MaM
Messaggio del 25 marzo 2002: Cari figli, oggi vi invito ad unirvi con Gesù nella preghiera. Apriteli il vostro cuore e donategli tutto quello che vi è dentro: le gioie, le tristezze e le malattie. Che questo sia per voi il tempo della grazia. Pregate, figlioli, e che ogni momento sia di Gesù. Sono con voi ed intercedo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 33-19 Giugno 24, 1934 Chi vive nella nostra Volontà sente il palpito divino nelle sue opere, conosce la sua mira, opera insieme ed è la benvenuta nel nostro Fiat.

(1) Mi sento tra le braccia della Divina Volontà, la quale con una bontà insuperabile mi fa presente tutto ciò che ha fatto per amore delle creature, per ricevere il piacere di farmele conoscere, e per essere rinnovata la gloria di tutto ciò che ha fatto per amor nostro, e siccome tutto ha fatto per puro amore, pare che non è contenta se non si sente conosciuta e riamata da chi fu causa di farla operare, opere sì grandi e di magnificenza indescrivibile. Ma mentre la mia mente si perdeva nella molteplicità di tante opere divine, il mio sempre amabile Gesù, ripetendo la sua visitina mi ha detto:

(2)Mia piccola figlia, il nostro Amore, le nostre opere, vogliono aver vita nella creatura, vogliono farsi sentire palpitanti, per darle l’amore ed i frutti che contengono le nostre opere, le quali come partorendo in loro, producono anch’esse amore e frutti divini. Tutto ciò che Noi abbiamo fatto sta sempre in atto, e Noi chiamiamo la creatura nell’atto proprio che stiamo operando per farla conoscere le nostre opere, quanto amore contengono, con quanta sapienza e potenza sono state formate e come in tutto ciò che facciamo, la mira nostra è sempre verso di essa; nulla abbiamo uscito fuori di Noi se non palpitava amore e chiamava il palpito della creatura a farci amare, Noi di nulla avevamo bisogno perché possediamo in Noi stessi, nel nostro proprio Essere Divino tutti i beni possibili ed immaginabili, e possedendo la virtù creatrice, quanti beni vogliamo creare sono in nostro potere, perciò tutte le nostre opere esterne furono fatte per essa, per darle amore, per far conoscere chi è che l’ha amato tanto, e come scale per farla salire a Noi e darci il suo piccolo amore; chi non ci conosce ci sentiamo derubati e chi non ci ama ci sentiamo traditi. Ora figlia mia, vuoi tu sapere chi riceve il nostro palpito delle cose create, la nostra mira, le conoscenze, e ci dà il suo palpito, il suo contraccambio d’amore? Chi vive nella nostra Volontà. Come la creatura entra in Essa, con le sue ali di luce come braccia se la stringe al suo seno, e siccome possiede il suo atto incessante dice: “Guardami come sto operando, anzi facciamolo insieme affinché conosca ciò che faccio, il mio Amore distinto da una cosa creata all’altra, e tu riceva tutti questi gradi del mio ardente Amore, in modo da coprirti e farti restare affogata d’amore, ma tanto, che non saprai dirmi che mi ami, mi ami, mi ami; se tu non conosci non sarai capace di ricevere la pienezza dell’amore, né gustare i frutti delle nostre opere. Ora voglio dirti un’altra sorpresa: Come la creatura entra nella nostra Volontà, non solo a ciò che abbiamo fatto nella Creazione, nella Redenzione, in tutto e resta in modo mirabile arricchita delle opere del suo Creatore, ma ci dà la nuova gloria, come se le nostre opere fossero ripetute di nuovo. Tutto ciò che abbiamo fatto passa dal canale della creatura, qual è la nostra Volontà che ciò succedesse, e ci sentiamo ripetere, in virtù di Essa, la gloria come se un nuovo cielo stendessimo, una nuova creazione operassimo, e come ce la sentiamo venire nel nostro Volere, le diamo il benvenuto, e straripando di nuovo amore le diciamo: “Vieni, tocca con mano ciò che abbiamo fatto, le nostre opere sono vive per te, non morte, e col conoscerle ripeterai la nuova gloria ed il nuovo contraccambio d’amore. E’ vero che le nostre opere ci decantano e ci glorificano da per sé stesse, anzi siamo Noi stessi che ci decantiamo e glorifichiamo continuamente. Ma la creatura nella nostra Volontà ci dà qualche cosa di più, ci dà la sua volontà operante nelle nostre opere, la sua intelligenza per conoscerle ed il suo amore per amarci, quindi sentiamo la gloria che una volontà umana ci ripete la gloria, come se le nostre opere fossero ripetute. Perciò sempre nel mio Fiat Divino ti voglio, per ricevere i suoi segreti e bere a larghi sorsi le sue mirabili conoscenze. Coll essere conosciuto si comunica la vita, si ripetono le opere, e si ottiene lo scopo”.