MaM
Messaggio del 2 gennaio 2007:Cari figli, in questo tempo santo pieno delle grazie di Dio e del suo Amore che mi manda a voi, vi prego di non avere il cuore di pietra. Il digiuno e la preghiera siano le vostre armi per conoscere e avvicinarvi a Gesù, mio Figlio. Seguite me, il mio esempio luminoso, vi aiuterò, sono accanto a voi, vi ringrazio. Per tutto il tempo, il viso della Gospa è stato doloroso e triste. Si è poi fatto serio quando ha sottolineato l'importanza della benedizione del sacerdote e ha chiesto di pregare e digiunare per tutti i sacerdoti.

Luisa Piccarreta (Libro di Cielo) - 32-1 Marzo 12, 1933 Come le cose create sono le spoglie che coprono la Divina Volontà. Esempio d’un re travestito. Come la Creazione e la Redenzione stanno sempre in atto per chiamare la creatura ad operare insieme.

(1) Mio celeste sovrano Gesù, nascondimi dentro del tuo cuore divino, affinché non fuori di te, ma dentro del sacrario del cuor tuo, io do principio al presente volume, la penna sarà la luce del tuo Volere Divino intinta nella fornace del tuo amore, e Tu dettandomi ciò che vuoi dirmi, io farò da semplice ascoltatrice, e ti presterò la carta della mia piccola anima, affinché Tu stesso scriva ciò che vuoi, come vuoi e quanto vuoi. Badaci mio amabile maestro a non farmi scrivere nulla da me, altrimenti farò mille spropositi. E Tu, Sovrana Regina, nascondimi sotto del tuo manto, tienimi difesa da tutto, non mi lasciare mai sola, affinché possa compiere in tutto la Divina Volontà.

(2) Onde continuavo a pensare al Fiat adorabile e mi sentivo circondata da tutte le cose create, le quali, ciascuna diceva: “Io sono la Divina Volontà, quello che tu vedi al di fuori di noi sono le sue spoglie, la veste che la copre, ma dentro di noi c’è la sua vita palpitante ed operante, ed oh! come ci sentiamo gloriose, onorate, ché formiamo la veste alla Divina Volontà: Il sole le forma la veste di luce, il cielo la veste azzurra, le stelle la veste d’oro, la terra la veste di fiori, insomma tutte le cose hanno l’onore di formare la veste alla Divina Volontà, e tutte in coro facciamo festa”.

(3) Io sono restata meravigliata, stupita e dicevo tra me: “Oh! potessi dire anch’io, io sono la veste della Divina Volontà, come mi sentirei felice”. Ed il mio gran Re Gesù, visitando la sua piccola figlia mi ha detto:

(4) “Mia buona figlia, Re, Creatore, Volontà Divina, significa dominare, investire e tenere la nostra Vita dentro di ciascuna cosa da Noi creata; creare significa stendere la propria vita, nascondere la nostra Volontà creante nella stessa cosa da Noi creata. Questo è creare, chiamare le cose dal nulla, chiudervi il Tutto per conservarle nella integrità della bellezza come l’abbiamo create. Ora, tu devi sapere che la mia Volontà è come un re travestito in ciascuna cosa creata, se le creature lo conoscono sotto di quelle vesti, si svela ed abbonda nel dare i suoi atti divini ed i suoi doni regali, che solo può dare questo Imperatore Celeste; se poi non viene conosciuto, se ne sta inosservato, nascosto, senza far strepito, né pompa della sua regale persona, né abbonda nel dare i suoi doni, che solo può dare un Volere sì santo, e le creature toccano la veste, ma di Esso e dei suoi doni non ne sanno nulla e nulla ricevono, ed il mio Fiat resta col dolore di non essere stato riconosciuto, e coll’incubo di non aver dato i suoi doni divini, perché non conoscendolo mancava la capacità e la volontà di ricevere doni regali. Io faccio come un re, che travestendosi passa in mezzo ai popoli, se le fanno attenzione, ad onta che non porta le vesti regali lo conosceranno dai modi, dal volto e facendosi intorno gli daranno gli onori di re e chiederanno doni e favori, ed il re premierà l’attenzione di quelli che lo riconoscono travestito, e darà loro di più di quello che vogliono, ed a quelli che non lo riconoscono passerà inosservato senza nulla darle, molto più, che loro stessi non gli chiedono nulla credendolo uno del popolo qualsiasi. Così fa la mia Volontà quando è riconosciuta sotto le veste delle cose create, Ella si svela e non aspetta come il re d’esser chiesta doni e favori, ma Essa stessa dice: “Sono qui, che vuoi?” E soprabbonda nel dare doni e favori celesti, ma passa più oltre del re, bilocandosi dà alla creatura che l’ha conosciuta la sua stessa Vita, ciò che non fa il re. Ora anche tu puoi dire sono Volontà di Dio, e fare di te le spoglie, la veste che nasconda la mia Divina Volontà, non solo se la riconosci in tutte le cose create, ma se la riconosci in te, le dai il dominio in tutti gli atti tuoi, e tutto ciò che fa la spoglia del tuo essere lo metti a suo servizio per far crescere la sua Vita in te, Essa ti riempirà tanto che non rimarrà di te che la sola veste, che si servirà sola per coprirsi e sarai più felice di tutte le cose create, perché sarai la spoglia vivente, che dividerai insieme con Essa le sue gioie, la sua felicità, ed anche i suoi infiniti dolori, ché vuole essere vita di ciascuna creatura, ma ingrate non le danno il pieno dominio. Insomma, farai sempre vita insieme, tenendovi perenne compagnia, formandovi una sol vita”.

(5) Dopo di ciò continuavo a seguire gli atti fatti dalla Divina Volontà nella Creazione, e siccome sta sempre in atto di crearla in virtù della conservazione che incessantemente esercita in ciascuna cosa creata, sicché io la trovo sempre nell’atto creante, per dire coi fatti a tutti ed a ciascuno: “Quanto vi amo, proprio per te sto creando tutta questa macchina dell’universo, deh! riconosci quanto ti amo”. Ma quello che più mi sorprendeva era che l’eterno Fiat mi aspettava, mi voleva insieme nell’atto creante per dirmi: “Vieni nell’atto mio, facciamo insieme quello che sto facendo”. Io mi sentivo tutta confusa, ed il mio eterno amore Gesù, sorprendendomi mi ha detto:

(6) “Piccola figlia del mio Volere, coraggio, perché ti confondi? Nella mia Volontà non c’è tuo e mio, l’atto dell’uno deve unificarsi coll’altro e farne uno solo, anzi come la creatura entra nel nostro Volere, resta confermata nell’atto che il mio Fiat sta facendo. E’ tanto il suo amore, le sue industrie amorose, che vuol dire alla creatura: “L’abbiamo fatto insieme”. Quindi, il cielo disteso, il sole sfolgorante di luce e tutto il resto, è tuo e mio, abbiamo diritti in comune, perciò ho sempre l’atto presente, perché voglio la creatura insieme con me, colei per cui solo per amor suo sto sempre operando, per sentirmi dire nell’atto stesso che opero: “Ti amo, ti amo, ti amo”. Non avere un ti amo in opere così grandi e meravigliose, non essere riconosciuto, sarebbe come se il nostro amore restasse sconfitto, ma no! ma no! in tanti dobbiamo trovare qualcuno che stia insieme con Noi, amando ed operando, che ci dia il piccolo ricambio, per fare che il nostro amore trovi il suo sfogo e la sua felicità da parte della creatura, e come essa entra nel nostro Fiat resta confermata e vincolata nei suoi atti divini, in modo che la sua virtù vincolatrice vincola Dio e la creatura.

(7) E come nella Creazione così nella Redenzione, non ci sono atti passati, ma tutti atti in atto e presenti; per l’Ente Supremo il passato ed il futuro non esistono, sicché il tuo Gesù sta sempre in atto di concepire, di nascere, di piangere, di patire, e di morire e risorgere, tutti questi miei atti in atto continuo, senza mai cessare, assediano ciascuna creatura, l’affogano d’amore, e per sfogo del mio ardente amore vado ripetendo: “Vedi, solo per te scendo dal Cielo e concepisco e nasco, e tu, vieni a concepire insieme con me, per rinascere insieme con me alla novella vita che ti porta il tuo Gesù, guardami, piango per te, soffro per te, abbi pietà delle mie lacrime e delle mie pene, soffriamo insieme affinché ripeta ciò che feci Io, e modelli la tua vita con la mia, per poterti dire: “Ciò ch’è mio è tuo, sei la ripetitrice della vita mia”. E così se muoio, la chiamo a morire insieme con Me, ma non per farla morire, ma risorgere con la stessa vita di Colui che tanto l’ama. Quindi la mia Vita è continuamente ripetuta, un’amore passato o futuro non mi appagherebbe, né sarebbe amore e Redenzione d’un Dio, è l’atto presente che tiene virtù di ferire, di conquidere e di disporre a mettere la vita per amore di chi in atto la sta mettendo per essa. Ma però c’è una grande differenza da parte delle creature, chi mi ascolta e prende tutto ciò che abbiamo fatto tanto nella Creazione quanto nella Redenzione in atto di farlo, forma la sua vita insieme con Noi, sente scorrere negli atti suoi i nostri atti divini, tutto parla di Dio per essa. Invece chi le guarda come cose passate, è il solo ricordo che tiene, ed il ricordo non ha formato né vita divina, né eroismo di santità. Perciò prendi le cose come in realtà sono, sempre in atto, per sempre amarti e sempre amarmi”.