(1) Segue lo stesso argomento. Stavo in pensiero di ciò che sta scritto di sopra e dicevo tra me: “Possibile tutta questa catena eccessiva d’amore che pare che non finisce mai? So che Nostro Signore tutto può, ma giungere a tanto, fino a far scendere dall’altezza della sua Santità questa Madre Celeste nel fondo delle anime nostre e crescerci come una delle sue tenerissime figlie, non solo, ma generare il suo Figlio Gesù e crescerci insieme, dà dell’incredibile”. E sebbene mi sentivo crepare il cuore per amore e per gioia, molto più che me la sentivo in me, adombrata nella sua luce, che con un’amore indicibile mi cresceva come figlia sua, ed insieme con me cresceva il suo caro Figlio; pure mi sentivo di non dirlo e di non scriverlo anche per non fare suscitare difficoltà e dubbi, ma il mio caro Gesù, prendendo un’aspetto imponente, da non poterlo resistere mi ha detto:
(2) “Figlia mia, lo voglio che scriva quello che ti ho detto, in ciò che ti ho detto ci sono mari d’amore, con cui saranno investite le creature, e non lo voglio essere soffocato, perciò se non scrivi Io mi ritiro; hai dimenticato che devo vincere l’uomo a via d’amore, ma amore che le riuscirà difficile il resisterci? ”
(3) Io ho detto subito Fiat, ed il mio amato Gesù prendendo il suo solito aspetto dolce e amabile, con un’amore che mi sentivo spezzare il cuore ha soggiunto:
(4) “Figlia mia benedetta, non vi è nulla da dubitare, il mio Essere è tutto Amore, e quando pare che ho dato in tali eccessi d’amore da non potere più mostrare altri eccessi d’amore, come se incominciare da capo invento altri nuovi eccessi d’amore, altri ritrovati, da sorpassare, oh! quanto gli altri eccessi d’amore. Ora senti figlia mia e ti convincerai di ciò che ti ho detto: Adamo col peccare fece ereditare tutti i mali alle umane generazioni, e avendo uscito dalla bella eredità della Divina Volontà in cui viveva nell’opulenza, sfarzo e sontuosità dei beni del suo Creatore, perdette il diritto dei nostri beni, e con lui tutti i suoi discendenti. Ma questi beni non furono distrutti, esistono ed esisteranno, e quando un bene non viene distrutto c’è sempre la certezza che verranno chi avranno il bene di possederli. Ora, la gran Regina diede principio alla sua vita nell’eredità di questa Divina Volontà, anzi, con tale abbondanza che si sentiva affogata nei beni del suo Creatore, ma tanto, che può rendere felici e ricchi tutte le altre creature. Ora, in questa eredità del Fiat, ereditò la fecondità, la maternità umana e Divina, ereditò il Verbo del Padre Celeste, ereditò tutte le umane generazioni, e queste ereditarono tutti i beni di questa Madre Celeste. Quindi, come suoi eredi e come Madre tiene il diritto di generare nel suo materno cuore i figli suoi, ma al nostro e al suo amore non bastò, volle generare in ciascuna creatura, e siccome era ereditiera del Verbo Divino, tiene il poter di farlo generare in ciascuna di esse. Come? Se si possono ereditare i mali, le passioni, le debolezze, perché non si possono ereditare i beni? Ecco perciò la Celeste Ereditiera vuol far conoscere l’eredità che vuol dare ai suoi figli, vuol dare la sua Maternità alle creature affinché mentre lo genera, le facciano da mamme e lo amino come Lei lo amò, vuol formare tante mamme al suo Gesù per metterlo al sicuro, e affinché nessuno più l’offendesse. Perché l’amore di Madre è ben diverso degli altri amori, è un’amore che arde sempre, e un’amore che mette la vita per il suo caro Figlio. Vedi, vuol dotare le creature del suo amore Materno e farle eredi del suo stesso Figlio. Oh! come si sentirà onorata nel vedere che le creature amano il suo Gesù col suo amore di Madre. Tu devi sapere ch’è tanto il suo amore verso di Me e verso le creature, che si sente affogata, e non potendo più contenerlo, mi ha pregato che ti manifestasse quello che ti ho detto, la sua grande eredità, che aspetta i suoi ereditieri, e quello che può fare per loro, dicendomi: “Figlio mio, non aspettare più, fa presto, manifesta la mia grande eredità e ciò che posso fare per loro, mi sento più onorata, più glorificata che Tu dica ciò che può fare la Mamma tua, che se lo dicessi Io stessa. Però tutto ciò avrà il suo pieno effetto, la sua vita palpitante di questa Sovrana Signora, quando la mia Volontà sarà conosciuta e le creature nell’eredità della Madre loro prenderanno il possesso”.
(5) Onde dopo ciò, il mio dolce Gesù mi ha dato un bacio dicendomi:
(6) “Nel bacio si comunica il fiato, e perciò ho voluto baciarti, per comunicare col mio Fiato onnipotente la certezza dei beni, ed il gran prodigio che farà la mia Madre alle umane generazioni, il mio bacio è conferma di ciò che voglio fare”.
(7) Io sono rimasta sorpresa, e ha soggiunto:
(8) “E tu dammi il tuo bacio per ricevere il deposito di tutti questi beni e riconfermare la tua volontà nella mia. Se non vi è chi dà e chi riceve, un bene non si può né formare, né possedere”.