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Messaggio del 10 febbraio 1983:E’ giunta l’ora in cui a Satana è consentito di agire con tutte le sue forze e la sua potenza. L’ora presente è l’ora di Satana!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 34-30 Aprile 4, 1937 Come la creatura dà la sua volontà a Dio, così Dio acquista i suoi diritti Divini sopra di essa; come vengono formati tre muri di fortezza per non farla uscire da dentro del Fiat.

(1) Sono sotto le onde eterne del Voler Divino, e se qualche pensiero mi sfugge, queste onde si fanno più forti e soffocano il mio pensiero ed i miei timori, in modo che subito mi rappacifico e corro insieme col Fiat Divino. Onde il pensiero spesso mi tormenta se ancor esco da dentro di Esso. Mio Dio, che pena, mi sento morire solo a pensarlo, mi pare che non sarò più sorella colle cose create, sposterò il mio posto in mezzo a loro, non più saranno mie, ed io che cosa darò allora al mio Dio? Non mi resta altro che il puro nulla. Mi sentivo così male nel pensare ciò, che mi sentivo torturata, ed il mio dolce Gesù, avendo compassione di me e dello stato in cui mi ero ridotta, ha corso per sostenermi nelle sue braccia e tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia, che fai? Coraggio, tu ti opprime troppo ed il tuo Gesù non lo vuole, e poi, la stessa pena che senti significa che non vuoi uscire dalla mia Divina Volontà, e a Me mi basta la tua volontà, essa è il pegno più certo, ed Io la tengo chiusa nel mio cuore divino come la cosa più preziosa, affinché nessuno me la tocchi; del sentire della creatura Io non ne faccio conto, è per Me come se non fosse, e molte volte serve a gettarsi nelle mie braccia, affinché Io la liberi da questo nemico che le fa perdere la pace.

(3) Ora, tu devi sapere che quando l’anima mi ha dato la sua volontà con decisione ferma, e con conoscenza certa di ciò che faceva, senza volerla più conoscere, già ha preso posto nella mia, ed Io con diritto ne sono il Padrone, ed essa con diritto è della mia. Onde credi tu che Io sono facile a cedere questi diritti? Affatto, userò tutte le arti, metterò in campo la mia stessa Potenza, perché non mi venisse tolto ciò che tanto mi interessa; tu devi sapere ch’è il vincolo più forte tra il Creatore e la creatura, la cessione della sua volontà, e resta inseparabile da non potersi più disgiungere da Noi, la sua vita la sentiamo come nostra, perché una è la Volontà che ci anima. Ora, credi tu che con un pensiero, con un sentire si possano spezzare questi vincoli, perdere la nostra inseparabilità, e Noi cedere ciò ch’è nostro senza atti decisi, ripetuti, che vuole la sua volontà? Figlia mia, ti inganni; molto più ch’è tanto il nostro amore per essa, che non appena ci ha dato il suo volere, Noi muriamo la creatura, prima con muro di luce, in modo che se volesse uscire, la luce la eclissa e non sa dove muovere il passo, perché dovunque trova luce, e non sapendo dove andare, indietreggia e si nasconde nel seno del suo Creatore. Il secondo muro è tutto ciò che fece la mia Umanità stando sulla terra, le mie lacrime, le mie opere, passi e parole, le mie pene, le mie piaghe, il mio sangue, si murano intorno alla felice creatura per impedirle la uscita, perché Essa contiene il segreto, la forza, la vita per dar vita a chi vive nel Voler Divino, e credi tu che dopo aver ottenuto l’intento di vincere a via di pene questa volontà, Io mi faccia sfuggire ciò che mi costa sangue, vita e morte. Ah! tu non hai capito bene ancora il mio Amore, se si trattasse di semplice rassegnazione, è facile farla e non farla la mia Volontà, perché questi non mi hanno ceduti i loro diritti, la loro volontà se la tengono cara, e perciò ora sono rassegnati, ora impazienti, ora amano il Cielo, e ora la terra, ma per chi mi ha dato la sua volontà ha preso posto nell’ordine divino, vuole e fa ciò che facciamo Noi, si sente regina, quindi è quasi impossibile uscire dal nostro Fiat, né si adatterebbe a fare la serva, la schiava, se uscisse dal nostro Volere. Il terzo muro è tutta la Creazione, la quale sente in essa la virtù operante del Voler Divino, di cui tutte ne posseggono la vita, e per farle omaggio si murano d’intorno, il sole con la sua luce, il vento col suo impero, insomma, tutte le cose create sentono la forza creatrice, la virtù operante e sempre nuova che opera nella creatura, mentre loro non possono far di più di quello che fanno e corrono intorno per godersi le opere di quel Fiat di cui sono animati. Perciò non ti dar pensiero, godi la pace di quel Volere che ti possiede, ed il tuo Gesù ci penserà a tutto”.