MaM
Messaggio del 1 gennaio 2006:Cari figli non dimenticate io sono vostra madre e vi amo con amore tenero.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 33-4 Dicembre 18, 1933 Come la creatura è stata formata da Dio ab eterno, amata con eterno amore. L’umana volontà è lo scompiglio delle opere del suo Creatore.

(1) La mia povera mente continua a valicare il mare infinito del Fiat, e per quanto si cammina non finisce mai, l’anima in questo mare sente il suo Dio, il quale la riempie fino all’orlo tutta del suo Essere Divino, in modo che può dire: “Dio mi ha dato tutto Sé stesso, e se non mi è dato di chiudere in me, la sua immensità è perché sono piccola”. Ora in questo mare si trova in atto l’ordine, l’armonia, i misteri arcani del come Iddio ha creato l’uomo, ed oh! i prodigi sono inauditi, l’amore è esuberante, la maestria è insuperabile, c’è tanto del misterioso, che né l’uomo stesso né le scienze possono ridire con chiarezza sulla formazione dell’uomo. Onde sono restata sorpresa delle magnificenze e prerogative che possiede l’umana natura, ed il mio amato Gesù nel vedermi così sorpresa mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, cesserà la tua meraviglia se guardando bene in questo mare del mio Volere vedi dove, chi, come e quando fu formata ogni creatura. Quindi, dove? Nel seno Eterno di Dio. Chi? Dio stesso le dava origine. Come? L’Ente Supremo, Lui stesso formava la serie dei suoi pensieri, il numero delle sue parole, l’ordine delle sue opere, il moto dei suoi passi, ed il continuo palpitare del suo cuore, sicché Dio le dava tale bellezza, ordine e armonia, da potersi trovare Lui stesso nella creatura, con tale pienezza che essa non troverebbe posto da mettere alcunché di suo, che non gli era stato messo da Dio, Noi nel guardarla restavamo rapiti nel vedere che nella piccola cerchia umana la nostra Potenza aveva racchiuso il nostro operato Divino, e nella nostra enfasi d’amore gli dicevamo: “Quanto sei bella, opera nostra tu sei, tu sarai la nostra gloria, lo sbocco del nostro Amore, il riflesso della nostra Sapienza, l’eco della nostra Potenza, la portatrice del nostro eterno Amore”. E l’amavamo con amore eterno, senza principio e senza fine; e quando veniva formata questa creatura in Noi? Ab eterno, perciò essa nel tempo non esisteva, ma nell’eternità è esistita sempre, aveva il suo posto in Noi, la sua vita palpitante, l’amore del suo Creatore. Sicché la creatura è stata sempre per Noi il nostro ideale, il piccolo spazio dove svolgere la nostra opera creatrice, il poggio della nostra Vita, lo sfogo del nostro eterno Amore. Ecco perciò tante cose umane non si comprendono, non si sanno spiegare, perché c’è l’operato dell’incomprensibile Divino, ci sono i nostri misteriosi arcani celesti, le nostre fibre divine, per cui Noi soli sappiamo i misteriosi segreti, i tasti che dobbiamo toccare quando vogliamo fare cose nuove ed insolite nella creatura e siccome non conoscono i nostri segreti né possono comprendere i nostri modi incomprensibili che abbiamo messo nell’umana natura, giungono a giudicare a modo loro, e non sanno darsi ragione di ciò che Noi andiamo operando nella creatura, mentre è obbligato a piegare la fronte a ciò che lui non comprende.

(3) Ora chi non fa la nostra Volontà, mette in disordine tutti gli atti nostri ordinati ab eterno nella creatura, perciò si sfigura e forma il vuoto dei nostri atti divini formati e ordinati da Noi nell’umana creatura. Noi amavamo Noi stessi in essa, la serie dei nostri atti formati dal nostro puro Amore, e mettendola fuori nel tempo la volevamo come concorrente a ciò che Noi avevamo fatto, ma per avere questa abilità la creatura ci voleva la nostra Volontà, che dandole la sua virtù divina le faceva fare nel tempo ciò che si era fatto da Noi, senza di essa, nell’eternità, né c’era nessuna meraviglia se l’Essere Divino l’aveva formata nell’eternità, lo stesso Volere Divino confermava e ripeteva nel tempo, cioè, continuava la sua opera creatrice nella creatura. Ma senza della mia Volontà Divina come può mai elevarsi, conformarsi, unificarsi, rassomigliarsi a quegli stessi atti che Noi con tanto amore abbiamo formati e ordinati in essa? Quindi la volontà umana non fa altro che scompigliare le opere nostre più belle, spezzare il nostro amore, svuotare le nostre opere, le quali rimangono in Noi, perché Noi nulla perdiamo di ciò che abbiamo fatto, tutto il male resta per la povera creatura, perché sente l’abisso del vuoto divino, le sue opere sono senza forza e senza luce, i suoi passi sono vacillanti, la sua mente confusa. Sicché, essa resta senza della mia Volontà, come un cibo senza sostanza, come un corpo paralizzato, come un terreno senza coltivazione, come un albero senza frutto, come un fiore che manda cattivo odore. Oh! se la nostra Divinità fosse soggetta alle lacrime, rimpiangeremmo amaramente colei che non si fa dominare dalla nostra Volontà”.