MaM
Messaggio del 25 aprile 1988:Cari figli, Dio desidera farvi santi, perciò attraverso me vi invita all'abbandono totale. La santa Messa sia per voi vita! Cercate di comprendere che la Chiesa è la casa di Dio, il luogo dove io vi riunisco e desidero mostrarvi la strada che conduce a Dio. Venite e pregate! Non osservate gli altri e non criticateli. La vostra vita sia invece una testimonianza sulla strada della santità. Le Chiese sono degne di rispetto e consacrate, perché Dio - che si è fatto uomo - sta dentro di esse giorno e notte. Perciò figlioli, credete, e pregate che il Padre vi accresca la fede, e poi chiedete ciò che vi è necessario. Sono con voi e gioisco per la vostra conversione. Vi proteggo con il mio manto materno. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 33-22 Luglio 15, 1934 Chi vive nella Divina Volontà si mette in condizione di ricevere e di poter dare sempre al suo Creatore. Come chi prega sborsa la moneta, forma il vuoto e acquista la capacità di possedere ciò che chiede.

(1) Stavo facendo il mio giro nella Divina Volontà, ed il mio piccolo volere umano, sperduto in Essa, ardeva dal desiderio di rintracciare tutti gli atti suoi per farli miei, per poter padroneggiare su tutto, e avere in mio potere una gloria infinita, un amore eterno, atti innumerevoli, distinti l’uno dall’altro, che non finiscono mai, per poter sempre dar amore, gloria, opere al mio Creatore. Come figlia della sua Volontà sento il bisogno di possedere tutto, per tenere l’amore che non dice mai basta, ed atti divini degni della Maestà Suprema. Ed il mio sempre adorabile Gesù, quasi per confermarmi ciò che io pensavo mi ha detto:

(2) “Figlia mia, per chi fa la mia Volontà e vive in Essa, tutto è suo, Essa se si dà alla creatura non si dà da sola, ma vi porta tutte le sue opere, perché sono inseparabili da Essa, e se ne serve per fare spaziare, alimentare, felicitare, arricchire delle sue ricchezze immense colei che vive in Essa e metterla in condizione di poter ricevere sempre dalla creatura. Se il mio Volere Divino non potesse dare tutto, e sempre dare e sempre ricevere da chi vive nel suo Volere, non sarebbe vera vita felice in Essa, perché la sostanza della felicità viene formata dalle nuove sorprese, dagli scambi di doni, dalle svariate e molteplici opere, possedendo ciascuna sorgente di svariate gioie, che l’uno fa dono all’altro, ed a vicenda si attestano l’amore, l’uno si riversa nell’altro, ed in questo versarsi si comunicano i segreti, e la creatura fa le nuove scoperte della Divinità e acquista altre conoscenze dell’Ente Supremo; la vita nella mia Volontà non è uno scherzo, ma vita operante e d’attività continua. Anzi tu devi sapere che non vi è cosa che è stata fatta da Dio, dai santi e da tutti, che non si dia a chi vive nel mio Volere, perché non vi è cosa di bene che ad Esso non appartiene, e come tu senti il bisogno di possedere tutto, così tutti sentono il bisogno di darsi a te; ma sai perché vogliono passare dal canale dell’umano volere? Per dare il bene che posseggono ed essere duplicato il bene, la gloria degli atti loro al loro Creatore. Sicché come tu desideri di rintracciarli, così le nostre opere e quelle di tutto il Cielo desiderano d’essere rintracciate, pare che dicono l’uno appresso l’altro: “Ed a me, ed a me non mi passare avanti, prendimi in tuo potere, uniscici tutti insieme affinché uno sia l’amore di tutti, la gloria a quella Volontà Suprema che ci ha partoriti nel suo grembo e ci ha dato la vita”. Perciò il vivere nella mia Volontà è il prodigio dei prodigi, è l’unità di tutto, è possedere tutto, ricevere e dare tutto, e siccome voglio sempre dare alla creatura, ardentemente la sospiro nel mio Fiat per darle ciò che voglio e per rendere compiuti i miei desideri”.

(3) Dopo ciò pensavo tra me: “Ma qual bene mi viene, qual gloria do al mio Dio col chiedere sempre che la sua Volontà sia conosciuta e prenda il suo posto regio che gli spetta nelle creature? Mi pare che non so chiedere altro, mi sembra che Gesù stesso è stanco di sentirmi dire la stessa storia: Voglio il tuo Fiat come Vita, per me e per tutti”. Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù ha soggiunto:

(4) “Figlia mia benedetta, tu devi sapere che quando la creatura prega incessantemente d’ottenere un bene, acquista la capacità di possedere quel bene, e possedendolo terrà virtù di farlo possedere dagli altri. La preghiera è come lo sborso della moneta per comprare il bene che vuole, la preghiera forma la stima, l’apprezzamento, l’amore che ci vuole per poterlo possedere. La preghiera forma il vuoto nell’anima dove poter chiudere il bene voluto, altrimenti, se Io lo voglio dare non avrà dove metterlo, e poi, non puoi darmi gloria maggiore che chiedermi che la mia Volontà sia conosciuta e regni; questa è la mia stessa preghiera, è il sospiro ed il palpito del mio cuore, sono le mie ansie ardenti, e tu devi sapere che è tanto il mio amore che voglio far conoscere la mia Volontà, che non potendo trattenerlo si riversa su di te, e ti faccio dire: “Venga il tuo Fiat, la tua Volontà sia conosciuta”. Sicché sono Io che prego in te, non sei tu, sono i miei sbocchi d’amore, i miei sfoghi amorosi che sentono il bisogno di unificarmi con la creatura per non essere solo a pregare per un tanto bene, e per dare più valore a questa preghiera, mette in tuo potere le mie opere, la Creazione tutta, la mia Vita, le mie lacrime, le mie pene, affinché non sia una preghiera di sole parole, ma preghiera avvalorata dalle mie opere, Vita, pene, e lacrime mie. Oh! come mi risuona dolce al mio udito il tuo ritornello, la tua cantilena amorosa in cui fa eco il mio: “Venga il tuo Fiat, la tua Volontà sia conosciuta”. E se ciò tu non facessi, soffocheresti la mia preghiera in te, ed Io ne resterei amareggiato e resterei solo, solo a pregare. Ma devo dirti ancora: Sai chi sente il bisogno di rintracciare tutte le mie opere e pene per chiedermi che la mia Volontà sia conosciuta e regni? Chi l’ha conosciuta e l’ama, in vista del gran bene non può astenersi di chiedere ripetutamente che tutti la conoscano e la posseggano, perciò pensa che Io sono con te e prego insieme con te quando senti che non ne puoi fare a meno di pregare per il trionfo della mia Volontà”.