlo a chi vuoi, prende le mie piaghe per sanare le piaghe dei peccatori, prende la mia Vita per dar vita di grazia, di santità, d’amore, di Volontà Divina a tutte le anime, prende la mia morte per far risorgere tante anime morte nel peccato. Ti do tutta la libertà, fai tu, sappi fare figlia mia, mi sono donato e basta, penserai tu che tutto mi ridondi a gloria, e come farmi amare. La mia Volontà ti darà il volo per farti portare il mio sangue, le mie piaghe, i miei baci, le mie tenerezze paterne ai figli miei, e ai tuoi fratelli. Perciò non ti meravigliare, è questo proprio l’operato divino, tenere le sue opere in atto di ripeterle continuamente per darle, per far dono alle creature, ognuno può dire: Tutto è mio, anche lo stesso Dio è mio”. Ed oh! come godiamo nel vederle dotate delle opere nostre, posseditrici del loro Creatore. Sono gli eccessi del nostro Amore, che per essere amato vogliamo far toccare quanto l’amiamo ed i doni che le vogliamo dare. Per chi viva poi nel nostro Volere, ci sentiremo come se defraudassimo la creatura se non le facciamo dono di tutto, e questo Noi non lo sappiamo fare. Quindi sii attenta, fa che l’anima tua sia imbalsamata dalla nostra pace divina, che non conosciamo che cosa sia turbazione, e tutte le cose ti porteranno il sorriso, la dolcezza, l’amore del tuo Creatore”.