MaM
Messaggio del 25 settembre 1986:Cari figli, vi invito ad aiutare tutti con la vostra pace, perché la vedano e comincino a cercarla. Voi siete, cari figli, nella pace. E non potete capire cosa significhi non averla. Perciò vi invito, ad aiutare con la vostra preghiera e con la vostra vita, ad annientare nella gente tutto ciò che è male e a scoprire l'inganno di cui si serve satana. Pregate perché la verità prevalga in ogni cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 33-46 Settembre 28, 1935 L’Amore divino investe ogni atto di creatura. Come Dio in tutte le sue opere chiama tutti e fa bene a tutti. Come si forma la Vita Divina nella creatura, come si alimenta e si fa crescere.

(1) Stavo seguendo gli atti della Divina Volontà, la quale mi trasportava in un mare di luce interminabile in cui mi faceva presente con quanto amore Dio aveva amato la creatura, è così grande, che se si potesse comprendere, le scoppierebbe il cuore di puro amore, non potendo resistere sotto alla foga, agli stratagemmi, alle industrie, alle finezze di questo Amor di Dio, ed essendo io troppo piccola, queste fiamme mi divoravano, ed il mio amato Gesù visitando la piccola anima mia, per sostenermi mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, fammi sfogare il mio Amore, ascoltami, tu devi sapere che la creatura è stata sempre con Noi nella nostra mente divina, ha tenuto sempre il suo posto nel seno del suo Creatore, e ab eterno era fregiato ciascun atto suo, pensiero, parola, opera e passo d’un nostro amore speciale. Sicché in ogni atto suo vi è la catena di tanti atti nostri d’amore, che involge l’atto, il pensiero, eccetera, della creatura, e questo nostro Amore dà vita, alimenta le ripetizioni di tutti gli atti di essa, ed oh! com’è bella nella nostra mente divina, perché essa viene formata dal soffio continuo del nostro Amore, amore voluto, non forzato, amore non di necessità, ma piuttosto virtù generativa del nostro Essere Supremo, cui genera sempre e vi mette il suo Amore continuo sopra delle sue opere, virtù del nostro Fiat Onnipotente che se non generasse nuove opere, e non tenesse l’atto continuo d’amare, si sentirebbe come soffocato nelle sue fiamme e paralizzato nel suo moto continuo. Ora, volendo uscire la creatura dal nostro seno divino, le facciamo fare la sua piccola via nel tempo, ed il nostro Amore non lascia di assalire, investire, corteggiare tutti i suoi atti col suo amore speciale, se ciò mancasse, mancherebbe la forza generativa, vivificatrice e motrice dell’essere umano. Oh! se le creature sapessero che in ogni loro pensiero corre un nostro Amore distinto, parole e opere, anche nel loro respiro e palpito, oh! come ci amerebbero e non profanerebbero con atti indegni il nostro Amore sì grande. Vedi dunque come ti ama e ti sa amare il tuo Gesù, perciò impara da Me ad amarmi. Questa è la prerogativa del nostro Amore, tutto ciò che è uscito da Noi, amarlo sempre, far sorgere da dentro il nostro Amore tutti gli atti della creatura”.

(3) Gesù ha fatto silenzio, ed io sono rimasta a pensare all’eccesso dell’amor Divino, ed il mio amato Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, ascoltami ancora, è tanto il nostro Amore, che in ciascuna opera che facciamo chiamiamo tutti, come se fossero uno solo, per dare a ciascuno il bene dell’opera che facciamo, non operavamo da Dio se i nostri atti non avessero virtù di potersi dare a tutti, per dare il bene che essi contengono. Senti dunque, il mio Concepimento nel seno d’una Vergine fu l’opera più grande di tutta la storia del mondo; solo che il nostro Fiat volle e si incarnò, senza che nessuno ci forzasse, lo meritassero, senza aver Noi nessun bisogno, il bisogno fu il nostro Amore, e solo perché volle, fu un atto così grande che racchiudeva e abbracciava tutti e conteneva tanto amore che dà dell’incredibile, tanto, che Cieli e terra ne sono stupiti e rapiti ancora e tutti si sentirono invasi da tanto amore da poter sentire la mia Vita concepita in tutti. Vedi dunque dove il mio Amore mi porta a concepire: In ciascun anima, in ogni istante e sempre, concepito una volta concepisco sempre. Non è come se concepissi nell’Ostia consacrata, in ogni atto di creatura che mi ama e fa la mia Divina Volontà? Ora, non è tutto ancora, se il mio amore non dà in eccessi da poter dire, vedi quanto ti ho amato, non aveva più che farti e darti per amarti, non si contenta, senti dove giungo, come nel seno della Vergine Santa respiravo attraverso il suo respiro, riscaldato dal suo calore, alimentato dal suo sangue, così aspetto dalla creatura che mi possiede il respiro, il calore, la crescenza per sviluppare la mia Vita. Ma sai tu in quali strettezze mi mette il mio Amore? Quando la creatura mi ama, mi dà il respiro, mi dà il calore, ogni bene che fa, se prega, se soffre per Me, se mi adora e glorifica, mi fa crescere, mi dà il moto, contribuisce a formarmi nell’anima sua, sicché, se non mi ama e nulla mi dà, mi sento mancare il respiro, il calore, l’alimento, e non cresco; ahimè! in quali condizioni mi mette il mio Amore e l’ingratitudine della creatura. Ora, se essa mi dà il bene di farmi crescere, in modo di farmi riempire tutta la sua anima della mia Vita, oh! allora svolgo la mia Vita in essa, cammino nei suoi piedi, opero nelle sue mani, parlo nella sua voce, penso nella sua mente, amo nel suo cuore, ed ho il mio contento, come sono felice, della creatura non resta altro che un velo che mi copre, Io sono il padrone, l’attore, formo il mio campo d’azione, posso fare quello che voglio, la mia Volontà Divina ripete il suo Fiat Onnipotente continuamente, il mio Amore ha ricevuto il suo concepimento, va in follie, ché ha formato la sua Vita nella creatura. Quindi non vi è cosa che faccio, tanto nella Creazione, nella Redenzione, nella Santificazione, nella mia Vita Sacramentale, in Cielo ed in terra, cui il mio Amore con rapido volo corre per dare a tutti il bene che faccio, la santità delle mie opere, onde nessuno può dire questo non l’ha fatto per me, questo bene non l’ho ricevuto; che poi ingrati non lo ricevano, la colpa è tutta di loro, la parte mia non manca a nessuno. Ma vedi dove giunge il mio Amore, ad onta che non mi fanno crescere facendomi mancare il respiro del loro amore, l’alimento della mia Volontà, mi fanno intirizzire di freddo perché le loro volontà non sono con me, giungo a rimanere senza veste, come il più perverso e abbietto perché le loro opere non sono rette, sante, e lontane di piacere a Me solo, che mi dovevano servire per coprirmi, pure non mi parto, sopportando tanta ingratitudine umana e aspettando con pazienza invitta e preparando una sorpresa d’amore, una grazia di più lo colpisce per farmi dare ciò che è necessario, per farmi crescere nell’anima sua, perché a qualunque costo voglio formare la mia Vita nella creatura, uso tutte le arti per ottenere il mio intento e molte volte sono costretto a mettere mano ai flagelli, per farmi conoscere che sto nell’anima sua. Figlia mia, compatiscimi e riparami tanta ingratitudine umana, Io che sono tutto per loro, le do il respiro e palpito continuo, il moto, il calore, l’alimento, e loro ingrati negano a Me ciò che do a loro, dopo avergli dato il grande onore di formare di loro il mio vivo tempio, la mia reggia sulla terra. Qual pena, qual dolore! Perciò ti raccomando non mi far mancare il respiro del tuo amore, dammi almeno ciò che mi necessita, per farmi crescere, fa che la mia Volontà sia la tua vita per farmi stare nella tua reggia con decoro e con la sontuosità che merita il tuo Gesù”.