(1) Stavo facendo il giro negli atti della Divina Volontà, e cercavo d’investire col mio piccolo amore il cielo, il sole e la creazione tutta, ed il Fiat Divino per contraccambiarmi, formava il posto nella mia volontà per chiudervi il cielo e la creazione tutta; poi giravo negli atti della Redenzione, ed il dolce Gesù chiudeva gli atti suoi in me, e ripeteva le scene più commoventi per contraccambiarmi il mio piccolo amore; io sono restata sorpresa ed il mio amato Gesù, tutto tenerezza e amore mi ha detto:
(2) “Mia buona figlia, figlia della mia Volontà, tu devi sapere che il mio amore è tanto, che per sfogarmi voglio ripetere le mie opere, ma in chi posso ripeterle? In chi trovare posto per chiuderle per sentirmi amare? In chi vive nella mia Volontà. Come la creatura gira nelle mie opere per conoscerle, amarle e chiamarle in sé, si riproducono in essa e forma il teatro delle opere nostre, quante scene commoventi, ora si stende il cielo, ora sorge il sole con tutta la sua maestà, ora mormora il mare e formando le sue onde vorrebbe inondare il suo Creatore col suo amore, e ora forma il più bel prato fiorito, e ad ogni fiore ci fa dire il suo ritornello: “Ti amo, ti glorifico, ti adoro, ed il tuo Fiat venga a regnare sulla terra”. Non vi è essere che non chiami in sé per farci dire la sua storiella: “Ti amo, ti amo”. Figlia mia, il nostro amore non è contento se non si dà tutto e non ripete le nostre opere in chi vive nella nostra Volontà.
(3) Ma non è tutto, senti ancora. Se col girare negli atti della Creazione ripete le mie opere e prendo sommo piacere e diletto nell’assistere alle scene splendidissime della Creazione nella creatura, quando essa gira negli atti della Redenzione per farli suoi, Io ripeto la mia Vita. Sicché ripeto il mio concepimento, la mia nascita, cui gli angeli ripetono il gloria nei Cieli e pace agli uomini di buona volontà, e se l’ingratitudine umana mi costringe a piangere, vado a piangere in essa, perché so che le mie lacrime saranno contraccambiate ed imperlate col suo ti amo. Quindi passo a ripetere la mia Vita, i miei passi, le mie lezione, e quando le colpe mi rinnovano le pene, la crocifissione, la morte, non la soffro mai fuori di questa creatura, ma vado in essa a soffrire le mie pene, la croce, la morte, perché essa non mi lascerà solo, prenderà parte alle mie pene, resterà crocifissa con Me, e mi darà la sua vita per ricambio della mia morte. Sicché in chi vive nella mia Volontà trovo il teatro della mia Vita, le scene commoventi della mia infanzia e della mia passione, trovo i cieli parlanti, i soli che mi amano, i venti che gemono d’amore per Me, insomma tutte le cose create tengono da dirmi una parolina, un ti amo, un’attestato di riconoscenza, ma chi è che me la rende parlante? Chi è che imbocca la voce a tutte le cose? Chi vive nella mia Volontà; Essa la trasforma tanto, che non vi è amore che non si fa dare, né opere che non può ripetere in essa, perciò si possono chiamare le sue vite viventi e le ripetitrice delle opere del loro Creatore”.