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Messaggio del 24 luglio 1986: Cari figli, sono piena di gioia per tutti voi che vi trovate sul cammino della santità. Vi prego di aiutare con la vostra testimonianza tutti quelli che non sanno vivere nella santità. Perciò, cari figli, la vostra famiglia sia il luogo dove nasce la santità. Aiutatemi tutti a vivere la santità specialmente nella vostra famiglia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 34-16 Dicembre 20, 1936 Il Fiat Divino fece concepire la Vergine in ciascuna creatura, affinché tutti avessero una Madre tutta sua. Dote che Iddio diede alla Vergine. Trionfi e vittorie di Dio, vittorie e trionfi della Vergine, dei quali vengono dotate tutte le creature.

(1) Il mio Sommo Bene Gesù mi tiene come immersa nel gran prodigio della Sovrana Regina, e pare che tiene volontà di voler dire ciò che Iddio operò in questa Gran Signora, e atteggiandosi a festa e con gioia indicibile mi dice:

(2) “Ascoltami, – quindi segue lo stesso argomento di ciò che sta scritto innanzi – figlia mia benedetta, i prodigi sono inauditi, le sorprese che ti narrerò faranno strabiliare tutti, sento il bisogno d’amore di far conoscere che cosa abbiamo fatto con questa Madre Celeste ed il gran bene che hanno ricevuto tutte le generazioni. Onde tu devi sapere che nell’atto di concepire questa Vergine Santa, la nostra Volontà Divina che possiede tutto e con la sua immensità abbraccia tutto e possiede l’onniveggenza di tutti gli esseri possibili ed immaginabili, e con la sua virtù tutta propria che quando opera fa sempre opere universali, quindi come (la) concepì, con la sua virtù creatrice chiamò tutte le creature a concepire nel cuore di questa Vergine; ma non bastò al nostro Amore, dando negli eccessi più incredibili fece concepire questa Vergine in ciascuna creatura, affinché ciascuna avesse una Madre a sé tutta sua, sentissero la sua Maternità nel fondo delle loro anime, il suo amore, che più che figli, che mentre li tiene concepiti in sé, bilocandosi concepisce in ciascuna creatura per mettersi a disposizione di loro, per crescerli, guidarli, liberarli dai pericoli, e con la sua potenza materna imboccarli il latte del suo amore ed il cibo con cui si nutre lei stessa, qual’è il Fiat Divino. La nostra Volontà avendo vita libera in lei, il suo dominio totale, con la sua Potenza mentre chiamava tutti in questa Celeste Creatura, per avere la gioia di vedere tutti racchiusi in Essa, per sentirsi dire: “Sono già tutti in me i miei ed i tuoi figli, perciò ti amo per tutti”. Poi la bilocava in tutti ed in ciascuno per sentire in ciascun’anima l’amore di questa nostra Figlia, tutta bella e tutt’amore; possiamo dire: “Non vi è creatura in cui Essa non prese l’impegno d’amarci”. Il nostro Fiat la elevò tanto, da darle tutto, e fin dal primo istante della sua vita la costituimmo Regina del nostro Fiat, Regina del nostro Amore, e quando ci amava si sentiva nel suo amore la sua Maternità, e armonizzava l’amore di tutte le creature, ed oh! com’era bella ché formava di tutto un solo amore, come ci feriva, ci felicitava fino a sentirci languire, il suo amore ci disarmava, ci faceva vedere tutte le cose, cielo, sole, terra, mari e creature, coperti e nascosti nel suo amore. Oh! come era bello vederla, sentirla che faceva da Madre in ciascuna creatura, e formando in esse il suo mare d’amore mandava le sue note, le sue frecce, i suoi dardi amorosi al suo Creatore. E facendola da vera Madre ce le portava fino innanzi al nostro Trono nel mare del suo amore per farcele guardare, per renderci propizi, e con la forza del nostro Voler Divino s’imponeva su di Noi, ce le metteva in braccia, ce le faceva carezzare, baciare, e ci faceva dare grazie sorprendenti; quante santità furono formate ed impetrate da questa Madre Celeste, e per essere sicura restava a guardia il suo amore.

(3) Oltre di ciò, tu devi sapere che fin dal primo istante della vita di questa Celeste Creatura, fu tanto il nostro amore, che la dotammo di tutte le nostre qualità Divine, sicché teneva per dote la nostra Potenza, Sapienza, Amore, Bontà, Luce, Bellezza, e tutto il resto delle nostre qualità Divine. Già a tutte le creature nel metterle alla luce del giorno diamo la dote, nessuna nasce se non è dotata dal suo Creatore, ma siccome si scostano dalla nostra Volontà si può dire che neppure la conoscono. Invece questa Vergine Santa non si scostò mai, fece vita perenne nei mari interminabili del nostro Fiat, quindi cresceva insieme coi nostri attributi, e come formava i suoi atti nelle nostre qualità divine così formava mari di potenza, di sapienza, di luce ed altro. Possiamo dire che vivendo con la nostra scienza le davamo continue lezioni chi era il suo Creatore, cresceva nelle nostre conoscenze, e ne seppe tanto dell’Ente Supremo, che nessun’angelo e santo potette arrivarle, anzi sono tutti ignoranti innanzi a lei, perché nessuno crebbe e fece vita insieme con Noi. Essa entrò nei nostri segreti divini, nei più intimi nascondigli del nostro Essere Divino senza principio né fine, nelle nostre gioie e beatitudini imperiture, e con la nostra Potenza che teneva in suo potere ci dominava e padroneggiava e Noi la facevamo fare, anzi godevamo della sua padronanza, e per renderla più felice gli davamo i nostri casti abbracci, i nostri sorrisi d’amore, le nostre condiscendenze dicendole: “Fa ciò che vuoi tu”.

(4) Il nostro Volere, è tanto l’amore verso le creature ed il suo grande desiderio di farle vivere in Esso, che se ciò ottiene le getta in un’abisso di grazie, d’amore, fino ad affogarle, che la piccolezza umana è costretta a dire: “Basta, sono già affogata, mi sento divorare dal tuo stesso Amore, non ne posso più”. Ora, tu devi sapere che il nostro Amore non si contenta, non dice mai basta, quanto più dà più vuol dare, e quando diamo è la nostra festa, imbandiamo la mensa a chi ci ama e la pressiamo a restare con Noi per fare vita insieme. Ora figlia mia, ascolta un’altro prodigio del nostro Fiat in questa Celeste Creatura, e come lei ci amava e rese stendibile la sua Maternità a tutte le creature: In ogni atto che faceva, se amava, pregava, adorava, se soffriva, tutto, anche il respiro, il palpito, il passo, stando il nostro Fiat, il nostro Essere Supremo, erano trionfi e vittorie che faceva negli atti della Vergine, la Celeste Signora trionfava e vinceva in Dio in ogni istante della sua vita ammirabile e prodigiosa, erano trionfi e vittorie tra Dio e la Vergine; ma questo è nulla, facendola da vera Madre chiamava i suoi figli tutti, e copriva e nascondeva tutti i loro atti nei suoi e li copriva coi suoi trionfi e con le sue vittorie, dandoli come dote tutti gli atti suoi con tutte le sue vittorie ed i suoi trionfi. E poi, con una tenerezza e amore da spezzare i cuori e sentirci vinti ci diceva: “Maestà adorabile, guardali, sono tutti i miei figli, le mie vittorie e trionfi sono dei figli miei, sono le mie conquiste che dono a loro, e se ha vinto e trionfato la Mamma, hanno vinto e trionfato i figli”. E tanti trionfi e vittorie fece in Dio, per quanti atti avrebbero fatto tutte le creature, affinché tutti potessero dire: “Sono dotato dagli atti della mia Mamma Regina, e per suggello me li ha investiti coi suoi trionfi e vincite che fece col suo Creatore. Sicché chi vuol farsi santo trova la dote della sua Madre Celeste ed i suoi trionfi e vittorie per giungere alla santità più grande, il debole trova la forza della santità della sua Mamma ed i suoi trionfi per essere forte, l’afflitto, il sofferente, trova la dote delle pene della sua Madre Celeste per ottenere il trionfo, la vittoria della rassegnazione, il peccatore trova la vittoria ed il trionfo del perdono, insomma, tutti trovano in questa Sovrana Regina la dote, il sostegno, l’aiuto allo stato in cui si trovano. Ed oh! com’è bello, è la scena più commovente, rapitrice ed incantevole, vedere questa Madre Celeste in ciascuna creatura che fa da Mamma, la sentiamo che ama e prega nei suoi figli. Questo è il prodigio più grande tra il Cielo e la terra, bene più grande non potevamo dare alle creature.

(5) Ora figlia mia, devo dirti un dolore della Madre Celeste a tanto suo amore, l’ingratitudine delle creature, questa dote che con tanti sacrifici, fino all’eroismo di sacrificare la Vita del suo Figlio Dio, con tante pene atroci, chi non la conosce, chi appena prende un tenue interesse e fanno vita povera di santità, ed oh! come soffre nel vedere i suoi figli poveri; possedere immense ricchezze d’amore, di grazia, di santità, perché non sono ricchezze materiali, ma le ricchezze di questa Madre Celeste sono ricchezze che ha messo la sua vita per acquistarle, e non vederle possedere dai suoi figli, e tenerle senza lo scopo perché le ha acquistate, è un dolore continuo, e perciò vuol far conoscere questo gran bene a tutti, perché se non si conosce non si può possedere. E siccome queste doti le acquistò in virtù del Fiat Divino che regnava in lei, che l’amava tanto che la faceva fare ciò che voleva e dovunque volessi arrivare a bene delle creature. Perciò sarà il mio Voler Divino regnante che le metterà a giorno di queste doti celesti e le farà prendere possesso. Perciò prega che sia conosciuto e voluto dalle creature un bene sì grande”.