MaM
Messaggio del 25 dicembre 2006:Cari figli, oggi è un grande giorno di gioia e di pace. Rallegratevi con Me. Figlioli, in modo particolare vi invito alla santità nelle vostre famiglie. Desidero, figlioli, che ogni vostra famiglia sia santa e che la gioia divina e la pace che Dio oggi vi manda regnino e dimorino nelle vostre famiglie. Figlioli, aprite i vostri cuori oggi, in questo giorno di grazia. Decidetevi per Dio e metteteLo al primo posto nella vostra famiglia. Io sono vostra madre. Vi amo e vi dono la mia benedizione materna.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 32-17 Luglio 8, 1933 Ogni atto fatto nella Divina Volontà è anello d’unione, vincolo di stabilità, fecondità perenne. Che significa un’atto compiuto nella Divina Volontà.

(1) Il mio abbandono nel Voler Divino continua, sono sempre piccola ed ho bisogno della mia Mamma eterna, qual’è la Divina Volontà, che mi porti sempre nelle sue braccia, che mi usi tutte le cure, mi difenda, mi assista, mi nutrisca, e col suo dolce impero tenga il mio volere umano represso, vivo ma senza vita, ricevendo nei suoi atti l’attitudine della Volontà Suprema. Ma mentre mi riposavo nelle sue braccia, sentivo arcane delizie ed il riposo della patria celeste. Ed il mio sovrano Gesù, facendomi la sua breve visitina, tutto bontà mi ha detto:

(2) “Figlia mia benedetta, come sono contento di trovarti nelle braccia della mia Divina Volontà. Io sono sicuro e tu pure quando sei nelle sue braccia, e mentre tu riposi, Essa lavora per conto tuo, ed i suoi lavori sono divini e di valore infinito, ed Io nel vederti posseditrice dei suoi lavori, gioisco e faccio festa dicendo: “Oh! come è ricca la figlia mia”. Tu devi sapere che ogni atto di Volontà Divina che la creatura subisce e volontariamente si presta a ricevere, è un anello di unione che forma ed acquista col suo Creatore, si può dire che questo anello racchiude dentro Dio e l’anima, li congiunge insieme, li fa vivere d’una sol vita e forma l’inseparabilità dell’uno e dell’altro, sicché quanti atti di mia Volontà, tanti anelli, in modo che si vede una lunga catena in cui restano d’ambi le parti inanellati e congiunti insieme, e non solo è anello, ma è vincolo di stabilità e d’immutabilità divina, sicché la creatura non è più soggetta a mutarsi, tanto si sente ferma e stabile nel seno del suo Padre Celeste. Sicché può dire con tutta sicurezza: “Il mio soggiorno è in Dio, né so, né conosco altro se non che il mio Creatore”. Ora, questo anello d’unione e questo vincolo di stabilità produce fecondità perenne, la creatura con questa fecondità genera continuamente amore, bontà, fortezza, grazia, pazienza, santità, tutte le virtù divine, le quali posseggono la virtù bilocatrice, in modo che mentre la creatura le possiede, le può bilocare, dandole a chi vuole ed a chi le vuole. Invece chi non fa operare la mia Divina Volontà, i suoi atti sono come anelli spezzati, i quali non hanno virtù di racchiudere Dio e la creatura, e siccome sono spezzati, sfuggono da dentro di essa e quindi non possono formare né vincolo di stabilità, né fecondità, ma sono atti sterili che non producono generazione di bene”.

(3) Dopo ciò continuavo a pensare alla Divina Volontà, ma pensavo tra me: “Ma come si compie un’atto compiuto di Voler Divino, e che cosa significa?” Ed il mio amato Gesù, sempre buono con questa piccola ignorantella ha soggiunto:

(4) “Figlia mia, come si compie un atto compiuto di Voler Divino? Tu devi sapere che per formare quest’atto compiuto ci vuole la potenza della mia Volontà, la creatura da sola non può farlo, perciò succede che la mia Volontà investe la piccolezza umana, e l’umana si presta a farsi investire, facendosi l’una preda dell’altra. Ora in questo investimento, la potenza del mio Fiat svuota la creatura di tutto ciò che ad Esso non appartiene, e la riempie fino all’orlo dell’Essere Divino, in modo che sente in sé la pienezza della vita del suo Creatore, non vi è particella, anche la più piccola, che non resti riempita, in modo che si sente scorrere come a torrenti la vita divina in tutto il suo essere, sicché sente in sé stessa la pienezza e totalità dell’Ente Supremo, per quanto a creatura è capace. Onde tenendo in sé questa pienezza e totalità, non ha né che aggiungere, né che togliere all’atto suo, perché da tutti i lati possiede Dio, il quale non sa fare atti incompleti, e la creatura possedendolo si mette nelle condizioni divine di non poter fare se non che atti compiuti. Vedi dunque che significa e come si può fare un’atto compiuto, si deve possedere Dio con tutta la pienezza, ed il Dio operante nell’atto suo. Questi atti compiuti hanno tale potenza che chiamano l’attenzione di tutti, ed i Cieli s’inchinano per vedere che cosa opera di grande il loro Creatore nell’atto della creatura. Ora, possedendo questa pienezza e totalità divina, ne avviene che tutto ciò che fa, uscendo da un fondo che tutto possiede e nulla manca, se prega, la sua preghiera possiede la pienezza del valore divino, le sue virtù sono complete ed alimentate dalla vita che possiede, sicché se vuol dare i suoi atti, o a Dio come omaggio, o alle creature come aiuto, darà lo stesso Dio negli atti suoi. Immagina tu stessa quale ne sarà il gran bene che questi atti compiuti nel mio Volere produrranno”.