(1) Sono tra le braccia del mio amabile Gesù, il quale mi circonda tanto del suo Santo Volere, che non saprei vivere senza di Esso, me lo sento dentro di me, che col suo dolce impero domina su tutto il mio interno, e con un amore indicibile si fa vita del mio pensiero, del mio palpito e respiro, e pensa, palpita, respira insieme con me, e pare che mi dice: “Come sono felice che tu senta, conosca che la vita del tuo pensiero, del tuo palpito, di tutto te sono Io, tu senti Me in te, ed Io sento te in Me, siamo felici ambedue di fare una sol cosa tutti e due; questa è la mia Volontà, che la creatura senta, conosca che sto insieme con essa, mi abbasso a tutti gli atti suoi e li faccio insieme con essa per darle la similitudine della mia Vita e degli atti miei divini; quanto mi duole quando mi mettono da parte e non riconoscono il mio dominio, e che sono Io proprio Colui che forma la loro vita”. In questo mentre pensavo tra me: “Mi sembra impossibile che possa venire il Regno della Divina Volontà, come può venire se i mali abbondano in modo raccapricciante? ” Ed il mio dolce Gesù dispiacendosi mi ha detto:
(2) “Figlia mia benedetta, se tu dubiti di ciò, non credi né riconosci la mia Potenza che non ha limiti e quando voglio tutto posso. Tu devi sapere che nel creare l’uomo fu messa la nostra Vita in lui, e lui era la nostra abitazione, ora se non mettiamo in salvo questa nostra Vita, col suo decoro, col suo dominio, col pieno nostro trionfo facendoci conoscere che stiamo in questa abitazione, e che essa si sente onorata d’essere dominata e abitata da un Dio; se ciò non facciamo significa che la nostra Potenza è limitata, non è il suo potere infinito, chi non ha potenza di salvare sé stesso, molto meno può salvare gli altri, anzi il vero bene, la potenza che non ha limiti, prima serve e mette in salvo sé stesso e poi si riversa negli altri. Ora, col venire sulla terra, patire e morire, venni a mettere in salvo l’uomo, cioè la mia abitazione, non ti parrebbe strano anche a te, se mentre mettevo in salvo l’abitazione, il Padrone, l’abitatore di essa senza i suoi diritti, senza dominio e senza potere di mettersi in salvo? Ah! no, no, figlia mia, sarebbe stato assurdo e senza l’ordine della nostra sapienza infinita. La Redenzione ed il regno della mia Volontà sono tutt’uno, inseparabili tra loro. La mia venuta sulla terra venne a formare la Redenzione dell’uomo e nel medesimo tempo venne a formare il regno della mia Volontà per salvare Me stesso, per riprendermi i miei diritti che di giustizia mi sono dovuti come Creatore. E come nella Redenzione mi esibii a tante umiliazioni, a pene inaudite, fino a morire crocifisso, mi sottoposi a tutto per mettere in salvo la mia abitazione e restituirle tutta la sontuosità, la bellezza, la magnificenza con cui l’avevo formata, perché di nuovo fosse degna di Me. Ora, quando parve che tutto fosse finito ed i miei nemici soddisfatti che mi avevano tolto la Vita, la mia Potenza che non ha limiti richiamò a vita la mia Umanità, e col risorgere tutto risorgeva insieme con Me, le creature, le mie pene, i beni per loro acquistati, e come la mia Umanità trionfò sulla morte, così la mia Volontà risorgeva e trionfava nelle creature aspettando il suo regno. Se la mia Umanità non fosse risorta, se non avesse avuto questa Potenza, la Redenzione sarebbe fallita e si potrebbe dubitare che non fosse opera d’un Dio, fu la mia Risurrezione che mi fece conoscere chi Io ero, e mise il suggello a tutti i beni che venni a portare sulla terra. Così la mia Divina Volontà sarà il doppio suggello, la trasmissione nelle creature del suo regno che possedeva la mia Umanità, molto più che per le creature formai questo regno della mia Volontà Divina nella mia Umanità, perché dunque non devo darlo? Al più sarà questione di tempo, e per Noi i tempi sono un punto solo, la nostra Potenza farà tali prodigi, abbonderà l’uomo di nuove grazie, nuovo amore, nuova luce, che le nostre abitazioni ci riconosceranno e loro stessi di volontà spontanea ci daranno il dominio, e la nostra Vita sarà al sicuro, coi suoi pieni diritti nella creatura. Col tempo vedrai ciò che sa fare e può fare la mia Potenza, come sa conquistare tutto e atterrare i più ostinati ribelli, chi mai può resistere alla mia Potenza, che con un sol fiato atterro, distruggo e rifaccio tutto, come più mi piace. Perciò tu prega e sia il tuo continuo grido: “Venga il regno del tuo Fiat e la tua Volontà si faccia come in Cielo così in terra”.