MaM
Messaggio del 8 marzo 1984:Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Figli cari, convertitevi tutti nella parrocchia. Questo è il mio secondo desiderio; cosi aiuterete a convertire tutti coloro che verranno qui.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 34-26 Marzo 14, 1937 La Volontà Divina è vita, e come vita forma la generazione della sua Vita negli atti della creatura che vivrà in Essa, e vi forma la lunga generazione dei figli del suo Fiat Divino.

(1) Il Voler Divino non mi lascia mai, mi sembra che per maggiormente confermarmi e farmi sospirare di vivere in Esso, non solo me, ma tutti quelli che vorranno vivere, vuol dire cose nuove, e che significa un’atto in più che si può fare nella sua Santissima Volontà. Ed il mio dolce Gesù che fa da portavoce ad un Volere sì santo, visitando la piccola anima mia, mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, voglio dirti ancora che bene racchiude un’atto in più che la creatura può fare nel mio Volere. La mia Volontà è vita e non sa operare, né far nulla, se non genera vita, né può farne a meno. Ora, in ogni atto in più che si fa in Essa, viene racchiuso l’atto generativo che possiede, la creatura col fare il suo atto le presta il velo dove formare e nascondere questo parto divino, come viene compiuto l’atto, così la mia Volontà gira per il mondo intero per trovare le anime più disposte e depone il suo parto generato, e vi forma un suo figlio del regno del suo Fiat. Vedi dunque che cosa è un’atto in più, formare un figlio in più nel mio regno, sicché quanti più atti si fanno in Essa, tanto più sarà popolato il regno del mio Volere. Figlia mia, è un delirio del nostro Essere Supremo che teniamo, che vogliamo che la creatura viva nel nostro Volere, useremo tutte le astuzie d’amore per ottenere lo scopo. Com’è bello vedere che i primi nostri figli del Fiat serviranno cogli atti loro a formare la nuova generazione della Vita della nostra Volontà nella creatura. Il nostro Amore è tanto, che prendiamo occasione dell’atto di esse per dare questo gran bene che racchiude Cielo e terra”. Mentre ciò diceva, il mio dolce Gesù faceva vedere che teneva nel suo cuore divino tutti gli atti fatti nel suo Volere, compresi anche quelli della Mamma Celeste, che erano molti, e dentro di ciascun atto generata la Vita della Divina Volontà, come se non li potesse più contenere, muoveva il passo per girare per tutte le generazioni, e dove trovava qualche anima più disposta si avvicinava, l’abbracciava, le parlava all’orecchio, le fiatava, come se volesse rinnovare la nuova creazione, e poi come in festa deponeva insieme coll’atto la Vita del suo Volere, non voleva disgiungere l’atto dalla Vita di Esso, perché essendo atto primario dove aveva generato la sua Vita, non voleva distaccarlo, volendosi servire come custodia della sua stessa Vita. Io nel veder ciò sono rimasta meravigliata, ed impensierita diceva tra me: “Possibile tutto questo? Mi sembra che dà dell’incredibile”. Ed il mio dolce Gesù ha ripreso il suo dire:

(3) “Figlia, perché ti meravigli? Forse non può fare ciò che vuole la mia Volontà? Basta il volerlo, che tutto è fatto. E poi se lo fa il sole che si può chiamare l’ombra del mio Fiat, come trova il fiore, le piante, col tocco della sua luce genera il colore, il profumo, matura le piante e genera la dolcezza nei frutti, e tanti colori e tanta diversità di dolcezza per quanti fiori e frutti tocca con la sua luce e riscalda col suo calore, ma se il sole non trova né fiori, né frutti, né investe nulla con la sua luce e col suo calore, nulla dà, ritiene in sé tutti i beni che possiede. Tal’è la mia Volontà, più che sole come trova la creatura che la vuole, la chiama nell’atto suo, scende nel basso dell’atto umano, lo investe, lo riscalda, lo trasforma, e siccome possiede la vita, genera vita e vi forma un portento Divino. E come sole se non trova chi vuol vivere nel mio Volere e vi forma i suoi atti, alle tante mie Vite Divine che potrei dare, restano in Esso, aspettando con pazienza invitta e divina chi mi fa generare la mia Vita negli atti suoi. La mia Volontà sta come una madre tenera, che sente in sé la lunga generazione delle sue vite che vuole uscire alla luce per formarsi la lunga generazione dei suoi figli, che devono formare il regno suo, e perciò va trovando chi gli presti gli atti suoi, ma sai perché va trovando gli atti della creatura? Dovendo Essa scendere nel basso degli atti umani per formare la sua Vita, vuol farsi via per mezzo di essi per dare la sua stessa Vita alle creature, molto più che la vita non si può formare al di fuori delle persone, ma sempre dentro, altrimenti gli mancherebbero le cose necessarie, gli umori vitali per formare una vita. Così la mia Volontà non può formare dal Cielo, né fuori della creatura la sua Vita, ma deve scendere dentro di loro, e la volontà umana deve cedere il posto alla Divina, dev’essere concorrente, perché cose sforzate non ne vogliamo. E quando l’abbiamo trovato, chi può dirti ciò che facciamo, le grazie che versiamo, il bene che le vogliamo? Non si tratta di opere, ma Vita nostra che dobbiamo crescere, quindi non risparmiamo nulla, e si saprà solo in Cielo ciò che abbiamo fatto. Perciò sii attenta e vive sempre sotto la pioggia del mio Volere, così investendo tutti gli atti tuoi li anima con la sua Vita, e così mi darai tanti figli per quanti atti farai”.