(1) Stavo pensando all’incarnazione del Verbo e agli eccessi d’amore della Divinità, che parevano mari che involgendo tutte le creature, volevano far sentire quanto le amavano, per essere riamato ed investendole dentro e fuori di esse, mormoravano continuamente senza mai cessare: “Amore, amore, amore, amore diamo e vogliamo amore”. E la nostra Madre Celeste, sentendosi ferita dal grido continuo dell’Eterno, che dava amore e voleva amore, si vedeva tutta attenta per ricambiare il suo caro Figlio, il Verbo incarnato, col formare Essa una sorpresa d’amore. Ora, in questo mentre, il Celeste Infante usciva dal seno Materno, ed io, oh! come lo sospiravo, e gettandosi nelle mie braccia, tutto in festa mi ha detto:
(2) “Figlia mia, sai? La mia Mamma mi preparò la festa nel mio nascere, ma sai come? Lei era a giorno dei mari d’amore, che scendevano dal Cielo nella discesa del Verbo Eterno, sentiva il grido continuo di Dio, che voleva essere riamato, le nostre ansie, i sospiri ardenti, aveva sentito i miei gemiti nel suo seno, spesso mi sentiva piangere e singhiozzare, e ogni mio gemito era un mare d’amore che spediva ad ogni cuore per essere amato, e non vedendomi amato piangeva, fino a singhiozzare, ma ogni lacrima e singhiozzo raddoppiava i miei mari d’amore per vincere a via d’amore le creature. Ma che, esse me le convertivano in pene questi mari, ed Io me ne servivo delle pene per convertirle in altri mari d’amore per quante pene mi davano. Ora, la mia Mamma voleva farmi sorridere nel mio nascere e preparare la festa al suo Figlio Bambino. Lei sapeva che non posso sorridere se non sono amato, né prendere parte a nessuna festa se non corre l’amore. Perciò amandomi da vera Madre, e possedendo in virtù del mio Fiat mari d’amore, ed essendo Regina di tutta la Creazione, involge il cielo col suo amore e suggella ogni stella col ti amo oh Figlio, per me e per tutti; involge il sole nel suo mare d’amore ed imprime in ogni stilla di luce il suo ti amo oh Figlio, e chiama il sole ad investire con la sua luce il suo Creatore, e riscaldandolo sentisse in ogni stilla di luce il ti amo della Mamma sua; investe il vento col suo amore, ed in ogni alito suggella il ti amo oh Figlio, e poi lo chiama affinché coi suoi soffi lo carezzi e facesse sentire in ogni alito di vento: Ti amo, ti amo oh Figlio mio; involge tutta l’aria nei suoi mari d’amore, affinché respirando sentisse il respiro d’amore della Madre mia; coprì tutto il mare del suo mare d’amore, ogni guizzo di pesce, ed il mare mormorava ti amo oh Figlio mio, ed i pesci guizzavano ti amo, ti amo; non vi fu cosa che non investisse col suo amore, e col suo impero di Regina comandava a tutti che ricevessero il suo amore, per ridare al suo Gesù l’amore della Mamma sua. Quindi ogni uccello, chi trillava amore, chi cinguettava, chi gorgheggiava amore, fino ogni atomo di terra era investito dal suo amore, il fiato delle bestie mi veniva col ti amo della Madre mia, il fieno era investito del suo amore, perciò non vi era cosa che Io vedessi o toccassi, che non sentissi la dolcezza dell’amore di Essa. Con ciò mi preparò la festa più bella nel mio nascere, la festa tutta d’amore, era il ricambio del mio grande amore che mi faceva trovare la dolce Madre mia, ed era il suo amore che mi faceva quietare il pianto, mi riscaldava mentre nella mangiatoia ero intirizzito dal freddo; molto più che trovavo nel suo amore l’amore di tutte le creature, e per ciascuna mi baciava, mi stringeva al suo cuore, e mi amava con amore di Madre per tutti i suoi figli, ed Io sentendo in ciascuno il suo amore Materno, mi sentivo d’amarli come suoi figli e come miei cari fratelli. Figlia mia, che non può l’amore animato d’un Fiat Onnipotente? Si fa calamita e ci attira in modo irresistibile, toglie ogni dissomiglianza, col suo calore trasforma e conferma Colui che si ama, poi abbellisce in modo incredibile, da sentirsi cieli e terra rapiti ad amarla. Non amare una creatura che ci ama ci riesce impossibile, tutta la nostra Potenza e forza Divina, si rendono impotenti e deboli innanzi alla forza vincitrice di chi ci ama. Perciò anche tu dammi la festa che mi diede la Madre mia nel nascere, involgi cieli e terra col tuo ti amo oh Gesù, non ti far sfuggire nulla in cui non corra il tuo amore, fammi sorridere, perché non nacqui una sol volta, ma rinasco sempre, e molte volte le mie rinascite sono senza sorriso e senza festa, e mi rimangono solo le mie lacrime, i singhiozzi, i vagiti, e un gelo che mi fa tremare ed intirizzire tutte le mie membra. Perciò stringimi al tuo cuore per riscaldarmi col tuo amore, e con la luce della mia Volontà formami la veste per vestirmi, così anche tu mi farai la festa, ed Io la farò a te col darti nuovo amore, e nuova conoscenza della mia Volontà”.