(1) Sono sempre in cerca degli atti che continuamente fa la Divina Volontà, e siccome non si fa trovare mai senza far nulla, ma sempre in atto operante, oh! com’è bello poter dire al mio Creatore che il suo Fiat Divino mi ama tanto, che sta distendendo il cielo, creando il sole, dando la vita al vento ed a tutte le altre cose perché mi ama, ed è tanto il suo amore che mi dice coi fatti e con le parole: “Per te faccio questo, non feci ma faccio, a Noi tanto ci costa il creare quanto il conservare le opere nostre”. Onde giravo nella Creazione, ed il cielo, le stelle, il sole e tutto, pareva che mi venivano incontro col loro ritornello: “Per te ci ha creati il nostro Creatore, perché ti ama, perciò vieni ad amare chi tanto ti ha amato”. Io mi sperdevo nelle cose create, ed il mio sempre amabile Gesù facendosi incontro, soffermandomi mi ha detto:
(2) “Mia piccola figlia del mio Volere Divino, il nostro Amore fu tanto e lo è tuttora nella Creazione, che se la creatura facesse attenzione resterebbe affogata dal nostro Amore e non saprebbe fare altro che amarci. Senti figlia mia dove giunse il nostro Amore per la creatura, Noi creammo la Creazione tutta senza ragione, oh! se l’avessimo data la ragione, qual gloria non ci sarebbe dato un cielo sempre disteso, senza mai spostarsi dal suo posto, perché tale era la nostra Volontà? Un sole che mentre fa fedelmente senza mai cambiarsi l’amministratore della nostra luce, del nostro Amore, della nostra dolcezza, dei nostri profumi e di tutti i nostri beni, senza cambiare mai azione e solo perché così Noi volevamo? Se avesse ragione qual gloria non ci sarebbe data? Un vento che sempre soffia imperante nel gran vuoto dell’universo, un mare che sempre mormora, se avessero ragione qual gloria non ci avrebbero dato? Ma no, il grido del nostro Amore gridò più forte della nostra gloria e quasi ci impedì di dar la ragione alla Creazione, e gridando forte ci disse: “E’ per amor della creatura che tutto abbiamo creato, quindi ad essa la ragione, affinché venga nel cielo per ricambiarci in amore incessante ed in perenne gloria, perché distendemmo un cielo sul suo capo, ed in ogni stella sentiamo il suo grido d’amore che ci ama con amore irremovibile; venga nel sole e trasformandosi in esso come se fosse suo, ci ricambi con amore di luce, con amore di dolcezza e ci dia il ricambio d’amore dell’amministrazione dei nostri beni che il sole le dà”. Perciò vogliamo la creatura in tutte le cose create con diritto di giustizia, perché ci dia il ricambio che ci avrebbero dato se tutta la Creazione avesse ragione. Ecco perciò la dotammo di ragione, e vogliamo che la nostra Volontà la dominasse e avesse il suo posto regio come lo tiene nella Creazione, affinché unificandola con tutte le cose create, comprendesse tutte le nostre note d’amore verso di essa, e ce le ricambiasse con le sue note d’amore incessante e di gloria perenne. Noi mai smettiamo d’amarla coi fatti e con le parole, ed essa è obbligata ad amarci sempre e non restarsi indietro, ma venirci incontro e mettere il suo amore sulle stesse nostre note amorose.
(3) Oltre di ciò, il nostro Amore che non dice mai basta vuol sempre dare alla creatura, ne resta contento se non trova nuove invenzioni d’amore per dirle: “Ti ho amato sempre e con amore operante”. Quindi in ciascuna cosa creata il nostro Fiat metteva dentro e le investiva d’un amore distinto l’uno dall’altro, dove metteva la potenza del suo Amore per dirle ti amo potentemente, in un’altra metteva la dolcezza del nostro Amore, e dove l’amabilità, e dove la soavità, e dove il nostro Amore che rapisce, che lega, che vince, in modo che la creatura non ci avrebbe potuto resistere, insomma in ogni cosa creata mettevamo l’arma del nostro Amore distinto. Possiamo dire che il nostro Fiat metteva nella Creazione un esercito armato d’amore, con armi l’una più potente dell’altra, e dotando la creatura di ragione doveva comprendere e ricevere tutte quest’armi d’amore per mezzo delle cose create, e restando essa investita da queste specialità d’armi d’amore, doveva poterci dire, non solo con le parole, ma coi fatti, come facciamo Noi: “Ti amo con amore potente, il mio amore è dolce, è amabile e soave per Te, tanto che mi sento languire, vengo meno, sento il bisogno delle tue braccia per sostenermi, e sorretta da Te sento che il mio amore ti rapisce, ti lega, ti vince, sono le tue stesse armi d’amore con cui mi hai armato che ti amano, che muovono battaglia ad amarci”. Figlia mia, quanto amore nascosto contiene la Creazione, e siccome la creatura non si eleva nella nostra Volontà, non viene a vivere in Essa, con tutto che ha la sua ragione non ne comprende nulla, e Noi restiamo senza il ricambio a Noi con giustizia dovuto; ed il nostro amore che fa? Con pazienza invitta aspetta e continua il suo grido, che vuol essere amato dalla creatura, perché per amor suo avrebbe sacrificato una gloria interminabile se avesse dato la ragione a tutta la Creazione, per amore delle creature. Quindi sii attenta a vivere nel nostro Volere Divino, affinché facendosi rivelatore del nostro Amore ti ceda le armi per farci amare con le qualità del nostro stesso Amore, ed oh! come sarò contento e anche tu ne sarai contenta”.