(1) Il mio abbandono continua nel Volere Divino e trovando tutto ciò che ha fatto in Esso, il piccolo atomo dell’anima mia gira e rigira per dare anche un mio piccolo ti amo per tutto ciò che nel giro dell’eternità ha fatto per amore di tutte le creature, ed il mio amato Gesù mi ha fermato nelle onde d’amore interminabile del Concepimento della mia Mamma Celeste, e tutto bontà mi ha detto:
(2) “Figlia piccola del mio Volere, il tuo ti amo, per quanto piccolo, ferisce il nostro Amore, e da quelle ferite che ci fa ci da occasione di far uscire il nostro Amore nascosto e di farsi rivelatore dei nostri intimi segreti e di quanto abbiamo amato le creature. Ora, tu devi sapere che Noi amavamo tutto il genere umano, ma eravamo costretti a tenere nascosta nel nostro Essere Divino tutta la foga immensa del nostro Amore, perché non trovavamo in essi né bellezza che ci rapiva il nostro Amore, né amore che ferendoci facesse sbucare il nostro Amore per inondarli per farsi conoscere, amarli, e farsi amare; anzi erano immersi nel letargo delle colpe da farci inorridire solo a guardarli. Ma il nostro Amore ardeva, l’amavamo e volevamo far giungere il nostro Amore a tutti; come fare? Dovevamo usare un grande ritrovato del nostro Amore per giungere a ciò, ed ecco come: Chiamammo a vita la Piccola Verginella Maria e creandola tutta pura, tutta santa, tutta bella, tutta amore, senza macchia d’origine, e facendo concepire insieme con Essa la nostra stessa Volontà Divina affinché tra Lei e Noi ci fosse libero accesso, perenne unione ed inseparabile. Ora la Celeste Regina con la sua bellezza ci rapiva ed il nostro Amore correva, correva; col suo amore ci feriva ed il nostro Amore straripando si nascondeva in Essa, e guardando attraverso la sua beltà e del suo amore tutte le creature, il nostro Amore si sfogava e amava con amore nascosto in questa Celeste Regina tutte le creature. Sicché tutti amammo in Lei, attraverso la sua beltà non ci sembrano più brutte, il nostro Amore non era più ristretto in Noi, ma diffuso nel cuore d’una creatura sì santa, che comunicandole la nostra Paternità Divina, e amando tutti in Essa, acquistò la Maternità Divina per poter amare tutti come figli suoi, generatile dal suo Padre Celeste; come sentiva che Noi amavamo tutte le creature in Lei, così si sentiva che il nostro Amore formava la nuova generazione di tutto l’umano genere nel suo cuore materno. Si può dare ritrovato più grande d’amore, stratagemmi più amorosi, che la nostra Paterna bontà per amare le creature e anche quelli che ci offendevano, eleggere da questa stessa stirpe una creatura, formarla quanto più bella potessimo, affinché il nostro Amore non potesse trovare intoppo per poter amare tutti in Essa e farla amare tutti? In questa Celeste Regina tutti possono trovare il nostro Amore nascosto in Lei, molto più che possedendo la nostra Volontà Divina ci dominava a farci amare tutti, e Noi col nostro dolce impero dominavamo Essa ad essere la Madre più affettuosa di tutti. Il vero amore non sa stare senza amare e usa tutte le arti, prende occasione delle più piccole cose, come delle più grandi per amare, il nostro Amore ora si nasconde, ora si fa palese, ora direttamente, e ora per via indiretta per farsi conoscere che amiamo con amore incessante colei che uscimmo dal fondo del nostro Amore. Dono più grande non potevamo dare a tutte le generazioni, nel darle questa impareggiabile creatura come Madre di tutti e come portatrice del nostro Amore nascosto in Essa, per imboccarlo a tutti i suoi figli”.
(3) Dopo ciò continuavo a pensare alla Divina Volontà, il pensiero che la mia Mamma Celeste possedeva nel suo materno cuore l’amore nascosto con cui mi amava il mio Creatore, mi riempiva di gioia, e pensare che io ero guardata da Dio da dentro la mia cara Madre Celeste, attraverso la sua Santità e della sua rapitrice Bellezza, oh! come mi sentivo felice e tutta fiducia ché non più dovevo essere amata e guardata da sola, ma amata e guardata insieme con la mia Mamma. Ah! Essa per farmi amare di più dal mio Gesù mi coprirà con le sue virtù, mi vestirà con la sua Bellezza e nasconderà le mie miserie e le mie debolezze. Ma un pensiero voleva funestare la mia gioia: “Che Nostro Signore fece questo finché la Regina del Cielo visse sulla terra, ma quando se la portò in Cielo questo ritrovato d’amore divino finì”. Ed il mio dolce Gesù ritornando ha soggiunto:
(4) “Figlia mia benedetta, le nostre opere continuano sempre e sono inseparabili da Noi, sicché il nostro Amore nascosto continua nella Regina del Cielo e continuerà sempre, non sarebbe operare da Dio se tutto ciò che facciamo potesse separarsi da Noi, ed il non avere vita perenne. Perciò Noi amiamo, ci riversiamo sulle creature, pare che il nostro Amore parte da Noi, ma no, parte e resta con Noi, e l’amore che si riversa sulle creature è inseparabile da Noi e rende inseparabile colei che ha ricevuto il nostro Amore, sicché tutte le nostre opere: Cielo e terra, creature che escono fuori alla luce del giorno, pare che partono da Noi, ma no, sono tutte inseparabili da Noi, e questo é in virtù della nostra Immensità che involgendo tutto, non vi è punto dove non si trovi e rende inseparabile tutto ciò che Noi facciamo, quindi né le nostre opere si possono separare da Noi, né Noi da esse, si può dire che formano un sol corpo per Noi, e la nostra Immensità e Potenza è come circolazione del sangue che mantiene a tutti e a tutto la vita, al più ci possono essere opere distinte l’una dall’altra, ma separabili non mai”.
(5) Ond’io nel sentir ciò, meravigliandomi ho detto: “Eppur Amor mio, ci sono i reprobi già separati da Voi, sono anch’essi opere uscite da Voi, com’è dunque che più non vi appartengono? ” E Gesù:
(6) “Tu ti sbagli figlia mia, non mi appartengono per via d’Amore ma per via di Giustizia, la mia Immensità che l’involge tiene il suo potere sopra di loro, e se non mi appartenessero la mia Giustizia punitrice non avrebbe che punire, perché come le cose non mi potessero appartenere all’istante perdono la vita, ma se questa vita esiste vi è chi la conserva e chi giustamente la punisce. Perciò il nostro Amore nascosto verso ciascuna creatura, nel Cielo la Sovrana Signora lo possiede ancora, anzi è il suo più grande trionfo e contento, che si sente amare dal suo Creatore nel suo materno cuore tutte le creature, ed Essa facendo da vera Madre, quante volte me le nasconde nel suo amore per farle amare, nei suoi dolori per farle perdonare, nelle sue preghiere per farle dare le grazie più grandi. Ah! Essa è la copritrice che sa coprire e scusare i figli suoi presso il trono della nostra Maestà, perciò fatti coprire dalla tua Mamma Celeste, la quale penserà ai bisogni della figlia sua”.